GIU’ IL SIPARIO! IL TEATRO DI ROMA RISCHIA GROSSO PER MANCANZA DI SOLDI - MARINO E ZINGARETTI NON VERSANO IL DOVUTO
Rodolfo Di Giammarco per "La Repubblica"
Allarme rosso ma ancora senza panico per il Teatro di Roma (a costi di gestione relativi, con 40 dipendenti fissi) e allarme rosso anche qui forse senza panico per il Teatro dell'Opera (a costi di gestione più massicci, con 500 dipendenti tra orchestra, coro e corpo di danza, e addetti alla gestione).
à di ieri il comunicato del consiglio d'amministrazione del Teatro di Roma, nell'ultima seduta della sua gestione, visto che il cda scade il 2 dicembre), che rende nota la complessa situazione finanziaria dell'Ente, dovuta non a carenze gestionali ma alla mancata erogazione dei contributi della Regione Lazio, per un milione e 700 mila euro nel 2013 (come ritualmente approvato nell'assemblea dei soci del 30 ottobre 2012), e dei residui contributi del Comune di Roma, poco più di 700 mila euro (sempre da suddetta assemblea). Ciò comporterebbe, è detto nella nota del Teatro di Roma, che incombono serie difficoltà per la sopravvivenza della struttura stessa.
«Ci sono altre due cose importanti da dire - spiega il presidente Franco Scaglia - l'Associazione Teatro di Roma ricorre al credito bancario per il ritardo con cui vengono incassati i contributi, e ha un'esposizione media annua di 5 milioni, per interessi passivi annui di 150.000 euro. E a preoccupare moltissimo il Consiglio e il direttore Gabriele Lavia, è che il bilancio preventivo del 2014 non è stato approvato in quanto i soci si sono astenuti, non perché non convinti del bilancio stesso o della linea programmatica del teatro ma, semplicemente, perché non hanno le coperture».
Quando si dice i soci si intende Comune e Regione, e misteriosamente anche la Provincia, per la quale si presenta un commissario prefettizio, senza che si sappia cosa accadrà in merito dopo il 31 dicembre. «Io so benissimo che le intenzioni dei soci sono buone, che non c'è atteggiamento negativo nei confronti del nostro del lavoro al Teatro di Roma, però so anche che così si va a finire malissimo, e non c'è prorogatio che tenga».
Per il Teatro dell'Opera si paventa da tempo, come è stato scritto ieri su queste pagine, un commissariamento. Ma la criticità sembra più essere attribuita a mancate valorizzazioni di professionalità interne, ad assunzione di 50 persone all'epoca dell'amministrazione Alemanno, a una discussa dislocazione esterna in via Massimo d'Azeglio. Fus a parte, nel frattempo, in termini di enti locali, dopo i 19,9 milioni di sostegno del Comune per il 2012, pare che per il 2013 l'appoggio sia replicato nella stessa misura.
E per il 2013 i contributi da privati (Camera di Commercio, Lottomatica, Unicredit) sono di 2.570.000 euro, le sponsorizzazioni sono di 856 mila (Stagione), di 98 mila (Didattica), e di 111 mila (Concerti), e i contributi Benefattori sono di 19.000. Per parlare di entrate. Le
chiusure sono in pareggio.
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