spider man no way home pio e amedeo belli ciao

CIAK MI GIRA - PUR CON QUASI NESSUN APPOGGIO CRITICO, “BELLI CIAO” CON PIO E AMEDEO E “ME CONTRO TE IL FILM: PERSI NEL TEMPO”, MI SEMBRANO GLI UNICI FILM ITALIANI CHE ABBIANO UN PO’ TENUTO CONTRO LA POTENZA DI “SPIDER-MAN: NO WAY HOME” - BISOGNA DISTINGUERE TRA CRISI DELLA SALA E CRISI DEL NOSTRO CINEMA. PERCHÉ, ALLA FACCIA DEI MAGRI INCASSI NELLE SALE, NON SI SONO MAI GIRATI COSÌ TANTI FILM E SERIE - MA IL PUBBLICO VUOLE AVERE UN MOTIVO VALIDO PER CHIUDERSI DUE ORE AL CINEMA. ALTRIMENTI RIMANE A CASA…

Marco Giusti per Dagospia

 

pio e amedeo belli ciao

Al di là delle facile battute sui social, (“Covid, isolamento portato a 60 giorni per chi è andato al cinema a vedere Pio e Amedeo”), pur con mille difficoltà e quasi nessun appoggio critico, “Belli ciao” con Pio e Amedeo oggi secondo con 206 mila euro e un totale di 2,07, e “Me contro te Il film: Persi nel tempo”, ieri terzo con 181 mila euro e un totale di 2, 05, mi sembrano gli unici film italiani che in questo inizio di 2022 abbiano un po’ tenuto contro la potenza di “Spider-Man: No Way Home”, evento addirittura mondiale, ieri da noi primo con 280 mila euro e un totale di 21, 7 milioni, ma che a livello globale arrivano a 1 miliardo e 400 milioni di dollari.

zendaya tom holland spider man no way home

 

Devo dire che ha tenuto anche il “Diabolik” dei Manetti, altro film segnato da pesanti recensioni negative in rete, ieri settimo nella top ten dietro “House of Gucci”, con 60 mila euro di incasso, e un totale di 2, 5 milioni di euro. Nella crisi generale, che partiva da prima della pandemia, ma che la pandemia ha evidentemente fatto esplodere, bisogna comunque distinguere tra crisi della sala, ovvia con tanti casi in circolazione, e crisi del nostro cinema.

me contro te il film – persi nel tempo

 

Perché, alla faccia dei magri incassi nelle sale, non si sono mai girati così tanti film e serie come in questi mesi di chiusura o semi chiusura. E mai c’è stata una richiesta così spasmodica di nuovi titoli da esporre nei, chiamamoli, “tamburini” di Netflix Sky Amazon. Film francamente, quasi sempre, terribili. Ma che qualcuno evidentemente gira. La sola Ilenia Pastorelli ha tre film in contemporanea sulle piattaforme. Tutta questa crisi, insomma, esiste solo in sala, dove il pubblico corre il rischio di infezione solo in determinati casi. Un caso è il grande film generazionale per millenials dai 10 ai 30, “Spider-Man: No Way Home”.

 

pio e amedeo belli ciao

Va visto al cinema. Come l’uomo ragno sfida i cattivi, tu sfidi il contagio. Del resto è da sempre una saga costruita proprio sul contagio che ti trasforma in supereroe pur lasciandoti il nerd che eri dentro il costume. “Me contro te” e “Belli ciao”, film che avrebbero guadagnato quattro-cinque volte tante senza paura di prendersi il Covid, funzionano il primo sul pubblico dei ragazzini e il secondo sul pubblico del sud, privato da tempo dei suoi campioni.

 

me contro te il mistero della scuola incantata

Ma se Pio e Amedeo hanno funzionato sul pubblico del sud, a cominciare da quello pugliese, il film di Siani e De Sica “Chi ha incastrato Babbo Natale?”, fermo a 2 milioni, è stato un disastro rispetto alle aspettative e ai soliti incassi dei due attori. E, ancora peggio, anzi molto peggio, “La Befana vien di notte II”, che ha incassato solo 424 mila euro. Evidentemente sono film che non ti invitano a prenderti nessun rischio. Perché andare in sala? Sai che tra poco li vedrai in streaming. Puzzano già di streaming. E sai anche che non sono film davvero “nuovi”.

 

monica bellucci la befana vien di notte ii.

Che non devi vedere per dirlo ai tuoi amici. Sono state clamorosamente bocciate anche le commedie considerate già viste, superate, come “Supereroi” con Borghi e Trinca, solo 529 mila euro. Perché devo vedere un film che per me non ha nulla di interessante. Pio e Amedeo sono qualcosa, comunque siano, di nuovo. Borghi e Trinca in un film sentimentale che ha un titolo deviante, no. Non ci vado. Tutto ciò che portava nel titolo Natale e Befana è andato male. In America, e un po’ in tutto il mondo, l’idea del “preferisco vedermelo in streaming”, del film che sai già cosa è, ha bocciato anche un filmone intelligente e ricco come “West Sode Story” di Steven Spielberg.

 

pio e amedeo belli ciao 3

Il pubblico, anche quello del musical, lo vede come film da vedere in pantofole. Più o meno come ci si rivede il vecchio “West Side Story” di Robert Wise, che ieri notte, con il ruggito del leone della Metro sui titoli di testa a nero ha fatto fare uno zompo a me e ai miei quattro gatti stesi sul divano più addormentati di me. Pensavo fosse entrata qualche bestiaccia dei vicini. Diverso e molto più interessante il caso di “Diabolik” dei Manetti, che, in qualche modo, ha funzionato nel disastro generale con un incasso di 2 milioni e mezzo di euro e ancora porta spettatori al cinema.

 

steven spielberg con il cast di west side story

Malgrado gli attacchi abbastanza meschini, è un film serio e ragionato sul gusto della generazione dei trenta-quarantenni, sulle loro ossessioni legate ai fumetti e al cinema di serie B. Questo rende il film qualcosa da vedere per il nuovo pubblico da cinema d’autore. E’ un ricambio generazionale piuttosto forte. Il suo avversario non era “Spider-Man: No Way Home”, ma piuttosto “Tre piani” di Nanni Moretti, uscito in pieno ritorno al cinema, visto solo dai vecchi cinephiles.

 

luca marinelli diabolik

Sotto questo punto di vista perfino la mossa di Checco Zalone di esibirsi a Sanremo, dove non ha mai voluto andare per mantenere la freschezza sullo schermo, faccia parte di un ovvio ricambio generazionale di comicità e di un accettare la caduta, pur se dai 45 milioni di euro incassati dal suo ultimo film, che era già in discesa rispetto ai 65 del precedente. Il pubblico, specialmente quello vaccinato e tamponato dei tempi del Covid, vuole avere un motivo valido per uscire di casa e chiudersi due ore al cinema. Altrimenti rimane a casa, dove trova molto di più che in sala e dove può scatenare la sua frenesia di ricerca continua. Vuole vedere qualcosa di differente da quel che già trova in tv.  

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...