vengo anch io

IL CINEMA DEI GIUSTI - BRUTTI, SFIGATI E CATTIVI, CORRADO E MARIA DI ‘VENGO ANCH’IO’ CI REGALANO UN OTTIMO ESORDIO COMICO, AGGRESSIVO, DIVERTENTE, SCORRETTO E PIENO DI BATTUTE PESANTI - OVVIAMENTE TRA IL DEPRESSO DI SINISTRA PRONTO AL SUICIDIO E L’EX GALEOTTA CON LA BORSETTA PIENA DI SEX TOYS SCOPPIA LA SCINTILLA E…

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Vengo anch’io di Corrado Nuzzo Maria De Biase

 

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“Mi hai riconosciuto dal prolifo di #cartogheter?” – “No, dalla macchina di merda”. Buone notizie. Abbiamo, finalmente, un ottimo esordio comico italiano, cattivo, aggressivo, divertente, politicamente scorretto e pieno di battute pesanti. Non a caso questo Vengo anch’io, interpretato, scritto e diretto dalla coppia comica Corrado Nuzzo e Maria De Biase, coppia anche nella vita, vanta la produzione di Attlia De Razza-Ficarra&Picone e collaboratori eccellenti alla sceneggiatura come Edoardo De Angelis.

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Brutti, sfigati e cattivi, Corrado e Maria sono due buffi rifiuti della società patinata di oggi che si incontrano casualmente per un viaggio verso il Salento, ormai territorio cinquestelle. Lui, Corrado, imbottito di farmaci di ogni tipo, è un reduce di una sinistra scomparsa (“Anche io avevo dei sogni, poi il comunismo è crollato, il muro è caduto, la Seat Marbella non la producono più…”) che va in Salento per suicidarsi.

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Lei, Maria, appena uscita di prigione per aver accoltellato quello che pensava fosse l’uomo che l’aveva messa incinta diciotto anni prima, va a Brindisi a trovare la figlia, Cristel Caccetta. In auto con loro un buffo ragazzetto con la sindrome di Asperger, in grado di dire solo la verità. Attraversano un’Italia desolata dove anche i ristoratori della costa marchigiana sembrano diventati tutti leghisti alla Traini.

 

“Uccidili tutti: non ne voglio che rimanga uno vivo. Sti meridionali ‘emmerda”, dice il pur napoletanissimo Francesco Paolantoni. Ovviamente tra il depresso di sinistra pronto al suicidio e l’ex galeotta con la borsetta piena di sex toys (“è un byte, la notte digrigno”) scoppia la scintilla, anche se a lui non tirava più da tempo. In fondo, Maria è romantica, tanto che si ricorda ancora il complimento che le fece l’uomo che la mise incinta, “Che bello culo che teni”.

 

Magari per strada qualcosa si perde, qualcosa somiglia un po’ ai vecchi gloriosi film di Aldo, Giovanni e Giacomo, ma la commedia tra Corrado e Maria funziona sempre e il pubblico, almeno per una volta, si ritrova un film completamente originale con una coppia di comici che non somigliano a nessuno. Pieno di cammei eccellenti, da Ambra a Aldo Baglio, da Alessandro Haber a Vincenzo Salemme e Francesco Paolantoni. Totalmente adorabile. In sala.

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