il sacrificio del cervo sacro -2

IL CINEMA DEI GIUSTI - NON VI PIACE IL REALISMO DEL CINEMA ITALIANO? RIFATEVI CON IL RITORNO AL MAGICO E ALLE LEGGI ANCESTRALI DI QUESTO NOTEVOLE MA UN PO’ DISTURBANTE "IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO" DEL GRECO YORGOS LANTHIMOS, CON COLIN FARRELL, CHIRURGO DI SUCCESSO, E LA MOGLIE NICOLE KIDMAN CHE GIOCA COL MARITO A 'ANESTESIA GENERALE', CIOÈ FINGENDOSI ANESTETIZZATA NUDA SUL LETTO (SCENA DI SUPERCULTO)

 

Marco Giusti per Dagospia

 

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Il sacrificio del cervo sacro di Yorgos Lanthimos.

 

Non vi piace il realismo del cinema italiano? Rifatevi con il ritorno al magico e alle leggi ancestrali dell’occhio per occhio di questo notevole ma un po’ disturbante Il sacrificio del cervo sacro del greco Yorgos Lanthimos, presentato più di un anno fa al Festival di Cannes.

Se con il suo precedente film, The Lobster, Lanthimos aveva costruita una favola surreale e metaforica del presente, con questo durissimo horror psicologico, che non ha avuto lo stesso successo, da una parte prosegue il discorso del film precedente, da un'altra porta proprio il magico e il sacro in una vicenda, si potrebbe dire, di malasanità.

 

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Ma non è certo questo che interessa a Lanthinos, decisamente proiettato verso complesse costruzioni registiche per farci sentire l'orrore delle regole del mondo. Ovviamente regole di classe e di vendette, in una storia ambientati ai giorni d’oggi quasi per caso. Il film si apre su un cuore che batte mentre la macchina da presa si allarga per farci vedere che si tratta di un'operazione. Stephen Murphy, cioè Colin Farrell, è un chirurgo cardiologo di successo.

 

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Ha una bella moglie, Anna, una Nicole Kidman che si presenta giocando col marito a 'anestesia generale', cioè fingendosi anestetizzata nuda sul letto (scena di superculto), due bei figli, una femmina, Kim, Raffey Cassidy, e un maschio, Bob. Lo vediamo parlare fuori e dentro l'ospedale, con un ragazzo un po' disturbato, Martin, Barry Keoghan. All’inizio sappiamo solo che il padre del ragazzo è morto e lui vive con la madre. 

 

Stephen lo invita a cena a casa. E Martin ricambia, con una cena che si prolunga guardando un film ossessivo come Il giorno della marmotta, mentre la mamma di Martin ci prova con lui. Per oltre mezz'ora di film non capiamo cosa leghi Martin a Stephen, forse un rapporto padre-figlio. Come in ogni horror psicologico, Martin, il ragazzo disturbato, diventa un vero e proprio stalker per il chirurgo e rivela alla fine la sua maledizione. Visto che Stephen, in sala operatoria, ha ucciso suo padre, perché lo ha operato ubriaco, dovrà ricompensare la sua famiglia con un'altra vita.

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Almeno il figlio maschio. O moriranno tutti... Possibile? La moglie Anna cerca di capire per proprio conto. Indaga anche con un ambiguo anestetista, Bill Camp, mentre lo masturba in auto. La storia ovviamente precipita. Ma il meccanismo rimane quello dei grandi horror anni '70 con la maledizione magica. Non è una metafora, dirà a un certo punto Martin, ma è impossibile non leggere il film come metafora di altri orrori che riempiono i giornali e la rete in questi ultimi mesi. In sala da oggi.

 

 

 

 

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