LA VENEZIA DEI GIUSTI - SIMPATICI, MA PIUTTOSTO MODESTI I DUE FILM AMERICANI VISTI OGGI, "BURYING THE EX" DI JOE DANTE E "CYMBELINE" DI MICHAEL ALMEREYDA CON ETHAN HAWKE E UN CAST STRATOSFERICO

Marco Giusti per Dagospia

 

Venezia 71. Piove. Sono arrivate Ilaria Spada e Belen. Ancora si discute sul "Pasolini" di Abel Ferrara. Grande film, da rivedere, magari con qualche difetto, ma assolutamente imperdibile. Xan Brooks, il critico del Guardian, ne parla come del miglior film di Ferrara e stralancia Willem Dafoe per la sua "superba interpretazione". Il "Telegraph" ne parla come film "sottile e seduttivo".

 

Fabio Nunziata, il montatore, ci ha spiegato che Ferrara ha girato le scene di dialogo sia in inglese sia in italiano, anche se Dafoe verra' doppiato per la nostra versione. Qualche dubbio su Riccardo Scamarcio che interpreta Ninetto Davoli. Lia Celi scrive: "come fare interpretare la Sora Lella a Judy Dench".

 

Simpatici, ma piuttosto modesti i due film americani visti oggi, "Burying the Ex" di Joe Dante e "Cymbeline" di Michael Almereyda. Il primo e' una commedia horror giovanile con zombi dal budget limitato remake di un film ancora piu' piccolo di tal Alan Trezza del 2008 (incredibile...). C'e' un esperto di horror, Max, interpretato dall'emergente Anton Yalchin, che vive faticosamente con Evelyn, Ashley Greene, vegana come l'Alba Rohrwacher di "Hungry Hearts", e ambientalista militante.

 

Quando Ev gli cambia l'arredamento di casa e frulla via i suoi preziosi manifesti italiani, soprattutto il fondamentale "Tempi duri per i vampiri" di Steno con tanto di autografo di Christopher Lee (mortacci...), Max inizia a pensare che non sia piu' la donna della sua vita.

 

Cosi' non si puo' fare, siamo tutti d'accordo. Decide di lasciarla, ma non riesce a dirglielo visto che un camion la fara' passare a miglior vita un attimo prima. Amen. Max potrebbe farsi consolare da una bella gelataia creativa, Olivia, cioe' Alexandra Daddario, quando, complice un pupazzo satanico, la ex morta, Ev, esce dalla tomba pronta a riprendere il suo posto a casa e trombarsi il fidanzato. Saranno dolori.

 

 

Carino, ma certo lontano dai grandi film di Joe Dante, anche se e' pieno di riferimenti ai classici dell'horror, soprattutto italiani. Piu' ricco, piu' stravagante, ma non piu' riuscito la versione da Hell's Angels di una tragedia shakesperiana raramente trasportata al cinema, "Cimbelyne", qui finita nelle mani di Michael Almereyda, gia' noto per un non piu' riuscito e meno ricco "Hamlet 2000" con Ethan Hawke e un cast stratosferico.

 

Anche in questo caso ritroviamo Ethan Hawke e un cast stratosferico, cioe' Ed Harris, Milla Jovovich, John Leguizamo e Delroy Lindo. Il re Cymbeline, Ed Harris, diventa qui il capo di una gang di narcotrafficanti motorizzati. Ha una figlia, Imogen, Dakota Johnson, una seconda moglie, Milla Jovovich, e un nemico, la polizia dell'impero romano (e' cosi'...).

 

Ora, Cymbelyne vorrebbe fare sposare la figlia a Cloten, Anton Yelchin, figlio della regina, ma lei ama il baldo Posthumus, Penn Badgley, ragazzo povero e innamorato. Non si puo' fare e Posthumus viene esiliato. Il perfido Iachimo, Ethan Hawke, scommette con Posthumus, sulla fedelta' della ragazza, che pensa di far cadere tra le sue braccia.

 

Portera' delle prove, ottenute con l'inganno, e Posthumus chiedera' al suo fido amico rimasto a corte, John Leguizamo, di ucciderla. Non lo fara', ma entreremo in un gioco di trame e sottotrame mentre tra Cymbeline e i romani scoppiera' la guerra. Raramente portato al cinema, quattro volte in un secolo, la tragedia di Cymbeline non si presta tanto al cinema, e qua spesso si ride quando non si dovrebbe, purtroppo.

 

Pero' il pubblico in sala si e' scaldato parecchio dalla presenza della meravigliosa Milla Jovovich e di Ethan Hawke. "Anacronistico come la tragica giacchetta di pelle di Ed Harris", ha scritto The Playlist. Piu' o meno e' cosi'.

 

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