1- GIUSTI STRACULT: IL VIDEO HARD DI BELEN FORSE IL MIGLIOR FILM (ITALIANO?) DELL’ANNO! 2- UN ANNO CHE INIZIA COL TRIONFO DI CHECCO ZALONE E SI CHIUDE CON LA FINE DI BERLUSCONI, PASSANDO PER IL “DAI, CAZZO!” DEI “SOLITI IDIOTI”, IL FACCIONE ALLA CIPOLLA DI SEAN PENN NEL FILM DI SORRENTINO CHE NON VERRÀ CANDIDATO ALL’OSCAR, LA DECOMPOSIZIONE DEI CINEPANETTONI, NON PUÒ ESSERE STATO TUTTO NEGATIVO 3- LE CHICCHE: ALDO GRASSO CHE SI VANTA DI AVER SCRITTO UN DOTTO ARTICOLO SUI “SOLITI IDIOTI” BEN PRIMA DELL’USCITA DEL FILM. CURZIO MALTESE CHE SI È ACCORTO CHE I CINEPANETTONI SONO FINITI PERCHÉ È FINITO IL BERLUSCONISMO. MAGARI È VERO ANCHE IL CONTRARIO. SAVIANO CHE NON SI PUÒ PIÙ VEDERE SENZA RIDERE DA QUANDO LO HA IMITATO ZALONE SU CANALE 5, UNA RETE SENZA MATERAZZO, VIVA QUANTO IL TG4 DI EMILIO FEDE 4- PER FORTUNA IL 2012 CI ATTENDE CON IL NUOVO WOODY ALLEN CHE FA IL TURISTA A ROMA, “IMMATURI 2”, “BENVENUTI AL NORD”… TUTTE IDEE NUOVE. DAI, CAZZO!
Marco Giusti per Dagospia
Meglio/Peggio 2011. Beh, un anno che inizia col trionfo di "Che bella giornata" con Checco Zalone e si chiude con la fine di Berlusconi, passando per il "dai, cazzo!" dei "Soliti idioti", il faccione alla Cipolla di Sean Penn in "There Must Be The Place", il film di Paolo Sorrentino che non verrà candidato all'Oscar, la decomposizione dei cinepanettoni e la proiezione dello stracult di Ezio Greggio "Box Office 3D" nella Sala Grande del Festival di Venezia alla presenza di Paolo Baratta e Marco Muller amici-nemici con gli occhialoni in 3D sotto gli sguardi allibiti dei vecchi critici, non può essere stato tutto negativo.
Mettiamoci pure il video hard di Belen Rodriguez, forse il miglior film (italiano?) dell'anno anche se girato qualche tempo fa, che a Napoli aveva anche una confezione dvd tarocca assolutamente di culto. Per non parlare del disastro di "Amici miei-come tutto ebbe inizio", il prequel dello storico "Amici miei" di Pietro Germi in versione vacanziera con De Sica-Ghini-Placido-Panariello che fingono di parlar fiorentino e fanno scherzi del cazzo, bocciato dal pubblico senza neanche averlo visto.
Senza scordare Giorgio Gori e Fausto Brizzi che fanno i supporter di Matteo Renzi a Firenze, il candidato alle primarie che non furono (altro che gli scherzi di "Amici miei"). Isabelle Adriani, eroina e tassa di tutti i film Medusa che fischia in onore di Al Pacino per il party veneziano dell'improponibile "Wilde Salome", talmente brutto che lo stesso Pacino ha deciso di non farlo uscire mai più.
E Fiorello che domina il lunedì sera agonizzante di Rai1 proprio mentre si spegne il governo di Berlusconi e, contemporaneamente, impara a usare twitter e strabatte lo show senza testa di Checco Zalone (ma perché lo hai fatto, Checco?) su Canale 5, una rete ormai viva quanto il Tg4 di Emilio Fede.
E, dimenticavo, il neo-ministro Giancarlo Galan presentato come l'uomo che salverà Venezia e il cinema italiano a Cannes (boh, si vantava di aver visto un solo film, "Il soldato Jane"), quindi festeggiato a Venezia in un bagno di sudore da Baratta&Muller (era il suo compleanno) con musiche e numeri un po' eccessivi, poi sbugiardato quando nomina il terribile Giulio Malgara come presidente della Biennale al posto di Baratta e, infine, disciolto come un venticello alla Bombolo assieme a Malgara con la fine di Berlusconi e l'arrivo di Monti.
Ma non era quello che avrebbe dovuto salvare il cinema italiano? Certo "Il soldato Jane" non era proprio un capolavoro. Mettiamoci anche i grandi dibattiti culturali del momento. Conchita De Gregorio che ha visto "I soliti idioti" e "Scialla", uno l'ha capito e l'altro po-po-po-popio che no. Aldo Grasso che si vanta di aver scritto un dotto articolo sui "Soliti idioti" ben prima dell'uscita del film. Questa è filologia. Bravo! Paolo Mereghetti, Stefano Disegni e Piera De Tassis che stroncano "I soliti idioti" incuranti del saggio di Aldo Grasso.
Curzio Maltese che si è accorto che i cinepanettoni sono finiti perché è finito il berlusconismo. Magari è vero anche il contrario, il berlusconismo è finito perché sono finiti i cinepanettoni. Roberto Saviano che non si può più vedere senza ridere da quando lo ha imitato Checco Zalone. Nanni Moretti innamorato di Isabella Ragonese, poi abbandonato, e infine che balla scatenato in una festa da cinema italiano con un'altra. Ma cosa ha detto Benigni da Fiorello? Non me lo ricordo più...
Insomma, questo 2011 che se ne va, mentre ancora infuria la guerra per i festival fra Barbera, ormai sicuro a Venezia con la riconferma di Baratta (però la retrospettiva di Tonino De Bernardi no, please!"), e Muller, in corsa per Roma, se Bettini e Veltroni non gli bucano le gomme, in attesa di un 2012 sotto la stella di "Django Unchained" di Quentin Tarantino, il film che dovrebbe fare la differenza (dove mandarlo? A Cannes, a Venezia senza Muller o a Roma se c'è Muller, ah... saperlo...), non è stato così malaccio.
Dai, cazzo! Quando mai abbiamo assistito agli sberleffi maramaldi in sala a "Quando la notte" di Cristina Comencini, ai fischi a Elisabetta Sgarbi in Sala Grande a Venezia, all'indifferenza della critica internazionale per il terrificante "Padiglione Italia" del fratello Vittorio, che svelava però il cattivo gusto di tanti intellettuali de sinistra, alla noia di fronte a "Terraferma" di Crialese, al trionfo di Ryan Gosling con lo stecchino fisso in bocca in "Drive" di Nicolas Refn, a quello del pisello di Michael Fassbender in "Shame" di Steve McQuenn (in Italia lo vedremo a febbraio),
a Keira Knightley che massacra con una recitazione alla Laura Chiatti il già non riuscitissimo "A Dangerous Method" di David Cronenberg, a Isabella Ferrari che recita con l'ombelico cancellato nello spot per "Intimissimi" firmato da Paolo Sorrentino, a "Midnight in Paris" di Woody Allen scambiato per un film intelligente da Curzio Maltese, a Lars Von Trier che fa il nazista a Cannes e si suicida alla conferenza stampa di "Melancholia", a Pupi Avati che collassa nelle sale del festival di Roma proprio quando si fa il suo nome come successore di Rondi alla presidenza. Mai toccare Rondi, ragazzi.
E scordo il sonno inevitabile di fronte al "Faust" di Sokurov, le risate cattive per il terribile film di Philippe Garrel, "Un eté brulant", che massacra inutilmente la bellezza di Monica Bellucci, la scorreggia di Maurizio Battista nei titoli di coda di "Una cella in due", il "pelo di palla" di Christian De Sica in "Vacanze di Natale a Cortina", dove però duetta alla grande con una Ferilli in gran forma,
la meravigliosa scoperta di "Totò in 3D", cioè "Il più comico spettacolo del mondo", meglio di "Avatar", un po' buttato via da De Laurentiis in una serata evento a Roma, Rocco Siffredi che attenta al culo del Ceccherini in "Matrimonio a Parigi", alla fine meglio di "Midnight in Paris" di Woody Allen, le belle scoperte di "Scialla" di Francesco Bruni e "L'ultimo terrestre" di Gipi, l'inutile trombonismo di "Tree of Life" di Terrence Malick, ingiustamente premiato a Cannes da una giuria di parrucconi (ma anche "Faust" a Venezia...).
Per fortuna il 2012 ci attende con il nuovo Woody Allen a Roma, "Immaturi 2", "Benvenuti al Nord"... Tutte idee nuove. Dai, cazzo!










