jennifer kent (1)

MA GLI INSULTI A UNA DONNA SONO AUTOMATICAMENTE ''SESSISTI''? - AL FESTIVAL DI VENEZIA IL ''VERGOGNATI, PUTTANA, FAI SCHIFO!'' GRIDATO A JENNIFER KENT MANDA IN TILT I GUARDIANI DELLA FRAGILITÀ FEMMINILE. PER FORTUNA LA REGISTA È UNA TOSTA E REAGISCE CON ''COMPRENSIONE E AMORE'', E IL TORINESE AUTORE DEL GESTO SI SCUSA, DOPO ESSERE STATO GIUSTAMENTE CACCIATO DALLA MOSTRA

Stefania Ulivi per il Corriere della Sera

 

jennifer kent

«Volevo raccontare le conseguenze della violenza da una prospettiva femminile. Se c' è qualcuno che è scioccato o offeso ho realizzato il mio obiettivo, perché la violenza contro le donne è scioccante e offensiva».

 

Quello che Jennifer Kent, unica regista in gara a Venezia 75 non aveva previsto è che - al di là dei giudizi sul suo film The Nightingale con Aisling e Sam Claflin, un revenge movie ambientato nella Tasmania del 1825 - la violenza si sarebbe riversata su di lei. Sotto forma di insulto sessista pesantissimo («Vergognati, puttana, fai schifo»), urlato alla fine della proiezione stampa da una voce maschile.

 

La regista australiana, autrice nel 2014 dell' acclamato Babadook ha replicato tranquilla. «Credo che il modo di migliore di reagire di fronte all' ignoranza siano con comprensione e amore. Non c' è alternativa. Il mio film lo dice chiaramente». Le proteste erano subito dilagate via social media, con richieste di interventi alla Mostra.

 

jennifer kent e il cast di nightingale

È stato il diretto interessato, Sharif Meghdoud, giovane torinese accreditato per «Shivaproduzioni.com», portale di cinema underground, a palesarsi con un lungo post di scuse via Facebook. «Sono stato io l' uomo che ieri sera, alla proiezione stampa di The Nightingale di Jennifer Kent, ha gridato un insulto deplorevole alla regista una volta apparso il suo nome».

Sharif Meghdoud

 

Si scusa con tutti - con la regista, il direttore della mostra Barbera, il presidente Baratta e con tutta la Biennale che gli ha prontamente ritirato l' accredito - e continua: «Ovviamente non penso e non ho mai pensato le cose che ho detto. L' insulto viene fuori da un pensiero irrazionale e iperbolico di un cinismo che potrebbe andar bene (ma in realtà anche no) al bar tra amici ma che è assolutamente fuori luogo all' interno di una Mostra d' arte. Il gesto non è da pensare come attacco maschilista o misogino, le scelte delle parole sono importanti è vero - soprattutto all' intero del clima attuale - e la parola incriminante poteva essere quella come un' altra».

 

THE NIGHTINGALE

Peccato che fosse proprio quella. E che una critica, legittima, al lavoro di una donna sia passata attraverso un' offesa personale.

THE NIGHTINGALEthe nightingale

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…