UNA GNOCCA AL GIORNO - MARILYN, NUDA SU UN DRAPPO ROSSO, INAUGURÒ I CALENDARI CON ATTRICI E MISS: "MI SERVIVANO 50 DOLLARI PER RIPRENDERE L'AUTO PIGNORATA" – IL BOOM CON VALERIA MARINI CHE NEL '95 POSO' PER LE POMPE DI BENZINA 'IP' - ANNA FALCHI HA RIVELATO CHE FAREBBE UN CALENDARIO CON ROBERTO FICO CON UNO STIVALE UN PO' FETISH E UN FRUSTINO: "SALVINI? MEGLIO CHE LO FACCIA CON LA FERILLI"
Jessica d' Ercole per “la Verità”
Per realizzare il calendario giuliano, Giulio Cesare aggiunse 90 giorni al 46 avanti Cristo. Per quello gregoriano, papa Boncompagni ne cancellò 10 al 1582. Dalle calende di Numa Pompilio al The Cal della Pirelli, il nostro tempo è stato scandito da lune, pianeti, santi, fiori, previsioni meteorologiche, carabinieri, post-it, font, illustrazioni, gabinetti, amori (finiti male) e fanciulle discinte.
Impostare il ritmo dei nostri giorni su quello dei pianeti e della natura: questa è la funzione primaria del calendario. Con i suoi 365 giorni e i suoi anni bisestili, consente di rispettare scrupolosamente il tempo che la terra impiega a girare attorno al sole. Il calendario però segna anche una parte del nostro patrimonio culturale. I nomi di giorni e mesi fanno eco all' impero romano, che ha celebrato Marte il martedì, Giove giovedì, Giulio Cesare in luglio e Augusto in agosto. I santi che proteggono ogni giorno sono i segni dell' appropriazione cristiana. Oggi strumento pubblicitario per eccellenza, un tempo simbolo del potere perché, come scriveva lo storico Georges Dumézil, «chiunque voglia impadronirsi del tempo manipola il calendario». Lo fecero Giulio Cesare, Gregorio XIII e Kim Jong-il, padre del dittatore nordcoreano Kim Jong-un, che con il calendario Juche nel 1997, come ulteriore segno dell' indipendenza del suo Paese fece del 1912, anno della nascita del patriarca Kim Il-sung, l' anno 1.
le lune cinesiIl calendario lunare cinese risale al 2600 avanti Cristo ed è il più antico della storia.
Leggenda vuole che dodici animali si sfidarono in una gara per ottenere l' assegnazione degli anni dall' imperatore di Giada: vinse il topo, seguito da mucca, tigre, coniglio, dragone, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane e maiale.
Un anno lunare cinese è lungo 354 giorni e ogni 2 o 3 anni si aggiunge un mese supplementare, equivalente dell' anno bisestile, detto yun yue.
La parola calendario viene dal latino, calendarium, «libro dei conti». Gli interessi dei prestiti si pagavano alle calende, il primo giorno del mese degli antichi romani. La tradizione attribuisce a Numa Pompilio la prima riforma del calendario adattato al ciclo lunare e diviso in 12 mesi, con le kalendae (primo giorno del mese), le nonae (quinto giorno nei mesi di 29 giorni, settimo in quelli di 31) e le idus (tredicesimo giorno nei mesi di 29 giorni, quindicesimo nei mesi di 31). I mesi erano di 31 giorni (marzo, maggio, luglio, ottobre) o di 29, più febbraio di 28. Per ristabilire l' equilibrio con l' anno lunare veniva introdotto, dopo il giorno delle terminalia (23 febbraio), un periodo alternato di 22 o 23 giorni. L' anno di 366 giorni e mezzo e creava non pochi problemi.
cicli di quattro anniQualche secolo dopo, nel 46 avanti Cristo, Giulio Cesare istituì un nuovo calendario, quello giuliano, che spostò l' inizio del nuovo anno dal 1° marzo al 1° di gennaio. La riforma di Giulio Cesare prevedeva cicli di 4 anni: 3 anni di 365 giorni seguiti da uno di 366. Il giorno in più veniva tra il 23 e il 24 febbraio e si chiamava bis sexto kalendas Martias, da cui «bisestile». Per attuare la riforma Cesare dovette imporre un aumento dei giorni: secondo il grammatico romano Censorino, quell' anno durò 445 giorni e passò alla storia «come anno della confusione». Secondo lo storico Bruno Dumézil - lontano cugino del Georges sopracitato - questa di Cesare «era anche una riforma politica che gli consentì di fissare i giorni festivi. Con l' effetto di interrompere processi e ritardare l' inizio di procedimenti amministrativi o di battaglie. Era uno strumento di potere».
«Ormai le stelle si muovono per decreto!» (così Cicerone, il giorno in cui entrò in vigore il calendario giuliano).
Nel 1582 ci furono dieci giorni in cui nessuno nacque e nessuno morì, dieci giorni che Gregorio XIII cancellò letteralmente con una riforma.
Per far coincidere l' equinozio, che era arrivato all' 11 marzo, con il 21 del mese, il Papa ordinò che il giorno successivo al 4 ottobre fosse il 15.
Poi soppresse l' anno bisestile negli anni divisibili per 100, a meno che non fossero anche divisibili per 400 ottenendo così uno scarto annuale di soli 26 secondi rispetto all' anno solare. I luterani erano contrari al cambiamento, protestarono. Ci vollero quasi due secoli perché accettassero il calendario gregoriano. Oggi calendario gregoriano è il più diffuso al mondo ma non tutti lo hanno ancora adottato: in India, per esempio, cambia a seconda delle religioni e delle regioni.
La settimana, benché legata alle fasi lunari, nell' antichità veniva poco adoperata come unità di misura. In uso a Babilonia, fu introdotta a Roma con l' inizio dell' era cristiana.
Nell' alto medioevo diventò l' unico elemento cronologico comune a tutti i popoli civili, indipendentemente dai loro calendari.
Del medioevo la tradizione di commemorare almeno un santo al giorno. Nel Quattrocento la chiesa si preoccupava però anche di regolare il tempo per amare, vietando agli sposi le relazioni sessuali durante alcuni periodi e giorni dell' anno. A scandire il tempo del Grand Almanach d' amour (1670) una storia d' amore finita male: dalla «prima visita» di gennaio, all'«assiduità e tenerezza» di aprile; dalla «sospirata possessione», alla «cronologia senza scampo», ovvero l' indifferenza, di dicembre. Nel 1756 il naturalista svedese Linneo sostituì i santi con i fiori, che però riapparvero a Parigi l' anno dopo nell' Almanacco dei mariuoli che segnalava agli scippatori gli appuntamenti religiosi importanti, quelli che attiravano in chiesa folle in ghingheri, pronte a essere borseggiate.
i gabinetti di cattelanIl calendario di Frate Indovino, ideato da padre Mariangelo da Cerqueto, direttore del periodico Voce Serafica di Assisi, nel 1945 regalò ai suoi lettori un almanacco nel quale venivano riportate le previsioni meteorologiche per l' anno seguente. Ancora oggi, viene appeso nelle cucine come pegno di buona fortuna.
Popolare anche quello dei carabinieri che, dal 1928, viene stampato per sensibilizzare sull' importanza dell' arma.
Quest' anno vanno di moda anche il 365 Tipography che racconta ogni mese con una font diversa, il Populäre che promette di ricordare le date importanti con 100 post-it, il ToiletMartin PaperParr con i gabinetti di Martin Parr, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, definito dagli autori stessi «Folle e surreale» e quello con le illustrazioni del New Yorker.
Nel Novecento sempre più calendari vennero stampati dalle aziende per pubblicizzare i propri prodotti. Degli anni Venti la moda dei calendarietti illustrati e tascabili per pubblicizzare profumerie che venivano distribuiti da barbieri. Nel dopoguerra, le illustrazioni presero la forma di sorridenti fanciulle discinte che rallegravano i clienti profumati. Marilyn Monroe nel 1949 apparì nuda, sdraiata su un drappo rosso, sul calendario Miss Sogni d' Oro per pochi soldi: «Ero senza lavoro e mi servivano 50 dollari per riprendere l' auto pignorata».
Il milione di copie del calendario di Valeria Marini, che nel 1995 posò per le pompe di benzina Ip, andò esaurito nel giro di pochi giorni. Un successo che venne triplicato l' anno successivo: fotografata da Helmut Newton in pose provocanti, la Marini fu appesa sui muri di 3 milioni di italiani.
L' ambito The Cal Pirelli, firmato da Albert Watson, ha immortalato quest' anno i sogni delle donne nei volti di Gigi Hadid, Laetitia Casta, Julia Garner e Misty Copeland. Nato nel 1963 per essere appeso sui muri delle officine, oggi è il calendario più atteso e discusso al mondo. In un' abile mossa pubblicitaria, Pirelli è riuscita a fondere perfettamente nudo, arte e cultura per promuovere pneumatici.
Nel 1968 il fotografo Harri Peccinotti s' ispira alle poesie di Elizabeth Barret Browning, Allen Ginsberg, Pierre de Ronsard, nel 1972 Sarah Moon cancella ogni volgarità immortalando, la sensibilità femminile, nel 1973 è la volta delle solari nudità di Hans Feurer. Tra il 1974 e il 1983 il calendario non viene pubblicato per via della recessione petrolifera. Riesumato nel 1984 con Uwe Ommer che marchia i corpi delle modelle con gli pneumatici P6, il calendario torna a far parlare di sé e da allora non ha più smesso. Lodato per le foto eccezionali o criticato per i nudi, The Cal ha sempre avuto un grande impatto mediatico. Oggi viene stampato a tiratura limitata su una sofisticata carta da 200 grammi.
Donato ai clienti più importanti, è il calendario più ambito dai collezionisti.
Anna Falchi, che posò per Max nel 1997, pochi giorni fa ha rivelato a un Giorno da pecora che farebbe un calendario «con Roberto Fico tutto serio, sullo scranno della Camera, e io in piedi, con uno stivale un po' fetish, vestita di pelle nera con un frustino. Una donna dominante». Salviniana, la Falchi disse anche che le sarebbe piaciuto posare con il ministro dell' Interno: «Con un po' di foglie, non con un nudo integrale». Ora, però, si è ricreduta: «Sarebbe meglio che Salvini lo facesse con una persona che la pensa in modo completamente diverso da lui: tipo la Ferilli». In Giappone il calendario con Vladimir Putin a torso nudo va a ruba.
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