GNOCCHI ALLA DIAVOLA - NEL SUO ULTIMO LIBRO GENE VESTE I PANNI DEL CRITICONE LETTERARIO E SBEFFEGGIA GLI INTOCCABILI DELLA CULTURA - LA CONFESSIONE: “LE PAGINE DA 113 A 126 LE HO COPIATE PARI PARI DA UN SAGGIO DI GALIMBERTI COPIATO A SUA VOLTA DA UN TRATTATELLO SULLA PROPENSIONE AL SUICIDIO NEI CETI MEDI” - IL DUBBIO: “QUEL CONVEGNO DI MICROMEGA DAL TITOLO ‘AUTOLAVAGGI: STARE DENTRO O STARE FUORI?’” - LA STOCCATA: “VANNI SCHEIWILLER, PUR DI NON RISPONDERMI È MORTO”...

Giordano Teodoldi per "Libero"

Il critico letterario più implacabile d'Italia si chiama Gene Gnocchi. Lo si capisce leggendo il suo nuovo libro , L'invenzione del balcone (Bompiani, pp. 216, euro 17), satira feroce sui vizi del mondo culturale di casa nostra che sui grandi giornali e nelle articolesse impegnate difficilmente trovano posto. Anche perché nessun «amico degli amici» viene risparmiato.

VANNI SCHEIWILLER
Fin dalla premessa è una festa di sberleffi alla società degli intellettuali. Come la stoccata a un compianto e raffinato editore: «Una mattina di dicembre del 1996 ho portato il dattiloscritto all'editore Vanni Scheiwiller (...). Dopo un mese e mezzo mi è arrivata una lettera nella quale molto cortesemente ma anche molto fermamente mi si riferiva che l'editore Scheiwiller non pubblica prosa eccetto Vivian Lamarque. Io ho risposto che potevo ridurlo a poemetto tipo La ragazza Carla o La ballata di Rudy di Pagliarani o scriverlo inavvertitamente semplice come la Lamarque, ma Scheiwiller pur di non rispondermi è morto».

UMBERTO GALIMBERTI
Come ogni grande libro, anche quello di Gnocchi non è tutto farina del suo sacco: «Le pagine da 113 a 126 sono copiate pari pari da un saggio di Umberto Galimberti copiato a sua volta da un trattatello sulla propensione al suicidio nei ceti medi di un cugino di Paul Virilio». Anche qui, mentre il professor Galimberti per i suoi plagi si giustifica con le reminiscenze involontarie, almeno Gnocchi confessa che ha copiato perché «era sera, ero stanchissimo ».

EINAUDI E GLI ALTRI
Gnocchi per farsi pubblicare ha tentato le strade più abiette: «Ho preso anche la cittadinanza finlandese e assunto un nome nordico come Gnokko Paaraffinen per tre anni pur di farmi pubblicare da Iperborea, ma così facendo ho rinunciato al voto in Italia, soprattutto quello delle primarie per il Pd, e mi sono sentito diminuito (...) pure Marsilio che era interessato al mio romanzo, anche se l'obbligo era di scrivere settecento pagine con almeno trentacinque morti violente, una ogni venti pagine e descritta per diciannove». Einaudi l'ha rifiutato perché in una scena si descriveva l'irruzione di alcuni ippopotami «nell'ufficio di Gian Arturo Ferrari distruggendolo mentre lui è in bagno a cagare». Infine è stato pubblicato da Bompiani, «tanto lì pubblicano tutto, non lo hanno neanche letto e infatti adesso è la prima volta anche per loro».

«MICROMEGA»
Imperdibile la presa in giro dei fantozziani convegni di MicroMega: «Quando arrivo all'autolavaggio Dondero mi assale sempre lo stesso dubbio, e cioè se durante il lavaggio è meglio stare dentro la macchina o fuori. Sono stato anche a un convegno a Montecatini, un convegno di due giorni indetto da MicroMega dal titolo "Autolavaggi: stare dentro o stare fuori?" con dei dibattiti, incontri, proiezioni, tutto curato da Paolo Flores d'Arcais che poi la mattina è ripartito per Sassari con l'accappatoio dell'albergo nascosto in valigia, ma la cosa si è saputa dopo perché l'accappatoio è entrato nel consuntivo di bilancio di MicroMega come passività ». Segue riassunto dell'intervento del sociologo Maurizio Ferraris, che nell'autolavaggio vuole «coniugare efficienza e divertimento».

ROBERTO SAVIANO
Ma le teste d'uovo di MicroMega non sono l'unico incontro di Gnocchi ai confini con la realtà, c'è anche l'esattore camorrista, che lo minaccia: «Ricordati che tu e Saviano siete due uomini morti. Però siccome noi sul libro di Saviano abbiamo i diritti d'autore e anche sul film, oltre a fare le magliette, noi lui non lo ammazziamo, ma te sì, a meno che tu non scriva subito un libro contro la camorra da cui si possa ricavare un film e vendere le magliette».

VELTRONI & VERONESI
Business is business. La crudeltà di Gnocchi lo porta anche a sparare sulla Croce Rossa, nella fattispecie su un politico, scrittore, critico cinematografico con un grande futuro dietro le spalle: «La sala da ballo Eden era quasi vuota perché quello stesso giorno Walter Veltroni presentava il suo nuovo libro, una biografia romanzata su uno che aveva perso il posto di lavoro e poi era stato in Africa, con annesso dibattito dopo che del libro avrebbe parlato l'autore e chi l'aveva introdotto, Sandro Veronesi». Dopo la presentazione, tutti sono pentiti di «aver buttato via la domenica

 

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