1. IL GOVERNO DEI “TECNICI” NON DOVEVA RESTITUIRE LA CREDIBILITA’ PERDUTA AL BEL PAESE? 2. L’ULTIMO ATTO DI RIGOR MORTIS È STATO DI BUTTARE A MARE IL MINISTRO DEGLI ESTERI 3. QUALCHE (MALIGNO) POTREBBE ANCHE SOSPETTARE CHE IL “TRIONFALE” RITORNO IN PATRIA DEI DUE FUCILIERI DELLA MARINA, PROPRIO ALLA VIGILIA DEL VOTO, SIA STATA ANCHE UNA MOSSA PROPAGANDISTA DI CHI SEDEVA A PALAZZO CHIGI E CONTEMPORANEAMENTE GIRAVA LE PIAZZE PER RACCOGLIERE CONSENSI CON LA SUA LISTA CIVICA 4. SOS CORRIERE: FLEBUCCIO SI PIEGA MA NON SI SPEZZA E VIA I SUOI PORTAVOCE (CDR) FA SAPERE CHE NON E’ SULL’ORLO DELLE DIMISSIONI (ASPETTANDO IL ‘’PESCE APRILE’’)

DAGOREPORT

L'ultimo atto (indecente) del governo Monti è la resa incondizionata alla ragione e alle regole della diplomazia internazionale. E speriamo che la restituzione dei due marò alle autorità indiane sia davvero l'ultimo capitolo di un bilancio nerissimo dell'esecutivo tecnico.

La brutta figura dell'Italia di Rigor Mortis si è consumata tra il voto delle politiche di fine febbraio e l'incarico per un nuovo esecutivo consumatosi l'altro giorno al Quirinale.
E qualcuno (maligno) potrebbe anche sospettare che il "trionfale" ritorno in patria dei due fucilieri della Marina, proprio alla vigilia del voto, sia stata anche una mossa propagandista di chi sedeva a palazzo Chigi e contemporaneamente girava le piazze per raccogliere consensi con la sua Lista Civica.

Così, trattati come agnelli sacrificali al mercato all'ingrosso della Farnesina, i due marò accusati di aver sparato e ucciso degli inermi pescatori in acque lontane, tornano per essere giudicati in India. Lì dove il nostro ambasciatore, Daniele Mancini, è stato preso in ostaggio dopo che il nostro Paese aveva violato le intese sulla riconsegna dei "prigionieri" autorizzati a far ritorno in Italia per partecipare alla tornata elettorale.

Detto che l'ambasciatore Giulio Terzi, ha dimostrato di non essere all'altezza del compito affidatogli per grazia di Gianfranco Fini (ma questo era noto nel mondo della diplomazia già dai tempi che era stato promosso da Berlusconi alla sede di Washington), quel che appare insopportabile e indecente è che il premier Monti scarichi tutte le colpe dell'immorale vicenda marò sulle spalle del suo responsabile degli Esteri.

L'Affondatore della Bocconi solo per codardia nemmeno si rende conto che sarebbe inaudito se l'esecutivo fosse stato tenuto all'oscuro della più grave crisi diplomatica in cui si è imbattuta l'Italia negli ultimi anni. Ma grazie a una stampa a dir poco compiacente se non lecchina, ieri gli uffici del premier sono arrivati alla sfrontatezza di far sapere ai cronisti che "palazzo Chigi e Quirinale non sono stati coinvolti in modo adeguato nella decisione". Tirando in ballo, appunto, Giorgio Napolitano, che ha poco gradito l'accostamento con gli "errori" della Farnesina.

Ma li leggono i giornali Rigor Mortis e il suo staff? I professoroni non si sono leccati i baffi quando i corrispondenti diplomatici dei giornaloni li hanno coperti di encomi per aver strappato i due marò alle sgrinfie della giustizia indiana?

E pensare che il governo Monti, a dare ascolto ai media scodinzolanti, era nato sulle spoglie dell'improponibile Berlusconi proprio per ridare credibilità all'Italia. Se la affidabilità di un Paese venisse misurata non soltanto con lo spread (bancario) ma pure attraverso i suoi gesti diplomatici oggi potremmo vantarci di aver indossato la maglia nera in Europa e nel mondo.

SOS CORRIERE, FLEBUCCIO DE BORTOLI RESTA O VA VIA?
A proposito dei giornaloni dei Poteri marci. Ieri il direttore del Corrierone, Flebuccio de Bortoli, ha spiegato al Comitato di redazione che le notizie riportate da Dagospia (e non solo) di sue imminenti dimissioni, non sono fondate. La rappresentanza sindacale, facendosi portavoce di Flebuccio, ha riportato il messaggio all'assemblea dei giornalisti riunita in via Solferino.

Forse con altrettanta sollecitudine il Cdr avrebbe dovuto mettere fine pure alle voci che circolano nelle redazioni di Roma e Milano sul prossimo arrivo al Corriere di Giulio Anselmi in duplex con l'attuale responsabile de "la Stampa", Mario Calabresi. Di sicuro c'è che il primo aprile scade il quadriennio di Flebuccio alla guida del quotidiano dei Poteri marci. E soltanto allora sapremo chi è stato vittima del "pesce d'aprile".

 

GIULIO TERZI GIANFRANCO FINI jpegMARIO MONTI LEGGE RESTART ITALIA DANIELE MANCINI TERZI E MARO I DUE MARO GIRONE E LATORRE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA” (E DELL'AUTOREVOLISSIMO SETTIMANALE "THE ECONOMIST). MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...