mattioli

IL GRANDE ROMANZO ITALIANO DELL'OTTO-NOVECENTO È IL MELODRAMMA. E VERDI È STATO IL SUO PONTEFICE, L'ARTISTA CHE PIÙ DI OGNI ALTRO HA MESSO IN SCENA GLI ITALIANI SMASCHERANDOLI, DALLA POLITICA AL SESSO – PANZA: “ANZICHÉ DUE SECOLI DI LIBRI DI STORIA E SOCIOLOGIA BASTA ANDARE A TEATRO AD ASCOLTARE VERDI” – IL LIBRO DI ALBERTO MATTIOLI…

Pierluigi Panza per il Corriere della Sera

giuseppe verdi1

 

Giuseppe Verdi è stato l' artista che più di ogni altro ha messo in scena gli italiani per quello che sono e smascherando quello che vorrebbero essere. Sfruttando altri generi espressivi, specie il comico, anche Guicciardini, Totò o Alberto Sordi l' hanno fatto. Non citiamo gli scrittori perché il Grande Romanzo italiano dell' Otto-Novecento è proprio il melodramma. E Verdi è stato il suo pontefice.

 

alberto mattioli

Il libro del critico musicale de «La Stampa» Alberto Mattioli, Meno grigi più Verdi. Come un genio ha spiegato l' Italia agli italiani (Garzanti), è una lettura biografica e antropologica del melodramma verdiano. Niente specialismi: s' interpretano opere, vita e libretti per svelare le metafore sottese nei drammi di Verdi e quanto queste riguardino sia la storia «evenemenziale» che i comportamenti di «lunga durata» di noi connazionali.

 

Copertina libro - Mattioli

Primo mito da sfatare è il Verdi colonna sonora dell' Unità d' Italia, fondato sulla forzatura dei vari «W Verdi», Va, pensiero Verdi rimase scettico su come gli italiani avevano unito il Paese, fece il deputato controvoglia, si dimise presto, provò un forte senso di disillusione a causa di governi (anche moderati) che riteneva inconcludenti e nel Simon Boccanegra del 1881 espresse «tutta la sua delusione per gli sghembi risultati dell' Unificazione». Quasi un antipolitico.

 

STIFFELIO

Per gli italiani, la rispettabilità borghese va preservata, allora anche a costo di uccidere.

Contro questa (a)morale Verdi si ribella in Stiffelio «rivendicando il valore scandaloso del Vangelo». Così facendo, però, rivela un' altra caratteristica sua e italiota: quella di un borghese positivista che va a Messa senza crederci ma che, posto con le spalle al muro, «non può non definirsi cristiano» (mutuiamo da un altro Padre della patria).

 

Sulle donne, i compositori - da Verdi a Puccini -, da bravi italiani, non si pongono in vita come esempi di virtù.

Talvolta nemmeno nell' opera.

GIUSEPPE VERDI FOTO D EPOCA

Il Duca di Mantova comanda per «fottere» e dedica giusto un cinque minuti alla politica (per riferimenti contemporanei rivolgersi a Franco Cordelli autore del romanzo Il Duca di Mantova). Rigoletto ha un legame insano con la figlia: la chiude in casa e oggi le infilerebbe pure il burqa. Per la figlia, il suo ideale femminile è quello della reclusa con l' uncinetto.

TRAVIATA

 

È il tipico modo italiano di parlar delle donne: viva le femmine che sono un po' puttane (il top è la escort Violetta Valery), salvo mamma, moglie e figlia. Ma già allora docet l' ipocrisia, altrimenti Verdi dovrebbe mettere in piazza i rapporti suoi con la Strepponi.

 

TRAVIATA CALLAS

Persino Un ballo in maschera è più la storia di un vitellone (Fellini è pure leggibile nel senso proposto da Mattioli per Verdi) che la trasposizione del regicidio di Gustavo III di Svezia: «Riccardo muore per le corna che ha messo come uomo non per le sue cattive azioni come politico».

 

Dunque, anziché due secoli di libri di storia e sociologia basta andare a teatro ad ascoltare Verdi: italiani brava gente, ma molto a modo loro.

 

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