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CAMPAGNA DI FRANCIA – IN ATTESA DI PIAZZARE LA ZAMPATA FINALE SU TELECOM ITALIA, ORANGE METTE NEL MIRINO BOUYGUES TELECOM E TF1, PRIMA TV FRANCESE – GLI INTERESSATI OVVIAMENTE SMENTISCONO, MA LA BORSA FRANCESE CI CREDE
Leonardo Martinelli per “la Stampa”
Che Orange, il principale operatore di telefonia di Francia, scalpiti, a caccia di nuove acquisizioni, è risaputo: si parla addirittura di un suo interesse per Telecom Italia. Ma stavolta sarebbe in patria che avrebbe individuato le sue nuove prede. Secondo l' agenzia Bloomberg, avrebbe avviato trattative per prendere il controllo di Bouygues Telecom e anche della televisione Tf1, primo canale di Francia (e prima rete privata d' Europa), entrambe pedine della galassia Bouygues, uno dei maggiori gruppi del Paese.
I diretti interessati (sia Martin Bouygues, che tiene le redini del colosso) che i vertici di Orange (lo Stato francese, con il 23% del pacchetto azionario, è ancora l' azionista di riferimento) hanno smentito. E le azioni di tutti i protagonisti della vicenda, che ieri si erano infiammate alla Borsa di Parigi, hanno poi chiuso la giornata in terreno negativo (-0,65% per Orange e -1,25% per Tf1) o con un balzo in avanti importante ma non strabiliante (Bouygues, +1,2%).
Diversi analisti, contattati dall' agenzia France Presse, hanno espresso scetticismo. «Sarebbe strano - ha detto uno di loro -. Perché Orange è più interessato a una convergenza fisso-mobile che tra la telefonia in generale e l' industria dei contenuti, come alcuni suoi rivali».
Orange è attualmente in Francia il primo operatore di telefonia mobile e Bouygues Telecom il quarto. Potrebbero anche sorgere dei problemi per la concorrenza, sia presso le autorità nazionali che europee. Anche se, secondo le fonti citate da Bloomberg, Bouygues manterrebbe una partecipazione minoritaria sia nel suo gruppo di telecomunicazioni che in Tf1.
Altra prova portata avanti dagli "scettici": lo scorso giugno Altice, il gruppo di un altro patron francese (rampantissimo) delle telecom, Patrick Drahi, che controlla l' operatore di telefonia mobile Sfr-Numericable, aveva già offerto a sorpresa dieci miliardi di euro per Bouygues Telecom. Ma Martin Bouygues aveva risposto niet, con una dichiarazione un po' melodrammatica («Non credo che un' impresa sia una merce come le altre. Non ritengo che ogni cosa debba e possa essere venduta»).
Niente da fare neanche stavolta? Non tutti, in realtà, sono di quest' idea. Da quando, nel gennaio 2012, anche Iliad, gruppo di Xavier Niel, è piombato sul mercato della telefonia mobile con Free, si ripete fino all' esasperazione che quattro operatori per la Francia sono troppi e che si deve ritornare a quota tre. «Credo che sul medio-lungo termine Bouygues Telecom non possa restare indipendente - ritiene Frédéric Ichay, consulente dello studio Pinsent Masons - Se non si farà avanti una società straniera, sarà un francese a prenderne il controllo. Orange è una possibilità».
Anche per Oddo Securities «a un certo momento si passerà da quattro a tre operatori». La società ha calcolato che Orange, procedendo a una fusione con Bouygues Telecom, potrebbe risparmiare un miliardo di euro all' anno grazie alle sinergie. Non solo: nel "colpo" entrerebbe pure il solito Niel (che da poco è presente anche nel capitale di Telecom Italia). Il patron di Iliad sarebbe interessato ad asset tecnologici (antenne e frequenze) di Bouygues Telecom. Era già disponibile ad agire in tandem la scorsa estate con Drahi.
Secondo Oddo Securities, metterebbe sul piatto un miliardo e 800 milioni. E starebbe seguendo da vicino il nuovo negoziato.