GRUPPO VERSACE MENO SANTO E PIU' ALLEGR(A) - DONATELLA E LA FIGLIA DIVENTANO PIU' FORTI IN GIVI, LA HOLDING TRAMITE CUI LA FAMIGLIA CONTROLLA IL GRUPPO DELLA MODA

Maria Silvia Sacchi per ‘CorrierEconomia - Corriere della Sera'

L'ingresso di Blackstone nella Gianni Versace è stata l'occasione per definire e mettere nero su bianco gli assetti interni alla famiglia Versace. Il nuovo statuto di Givi (la holding tramite cui i Versace controllano la società della moda) sancisce la definitiva alleanza tra Donatella Versace e la figlia Allegra Versace Beck.

Attraverso un sistema molto complesso di norme, madre e figlia - titolari, rispettivamente, del 20 e del 50% del capitale di Givi - hanno, infatti, «saldato» le proprie azioni: da adesso in poi il loro complessivo 70% si muoverà insieme anche per statuto.
In parallelo, la posizione di Santo Versace, fratello di Donatella e azionista con il 30%, si fa via via più sfumata.

Non è in discussione la sua presenza e il suo contributo: ha co-fondato la maison, resta e resterà presidente fino a quando lo vorrà. Ma il punto è quanto succederà dopo di lui. A Santo è stato riconosciuto un diritto di recesso nel caso della (prevista) quotazione della Gianni Versace. Soprattutto, i suoi eredi potranno liquidare le proprie azioni vendendole al ramo di Donatella e Allegra (anziché restare azionisti senza poter contare nelle decisioni) ma a loro volta Donatella e la figlia potranno chiederne direttamente il riscatto.

Dopo Santo, insomma, la Versace sarà completamente nelle mani del ramo di Donatella (una strada di fatto obbligata, conseguente alla scelta di Gianni Versace, lo stilista ucciso a Miami 16 anni fa, di lasciare il suo 50% del capitale alla nipote Allegra).
La composizione degli organi sociali riflette questo quadro e alle azioni di Santo Versace è riservato un posto sui quattro totali disponibili e un sindaco effettivo sui tre effettivi e i due supplenti.

Lo si legge sui documenti depositati in Camera di commercio. Va detto che, sentite fonti non ufficiali vicine a tutti i diversi componenti della famiglia, la definizione degli equilibri familiari è avvenuta in un clima rilassato e condiviso.

Passi
Il primo passo della nuova architettura è stata la suddivisione del capitale in tre diverse categorie di azioni: le azioni A a Santo Versace, le azioni B a Donatella Versace e Allegra Versace Beck, le azioni C a Blackstone. Di fatto è come se gli azionisti si fossero organizzati - pur senza scegliere la formula societaria - attraverso quelle che sono definite «holding di ramo» adottate da molte famiglie imprenditoriali al passare delle generazioni (le hanno, per esempio, i Barilla e i Benetton). In questo modo le decisioni vengono prese all'interno del singolo nucleo familiare.

Per un certo periodo le azioni non si potranno cedere. Lo statuto prevede, infatti, un periodo di lock up di cinque anni, a meno che non vi sia il consenso scritto di tutti i soci alla vendita. È ovviamente previsto il diritto di prelazione in favore degli altri soci.

Tutele
Il fondo americano Blackstone, si sa, è entrato nella società operativa, la Gianni Versace, che è destinata alla quotazione (articolo a fianco). Non è entrato nella cassaforte di famiglia. Ma per tutelare il proprio investimento (complessivamente 210 milioni di euro) Blackstone ha deciso di avere un posticino anche nella Givi e, soprattutto, ha stretto accordi che lo preservino nel caso di cambiamenti dell'azionariato ai piani alti. Se i Versace dovessero lasciare, insomma.

Al momento le azioni di categoria C riservate a Blackstone in Givi holding sono una sola e finché resta una non ha diritto di voto. La cosa rilevante è la previsione del diritto di co-vendita, disciplinato in statuto. La norma prevede che nel caso in cui Santo e/o Donatella e Allegra Versace cedano ad altri più del 50,01% del capitale, gli altri azionisti hanno il diritto di vendere tutta (e non solo parte) della propria quota e allo stesso prezzo. Blackstone, in particolare, cederà anche le azioni possedute nella Gianni Versace.
Sia per quanto riguarda il recesso in caso di quotazione che per la vendita sono già stabiliti i criteri di prezzo.

Numeri
Versace ha chiuso l'esercizio 2013 con un fatturato di 479,2 milioni di euro, in aumento del 17,2% sull'anno precedente. L'Ebitda (margine operativo lordo) è cresciuto del 59,7% a 71 milioni, mentre l'utile netto del 27,6% a 10,9 milioni di euro.

Le vendite nei negozi gestiti direttamente sono state pari a 267,6 milioni (+19%). Il wholesale ha invece raggiunto i 174,1 milioni (+16,7%). In incremento anche le royalty, a 37,5 milioni (+7,4%), trainate dai profumi (+23,6%) e dagli orologi (+16%). I mercati di maggior espansione sono stati quello americano (+32% le vendite retail) e asiatico (+18,5%, con la Greater China che ha fatto +13%). Le vendite retail in Europa sono salite dell'8%.

«Anche il 2013 - ha commentato l'amministratore delegato Gian Giacomo Ferraris - è stato un anno di grande successo, che ha registrato fatturato e utili molto consistenti per il quarto anno consecutivo. Abbiamo avviato il 2014 con grande slancio e ci aspettiamo un ulteriore risultato positivo».

A fine febbraio è stato annunciato l'ingresso di Blackstone (attraverso un aumento di capitale da 150 milioni di euro più acquisto diretto di azioni per 60 milioni), che ha valorizzato Versace un miliardo di euro. L'obiettivo è accelerare la crescita e poi arrivare in Borsa.

 

Lady Gaga e donatella Versace Donatella Versace gonfia e accigliata Francesca Versace GIANNI DONATELLA SANTO VERSACE VERSACE

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...