
APPLE SCHIERA I GIUDICI DELLA “SUA” CALIFORNIA E VINCE UN ALTRO ROUND NELLA GUERRA DEI BREVETTI: SAMSUNG CONDANNATA A PAGARE 290 MILIONI
Massimo Sideri per il "Corriere della Sera"
Da tre giorni gli amanti di quello che è ormai un genere letterario - Apple contro Samsung e, specularmente, Samsung contro Apple - erano in attesa di un giudice della corte federale di San Jose, California, che si era ritirato per decidere sul «quantum».
Perché nel merito, almeno per quanto riguarda questo processo, era già stato chiarito che su 13 smartphone che negli Usa sono ormai stati messi fuori commercio Samsung aveva «copiato» alcuni brevetti dell'iPhone. Ieri sera la suspence è stata sciolta e la corte ha fatto sapere che i coreani dovranno dare 290,45 milioni di dollari alla società guidata da Tim Cook.
Si tratta di meno dei 400 inizialmente determinati da un precedente giudice ma molto di più dei 52,7 milioni che la società aveva valutato come danno commerciale nei confronti dei concorrenti. A uscirne vincitore, dunque, è sicuramente Apple anche se ne aveva chiesti 379,8.
La valutazione del danno è una costola della famosa sentenza da un miliardo di dollari, un risarcimento monstre che un'altra corte Usa aveva deciso come condanna per Samsung. La vittoria della società di Cupertino aveva raggiunto un tale livello di notorietà nell'ormai epico scontro tra i due produttori che quando un anno fa un sito messicano aveva messo in rete una notizia «fake» surreale in molti ci avevano creduto senza colpo ferire. Secondo il giornale specializzato in news costruite ad arte Samsung aveva deciso di pagare in nichelini, monete da 5 centesimi di dollaro, l'intero miliardo.
Nei vari rimbalzi in rete avevano anche calcolato quanti Tir sarebbero stati necessari per consegnare la «merce» alle porte di Cupertino: quasi 3 mila. Nonostante la notizia ricordasse più un fumetto su zio Paperone che qualcosa di reale c'era voluto un po' di tempo per smontarla. Dopo la sentenza da un miliardo di dollari il giudice Usa Lucy Koh aveva però imposto un nuovo processo stabilendo che erano stati commessi errori nel calcolare quanto Samsung avrebbe dovuto pagare ad Apple. Dalla cifra iniziale erano stati sottratti oltre 400 milioni di dollari.
Dunque i 290 milioni di dollari vanno comunque sommati ai 600 iniziali mai messi in discussione portando la sanzione a 890 milioni. Cifra in ogni caso record.
Samsung potrebbe fare ricorso contro la decisione. Un terzo processo fra Samsung e Apple è in programma in marzo per valutare le rivendicazioni della «mela» che accusa i nuovi prodotti coreani di continuare a copiare la sua tecnologia.
La vittoria ottenuta ieri da Apple è molto importante proprio perché tutti gli attori in campo sanno che si tratta dell'ennesimo capitolo di una lunga storia che non finisce qui. La tesi della Apple era che il successo dei telefoni Samsung fosse determinato dai punti di contatto con l'iPhone. La controtesi dei coreani era invece che i propri clienti scegliessero i prodotti con il sistema operativo Android di Google per le differenze. Da qui discende la diversa valutazione del danno commerciale che il furto dei brevetti avrebbe determinato.
Ora alla Apple avranno un'altra freccia al proprio arco.






