hollywood

HOLLYWOOD SO WHITE! UNO STUDIO INCHIODA IL CINEMA E LA TV USA: EMARGINATI AFROAMERICANI, DONNE E GAY - “NON ABBIAMO UN PROBLEMA DI DIVERSITÀ: ABBIAMO UNA CRISI DI INTEGRAZIONE”

SELMASELMA

Giovanna Grassi per il “Corriere della Sera”

 

Mentre Hollywood si prepara alla notte degli Oscar, non cessano le analisi, le critiche, le accuse (ma anche le difese) a tutto il suo impianto produttivo, sia per il cinema americano degli studios che per quello indipendente.
 

L' ultimo strale arriva da un' analisi della University of Southern California, che ha una cattedra e corsi di cinema tra i più qualificati e dove hanno studiato anche George Lucas e Francis Ford Coppola.

 

Avvalendosi dei ricercatori della Annenberg School for Communication and Journalism, il report porta acqua al mulino di chi accusa i prossimi Oscar di essere «troppo bianchi», e Hollywood di escludere dai temi dei suoi film, tranne rare eccezioni, le minoranze. Non solo afroamericani. Ma anche donne, ispanici ed esponenti della comunità gay (Lgbt).
 

LA RAGAZZA DEL DIPINTOLA RAGAZZA DEL DIPINTO

Ci sono più bianchi, più uomini e più etero nel dorato mondo di Hollywood di quanti non ce ne siano tra la popolazione americana, sostiene lo studio della Annenberg, che ha esaminato 109 film distribuiti dalle maggiori case cinematografiche nel 2014, 305 serie di prima visione mandate in onda tra il 2014 e 2015 dai principali canali tv e servizi di streaming online. In sostanza sono stati messi a fuoco 11.000 personaggi e 10.000 tra registi e sceneggiatori.

 

Il risultato? Solo un terzo (il 33,5%) dei personaggi è donna mentre le donne rappresentano la metà dell' intera popolazione Usa. Solo il 28% dei protagonisti appartiene a razze non bianche o a gruppi etnici: nel mondo reale la percentuale sale quasi al 40%. E ancora: solo il 7% dei film ha un cast con un equilibrio tra razza ed etnicità che riflette la diversità del Paese. Mentre un risicatissimo 2% fa parte della categoria Lgbt.
 

SELMA 1SELMA 1

Altre «scoperte» interessanti? Pochissimi i ruoli riservati alle over 40; i gay bianchi sono di gran lunga la maggioranza; agli ispanici sono affidati solo il 5,8% dei personaggi nonostante siano il 17% della popolazione; solo il 3,4% dei film è stato diretto da donne, di cui solo di colore: Ava DuVernay e Amma Asante.

 

Rispettivamente dietro la macchina da presa di Selma - La strada per la libertà (che rievoca la marcia di Martin Luther King da Selma a Montgomery, Alabama, nel 1965, per i diritti civili dei neri) e di La ragazza del dipinto (ispirato alla storia vera di Dido Elizabeth Belle, figlia illegittima di Sir John Lindsay, ammiraglio della Royal Navy, nata dalla sua relazione con una schiava africana).
 

Non è dunque solo l' Oscar di quest' anno, definito con ironia «Hollywood so white», ma tutto il sistema di scelte e produzioni a essere sotto accusa. In barba a chi sostiene che il cinema di Hollywood, i cui registi per l' 87% sono bianchi, deve saper far sognare.
 

Stacy L. Smith, uno degli autori dello studio, sintetizza: «non abbiamo un problema di diversità: abbiamo una crisi di integrazione». Un' altra delle accuse rivolte al «sistema Hollywood» è di puntare su scelte commerciali, che accontentano «il pubblico più facile» o riciclano con seguiti, prequel e reboot i successi sperimentati.
 

will smithwill smith

Quasi dimenticandosi che la Mecca del Cinema è oggi composta da studios che fanno perlopiù parte di multinazionali - o che anche in passato, quando era in mano ai grandi produttori che crearono le cosiddette majors, ha sempre privilegiato film con star maschili, e generi e temi ben collaudati. Quindi perché stupirsi, dichiarano i paladini del cinema Usa, se nell' intera produzione di un anno solo 7 personaggi su 11.306, sono transgender e i film con questi ruoli non scalano il box office?
 

Per ora gli studios non hanno replicato né alla ricerca fatte dalla Annenberg School né a una breve, ma completa, analisi pubblicata dal quotidiano Usa Today sui futuri film della stagione 2016 (184 in tutto) e in cui sono e saranno ancora e sempre in secondo piano i problemi delle minoranze e i personaggi femminili.

 

Con una tendenza certa: in essi sono assenti perlopiù gli afroamericani e bassissima è la percentuale protagonisti affidati a donne. I ruoli maschili appartenenti alla middle class saranno la maggioranza e vinceranno alla grande i film con i supereroi.
 

HOLLYWOOD POLEMICHEHOLLYWOOD POLEMICHE

A questo punto sono in molti a chiedersi se Chris Rock, il presentatore afroamericano della prossima notte degli Oscar, alla sua seconda conduzione dopo quella (fortunata) del 2005, affronterà, sia pure in chiave brillante, molti degli interrogativi posti dal «whitewashed». Ormai diventato uno slogan da t-shirt perché a Hollywood tutto fa commercio.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO