“QUANDO JERRY CALÀ LASCIO’ I GATTI DI VICOLO MIRACOLI MI SENTII TRADITO. MA POI SAREBBE TOCCATO A ME TRADIRE FRANCO E NINI” – I 50 ANNI DI CARRIERA DI UMBERTO SMAILA: “ERAVAMO COMPAGNI DI LICEO, DOBBIAMO TUTTO A MAGO ZURLI’, CHE CI PORTO’ AL JERRY CLUB DI MILANO. LI’ PIPPO BAUDO CI VIDE E CI CHIAMÒ A ‘NON STOP’, LA SVOLTA DELLA NOSTRA VITA ARTISTICA. CARLO VERDONE LO ANDAI A PESCARE IN UN TEATRINO ROMANO” – IL RAPPORTO CON BERLUSCONI, QUELLA SERATA CON FRANCO CALIFANO E FRANCIS TURATELLO, IL BOSS DELLA MALA MILANESE, LA FAMIGLIA DI FIUME E LA TV DI OGGI…

Estratto dell'articolo di Corrado Zunino per www.repubblica.it

 

umberto smaila 3

Umberto Smaila, a 74 anni ancora su e giù per l’Italia a suonare le hit del Novecento, un italodisco vivente. L’altra sera ad Abano Terme. “E meno male che c’è chi viene ad ascoltarle, sono canzoni più vecchie dei datteri. […]

 

Lei vanta di aver capito per primo che in discoteca, siamo alla fine degli anni 80, i clienti volevano tornare a sentire il tasto del piano toccato, la corda vibrare. Si erano già stufati di dischi e deejay.

“Non è un vanto, è la verità. Me ne sono accorto con gli amici, bastava un Battisti per portarli attorno al piano. Poi ho provato nei locali ed è stato un successo. Il titolare del ‘Sottovento’ sulla Costa Smeralda mi chiese di smettere: ‘Mi hai svuotato la pista’”.

 

Sono 50 anni di carriera, che festeggerà il 18 giugno al Teatro Romano di Verona, la sua città. “Smaila & friends”.

umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli

"Ci sarà Diego Abatantuono, poi Ale e Franz, Marco Masini, Fiordaliso, Valeria Marini, Edoardo Vianello, Gimmy Ghione, Nino “Gaspare” Formicola, il compagno di scuola Davide Rampello, che ha fatto carriera per conto suo, il giornalista veronese Francesco Specchia. Naturalmente, i Gatti di Vicolo Miracoli”.

 

[…] Come è iniziata l’avventura con i Gatti di Vicolo Miracoli?

“A scuola, eravamo compagni di liceo, il classico Scipione Maffei di Verona. Con Franco Oppini e Jerry Calà, un anno più giovane, compagni di classe. Nini Salerno, due anni in più, lo abbiamo preso successivamente: era stato bocciato due volte. […] Ci siamo trovati a istinto, simpatia. Le gag nascevano nei corridoi, poi le recite scolastiche. […]”.

 

Come accadde a molti in quelle stagioni, la calamita per un gruppo comico è il Teatro Derby di Milano.

umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli

“Paolo Villaggio, Enzo Jannacci. Cochi Ponzoni, Rik e Gian, Tony Santagata in versione cabarettista. Il salto dal quartiere Golosine di Verona, nel 1971, fu impressionante. Ci aiutò Cino Tortorella, il Mago Zurlì dello Zecchino d’oro. E’ stato fondamentale per due volte. La prima, arrivammo nella sua villa all’ippodromo di Milano in una notte di nebbia, un’atmosfera magica. Ascoltò alcuni pezzi, ci portò a cena, e ne avevamo bisogno, poi ci scaraventò al Derby Club. […]”.

 

Cino Tortorella torna mago, per voi, cinque anni dopo.

“Siamo nel 1976, e siamo tristi. Lavoriamo ancora al Derby, più sporadicamente, e ancora lontani dal successo. Chiamò di nuovo lui, ricordo ancora la telefonata: ci chiedeva di diventare i protagonisti di uno spettacolo pomeridiano in Rai che si chiamava “Gioco città”. Accettammo di corsa. Pippo Baudo ci vide e ci chiamò a ‘Non stop’, la svolta della nostra vita artistica”.

umberto smaila 2

 

Com’era il pubblico del Derby nei Settanta?

“Molto preparato. Se funzionavi lì, sfondavi nel Paese. […] Il pubblico, sì, era esigente, ma attento e non cattivo. Ti potevi permettere canzoni serie e satira pesante. Il Derby Club funzionava dalle undici di sera alle tre del mattino e una notte Franco Califano ci presentò Francis Turatello, il boss della mala milanese. Ho ancora una foto con lui. Eravamo quattro ragazzi della provincia veronese affascinati dal mondo del Derby”.

umberto smaila 4

 

Un passaggio al quiz "Dirodorlando” con Ettore Andenna, nel 1975, e due anni più tardi arrivò quel miracolo comico televisivo che fu “Non stop”. Il padre di tutti i “drive in” e i “comedy” contemporanei.

“[…] Non c’era conduttore, il sottotitolo, infatti, diceva “Ballata senza manovratore”. L’idea iniziale fu di Pippo Baudo, poi la mise a regime Giancarlo Magalli e venne affidata a un grande regista come Enzo Trapani. Due stagioni, a cavallo di tre anni. […] facevamo venti milioni di spettatori, d’altronde c’erano solo due canali. Non stop fu rivoluzionario per la televisione italiana”.

 

Erano gli anni di “Stryx”, “Odeon tutto quanto fa spettacolo”, poi “L’altra domenica” di Renzo Arbore. Di fronte a tante facce e tanto talento, c’era rivalità e invidia tra i comici?

“Per niente. C’era cameratismo, per non dire amicizia, almeno tra alcuni. S’imparava ad ogni prova. Carlo Verdone lo andai a pescare in un teatrino romano, l’Alberichino, davanti all’Altare della Patria. […]”.

 

I volti di “Non stop” avrebbero monopolizzato gli schermi del cinema negli Anni ’80. Anche i Gatti di Vicolo Miracoli diventarono un pezzo di quella commedia.

umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli

“Realizzammo due film di grande successo con Carlo Vanzina, “Arrivano i gatti” e “Una vacanza bestiale”. Il risultato fu che, nel 1981, Jerry Calà, consigliato da Bud Spencer, intraprese una carriera da solista. La cosa mi fece male, ci stavano portando via il volto di riferimento del gruppo e la voce dei tormentoni entrati nelle orecchie del pubblico, ‘Capitooo?!”, “Provaaa”. Mi arrabbiai, e per diversi anni ho smesso di parlare con Jerry. Mi sentivo tradito. Poi sarebbe toccato a me tradire Franco e Nini”.

[…]

 

Lei si direbbe berlusconiano?

umberto smaila

“E’ una domanda insidiosa. Sono stato un suo amico. Ancora oggi, a un anno dalla morte, vedo in vetrina libri che dipingono Silvio Berlusconi come un diavolo. Io so che ha cambiato la vita a molte persone, me compreso”.

 

[…] Cosa pensa della tv di oggi?

“Guardo le notizie, Sinner, i film e le serie. Nello spettacolo, purtroppo, non c’è invenzione. Sono cadute le colonne dell’intrattenimento e della rivista: Walter Chiari, Mina, il maestro Enrico Simonetti. Marcello Mastroianni che faceva cantare il cane. E non le hanno sostituite. Oggi c’è il monopolio dei reality, e questa tv mi annoia. Vedo una profusione di musica inopinata, si butta dentro l’ultimo cantante. Il regista Beppe Recchia mi diceva: ‘Umberto, veloce con la canzone che la musica sullo schermo funziona poco’. Oggi, segno dei tempi, non è più così. Il Festival di Sanremo fa 15 milioni di spettatori. Certo, nella mia valutazione, ammetto, c’è la nostalgia e l’appartenenza a quella televisione là”.

umberto smaila 1

 

[…] Lei è di Verona, ma di origine fiumana.

“Conosco bene la vicenda dell'esodo dei fiumani. I miei genitori furono esuli in un campo profughi per alcune stagioni dopo la guerra, poi trovarono una sistemazione a Verona, un anno dopo sarei nato io. […] Né io né la mia famiglia siamo mai stati fascisti. Il cugino di mio padre era andato con i partigiani, ma non essendo croato né per la Jugoslavia, fu ucciso e gettato nelle foibe”.

silvio berlusconi umberto smaila

 

[…] Quelle radici l’hanno fatta sentire un anticomunista?

“Oggi non si può essere comunisti o anticomunisti, già ai tempi di Berlusconi, che usava il termine ossessivamente, il comunismo non esisteva più. Credo sia stato una religione, io sono un laico e quindi non posso essere comunista. Nel corso della propria esistenza si è portati a cambiare, vivaddio, perché il mondo intorno a te cambia”. […]

umberto smaila jerry cala UMBERTO SMAILA E COLPO GROSSOUMBERTO SMAILA E COLPO GROSSO umberto smaila marco bacini federica panicuccivaleria marini umberto smailaumberto smaila con jerry cala'umberto smaila foto andrea arrigaUMBERTO SMAILA E COLPO GROSSO umberto smaila silvio berlusconi jerry cala'SMAILA E GUAPAUMBERTO SMAILA jpegSMAILA, GUAPA, SCIMENI, GIUSTumberto smaila e la mogliecolpo grosso 3WOODY ALLEN CON UMBERTO SMAILA JERRY CALA - NINI SALERNO - FRANCO OPPINI smaila colpo grossosmailasmaila calaGALEAZZI SMAILAjerry cala umberto smaila delitti e profumi jerry cala umberto smaila delitti e profumi jerry cala umberto smailalinda lorenzi smaila umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli massimo d alema umberto smaila 1 umberto smaila ragazze cin cin umberto smaila, nini salerno, jerry cala?? e franco oppini i gatti di vicolo miracoli mike tyson umberto smaila

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…