
I FILM DI KUNG FU RISORGONO IN UGANDA - CALCI VOLANTI E SPLATTER DA FAR IMPALLIDIRE TARANTINO È IL NUOVO CULT DEI GIOVANI DI KAMPALA CHE STA FACENDO PULLULARE LE BARACCOPOLI DI SCUOLE DI ARTI MARZIALI
VIDEO - WHO KILLED CAPTAIN ALEX by Wakaliwood, Uganda - Ramon Film Productions
Gianluca Nicoletti per La Stampa.it
La produzione Ugawood kung-fu sarà un nuovo filone di cinematografia cult. E' il trionfo del "fusion" multiculturale, sono dei film prodotti amatorialmente da ragazzi di Kampala, che combattono come Bruce Lee, ma con effetti splatter da b movie fanta horror.
Di norma il cinema di genere ha un pubblico di robusti estimatori, che intravedono a piena ragione elementi di fantastico generazionale, laddove i gusti più omologati riescono a scorgere solamente l’inguaribile trash di chi insegue vanamente modelli irraggiungibili.
Sta così cominciando a incuriosire quel surreale agglomerato transculturale espresso da una nuova generazione di registi ugandesi, specializzati in film di “kung-fu”, che stanno facendo pullulare le baraccopoli ai margini di Kampala di scuole di arti marziali.
Accademie che citano un "quasi Shaolin", che siamo stati abituati a vederne nei film di genere marziale sfornati industrialmente a Hong Kong negli anni settanta. Palestre che nascono come funghi e impegnano soprattutto bambini africani dai quattro ai nove anni, stregati dal miraggio di entrare nel nuovo star system.
E' impossibile azzardare paragoni con realtà sociali a noi più vicine, ma si potrebbe azzardare che sia una specie di febbre da talent terzomondista, qualcosa che forse può ricordarci il successo televisivo di “Amici” in Italia, che fece improvvisamente aprire centinaia di accademie di danza, tanta era la richiesta di aspiranti ballerini decisi a entrare nel magico cerchio di Maria De Filippi.
Da quanto ci racconta un reportage di Elizabeth McSheffrey per Slate, il fenomeno del kung fu africano è l' espressione più recente dell'industria cinematografica "Ugawood" che negli ultimi dieci anni è cresciuta in modo esponenziale, soprattutto con il potenziamento delle connessioni di rete dato che i suoi film, che costano per essere prodotti due o tre mila euro, vengono distribuiti soprattutto tramite Internet. In altri casi i film sono venduti per strada, o porta a porta come dvd, fino a che diventano talmente popolari da entrare nel circuito delle sale cinematografiche.
Il primo movie di genere Kung Fu ugandese è “Who Killed Captain Alex?” del 2010, il più recente, uscito direttamente in DVD nel 2014, è “Crazy People” interpretato da giovani esperti in acrobazie marziali che devono vedersela con sacrifici umani e altre sevizie tribali. In Uganda ci sono più di una dozzina di aziende che producono una trentina di film all’anno di cui quelli che riscuotono maggior successo sono a base di guerriglie combattute con dilanianti sparatorie e devastanti arti marziali.
Il set è tristemente quello degli slum alle periferie delle grandi città. In sintesi tutta la trama si esaurisce in carneficine dove guerriglieri in sandali di gomma e vestiti alla bell’e meglio si sparano addosso, si inseguono e ingaggiano acrobatici duelli a colpi di Kung Fu con tanto di calci volanti e giravolte.
La post produzione è talmente artigianale da essere persino comica: teste che esplodono, schizzi di sangue, fiamme, smembramenti, distruzioni sono realizzate usando quelle librerie di effetti digitali free che si possono scaricare gratis dalla rete per movimentare i video girati con lo smartphone.
Eppure il miraggio di poter entrare in un cast di Ugawood rappresenta un sogno per un’infinità di ragazzini e ragazzine che, come racconta l’inviata di Slate, si allenano in maniera frenetica nelle tante palestre improvvisate, o più spesso tra il fango e le macerie nei compound più marginali.
UGANDA DUE OMOSESSUALI COSTRETTI A USARE UNA MASCHERA PER NASCONDERSI
Peter Wamala è istruttore di Kung Fu alla Chinese Martial Arts School a Kololo di Kampala, racconta a Slate di avere visto triplicare i suoi allievi negli ultimi cinque anni. I veri idoli sono i due fratelli di Kampala Kuraisn Baale e Muhammad Khassim Jumba, che insegnano karate al “Good Hope Gym” e girano film negli studios costruiti in uno slum chiamato Katwe nei pressi di Wakaliga, località che si fregia del titolo di Wakaliwood dell’Uganda, vera e propria centrale dei film di arti marziali in cui i protagonisti sono una squadra molto divertente di piccolissimi acrobati del Kung Fu.
Sono i bambini “Waka Starz” che si producono in un folle mix di action movies e music dove riecheggia Bruce Lee in un contesto da video clip musicale. Veramente poco a che fare con lo Zecchino d' Oro, ma sufficiente a far sognare i piccoli ugandesi di poter ambire a un futuro da divi.