ALTRO CHE I DAVID, SIETE PRONTI PER I PREMI STRACULT DI MARCO GIUSTI? - LE MIGLIORI BATTUTE: “STAMATTINA ME SO’ CALZATO UNA NEL CAMERINO DI UN NEGOZIO AR FLEMING”, DICE TAL FERDINANDO MAZZUOLI IN “TRE SORELLE”, OPERA SECONDA DI ENRICO VANZINA. BEH, DAI, VINCE VERDONE: “CARLO MA SEI SEMPRE DELLA ROMA? FAMOSE UN SELFIE” - PREMIO "FULL FRONTAL" ALLA TOPA DI ZI PATRIZIA DI LUISA RANIERI - DAGO CHE FA DAGO IN “VITA DA CARLO”, LA TAGLIATRICE DI CAZZI DEL DELIRANTE “IL MIO CORPO VI SEPPELLIRÀ” E LA SCOPATA DI SCAMARCIO CON LA MINORENNE CHARLOTTE IN “TRE PIANI”: “CON UNA MANO SOLA, LA DESTRA, RIESCE A TOGLIERSI MUTANDA E CALZONE IN TEMPI RECORD. PROFESSIONISTA ASSOLUTO…”
Marco Giusti per Dagospia
Tempo di David di Donatello. Stasera arrivano i premi e la celebrazione ufficiale di ciò che resta del nostro cinema. E’ stata una grande stagione per il cinema italiano? Mah! Diciamo che si è prodotto molto, ma non sempre benissimo.
E, come al solito, si è visto di tutto, Monica Bellucci befana coatta (“Se beccamo!”), ben due Babbi Natali, il povero Gigi Proietti e Christian De Sica, entrambi andati malissimo, un remake-omaggio del tutto inutile e da subito odiato di “Altrimenti ci arrabbiamo” con due nuovi Bud&Terence improponibili per il pubblico dei vecchi fan.
gigi proietti io sono babbo natale
Sequel di sequel che nessuno sembrava chiedere. Troppi ruoli tutti identici per Ilenia Pastorelli, per Edoardo Pesce, kolossal fragili come “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, che ha esagerato con gli ebrei e le svastiche naziste, operazioni non sempre capite come quella di “Diabolik” dei Manetti.
Mettiamoci anche l’esordio seriale di Carlo Verdone con una nuova massa di coatti ignoti e un grande Stefano Ambrogi come simil-De Laurentiis.
alessandro roja edoardo pesce altrimenti ci arrabbiamo
Per non parlare del serial coatto-mistico “Christian” con Edoardo Pesce quasi eroe della Marvel o del recente “Bang Bang Baby” con la strepitosa Dora Romano, già vista come nonna orenda che si magna le mozzarelle con le mani in “E’ stata la mano di Dio”, come mammasantissima femmina e con Antonio Gerardi in versione vendicatore calabrese svalvolato dai lunghi capelli che passa dal culto di George Michael alle regole della ’ndrangheta.
Insomma, alla fine, una grande stagione stracult. Inserendoci nella stagione dei premi proprio poco prima della consegna dei David, vi proponiamo alcuni dei premi più stracult dell’anno. Vediamo un po’.
Le battute più stracult della stagione
1. “Stamattina me so’ calzato una nel camerino di un negozio ar Fleming”, dice tal Fernando Mazzuoli in “Tre sorelle”, opera seconda di Enrico Vanzina regista. Il dialogo seguita con “Zoccola?” – “No, proprietaria” – “Zoccola?” – “Zoccola? No, deppiù!!!”.
2. “Stiamo bene a soldi, ma mica pisciamo dalle ginocchia”, è la battuta più oscura (e da Oscar) di Lillo in “Una famiglia mostruosa” di Volfango De Blasi. Ottima anche quella iniziale, sempre di Lillo: “Metteteve a sede che ve faccio cagà sotto”. Lillo, come al solito, salva tutto.
3. “Sei troppo insazziabbile!”, Silvio Muccino, professore di scrittura creativa che si fa le giovani studentesse, in “Security” di Peter Chelsom.
4. “Carlo ma sei sempre della Roma? Famosi un selfie”. Dalla serie “Vita da Carlo” di Carlo Verdone.
5. “Il bello di questo lavoro è il contante”, dice Massimo Ghini nei panni dell’avidissimo e tirchissimo fratello maggiore Marco ne “I cassamortari” di Claudio Amendola.
Beh, dai vince Verdone.
Dialoghi stracult.
1. “Non sapevo di aver sposato un mostro”, fa Lady Gaga/Lady Gucci al marito Maurizio/Adam Driver. - “No. Hai sposato un Gucci”, fa lui.
2. Giulia Bevilacqua, anche lei mollata dal marito, perché proprio lei è quella del Fleming che si è fatta scopare in camerino da Mazzuoli Fernando “Zoccola?” – “No, proprietaria” – “Zoccola?” – “No, deppiù”.
3. “Co sti capelli da frocio…” – “Da frocio? Insomma… come Fiorello” (da “Christian”)
Vince facilmente il dialogo da “House of Gucci”.
Il titolo più sticazzi.
Se la battono.
1. “L’ombra del giorno” di Giuseppe Piccioni.
2. “E noi come stronzi rimanemmo a guardare” di Pif.
edoardo pesce christian ph matteo graia
Vince Pif
Il film più imbarazzante della stagione
“Altri padri”, opera prima di Mario Sesti. I critici, più o meno amici di Mario Sesti non riuscivano a vederlo. Di solito si fermavano dopo pochi minuti. Il problema era se dire di non averlo potuto vedere o di averlo visto… Per fortuna è arrivato l’endorsement ancora più imbarazzante di Pupi Avati: “un film così sapiente su un tema così doloroso: forse uno dei migliori esordi italiani degli ultimi anni”.
“Senza fine” di Elisa Fuksas. E’ l’unico documentario dove l’intervistatrice, la regista, è più invadente della star protagonista, la Vanoni. Meglio non scriverne o scriverne così così? E’ solo brutto o un po’ stracult?
Vince “Altri padri”.
Cazzi.
1. Attenti al personaggio della cattivissima Rosa Abella armata di falcetto, tagliatrice e collezionista di piselli, un po’ eccessiva nello stracultissimo e delirante western borbonico con la Sicilia ricostruita in Puglia, “Il mio corpo vi seppellirà” di Giovanni La Parola.
2. Il pisello finto del piccolo Mario, l’uomo calamita, di Giacomo Martini in “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, che ha problemi seri nel contenere le sue erezioni e quando viene messo a girare sulla ruota si sposta continuamente, visto che tutto il suo corpo è una calamita.
Vince la tagliatrice di cazzi.
Premio Speciale Bombolo
Va senza riserve a Gianmarco Tognazzi per tutti gli schiaffi che prende in “C’era una volta il crimine” di Massimiliano Bruno.
Ruoli impossibili.
Se la battono:
1. Il Gobbo del Quarticciolo interpretato con una vena di follia da Max Mazzotta in “Freaks Out” di Gabriele Mainetti.
2. Piero Pelù come rocker morto in “I cassamortari” di Claudio Amendola
3. Ciro Capone come Antonio Capuano finto in “E’ stata la mano di Dio”.
Vince Piero Pelù in versione cadavere…
Pisciate epiche
1. Quella di Tony Sperandeo come boss italiano, Frankie The Ghost, che cerca di pisciare dal ponte di Brooklyn in grave stato di ebbrezza, urlando “Non mi scassate ’a minchia” in “School of Mafia” di Alessandro Pondi. Segue caduta spettacolare dal ponte.
2. Quella di Tommaso Ragno che si piscia sotto, in “Security” di Peter Chelsom.
Vince Tony…
Volgarità gratuite
1. Quando Marco D’Amore e Maya Sansa scoprono che la figlia, Ludovica Martino, ha una storia con Muccino jr nel ruolo del professore, autore di un best seller scritto “10 cazzo d’anni fa!”, se ne escono con un geniale “Chi è sto stronzo?!”.
lady gaga adam driver house of gucci
2. “A Checco, nun me rompe il cazzo”, gli dice lo Spalletti di Gianmarco Tognazzi, poco sviluppato in sceneggiatura, ma bravissimo nella sua follia in “Speravo de morì prima”.
3. La combinazione della cassaforte? “Laziommerda, due emme, tutto minuscolo”, da “Christian”
Vince Laziommerda, ovvio.
Full Frontal 2022
Se la battono:
luisa ranieri e ' stata la mano di dio
1. Il full frontal di Jasmine Trinca in “Supereroi” di Paolo Genovese. Elegante.
2. Il full frontal con topona bene in vista di Zi Patrizia esibita nella gita in barca nel fondamentale “E’ stata la mano di Dio” di Sorrentino. Tutti i critici maschi rimasero a bocca aperta a Venezia…
3. La superfessa della contessa del piano di sopra sempre in “E’ stata la mano di Dio”.
Vince la Topa di Zi Patrizia. Su. Aveva già vinto il giorno della prima a Venezia.
Vampiri al’italiana.
1. Da “Non mi uccidere” di Andrea De Sica si segnala la prima uscita della neo-vampira protagonista, Alice Pagani. Esce dal loculo come fanno i vampiri. E visto che le mani le stanno diventando nere decomponendosi si divora un architetto quarantenne romano pippatissimo che l’ha rimorchiata in discoteca. Gnam! Poi si magna anche l’amante del babbo, una coatta senza cuore. Gnam!
edoardo pesce christian ph matteo graia
Vince anche perché è l’unico vampiro italiano dell’anno (seee… vi poacrebbe…).
Peggior apparizione di una guest star.
1. In “Supereroi” di Paolo Genovese, nel giornale dove lavora come fumettara Anna, la protagonista, cioè Jasmine Trinca, appare Beppe Severgnini come direttore, più simpatico qui però che come opinionista fisso dalla Gruber.
2. Steve Della Casa come padre di Carolina Crescentini in “Corro da te” di Riccardo Milani. Ha una sola battuta, “E’ pronto in tavola”.
3. Dago che fa Dago in “Vita da Carlo”…
4. Malcom Pagani come neo-produttore già post-giornalista in “Senza fine” della Fuksas.
5. Viperetta nella settima puntata di “Vita da Carlo”.
Vince facilmente Viperetta. Che fa il botto e finisce in galera neanche un mese dopo. Imbattibile.
Grandi ritorni
1. Silvio Muccino in “Security” come professore scopatore di minorenni che ha scritto un best seller “10 cazzo d’anni fa”.
PIPPO FRANCO UNA FAMIGLIA MOSTRUOSA
2. Pippo Franco come nonno rincojonito di “Una famiglia mostruosa”, che Lillo introduce con uno strepitoso “Cornicioni Paride, quando inizia a parlà è peggio di un gatto attaccato ai coglioni”.
3. Benedetto Casillo che si gioca la gag del “mellone di Cardariello” che mi ha fatto davvero ridere in “Qui rido io” di Mario Martone.
Vince Pippo Franco. E’ davvero stracult…
Peggiori scopate di sempre
KELLY REILLY PIERFRANCESCO FAVINO - PROMISES
Quelle tra Favino e Kelly Reilly in “Promises”, scritto e diretto dalla francese Amanda Sthers, romanziera e regista. Film quasi impossibile.
Peggior ricostruzione della stagione
Lady Gaga e Lady Pinault truccate da donne del popolo un po’ buzzicone (mi sa che non si può dire), che portano la borsa piena di soldi come fossero Totò e Peppino ai due balordi che devono uccidere Gucci in “House of Gucci” di Ridley Scott
Costumi
Il pigiama di Nanni Moretti in “Tre piani”, color tortora, un marroncino che nessuno dei presenti in sala penso abbia mai avuto l’ardire di comprare, mentre urla alla moglie Margherita Buy un “Non lo voglio più vedere. Mai più!” riferito al figlio degenere. Casi in cui il costume è più imbarazzante della recitazione.
Miglior/peggior segreteria telefonica di sempre.
Nanni Moretti che usa la segreteria telefonica in “Tre piani”: “Questa è la segreteria telefonica di Daria Simoncini e Vittorio Bardi…”, calcando su questi nomi come se fossimo in una parodia morettiana.
nanni moretti margherita buy tre piani
Sesso estremo
1. In “Anna” di Niccolò Ammaniti, padre Marcello di Tommaso Ragno, prete strafatto e sessuomane urla: "Prendimelo.. non mi guardare o ti ammazzo". E’ davvero troppo…
2. In“C’era una volta il crimine”, dopo la scopata di Morelli con la barista lei commenta: “Accussì ti voglio, le tre c, cazzo, cocaina e caffè”.
3. In “Tre piani” la scopata tra Riccardo Scamarcio e la minorenne Charlotte di Denise Tantucci, dove il mondo dei giovanissimi e i loro desideri sembrano qualcosa di sconosciuto sia per il regista sia per il personaggio di Scamarcio. Ma Scamarcio con una mano sola, la destra, riesce a togliersi mutanda e calzone in tempi record. Professionista assoluto.
Vince Scamarcio. Come sempre
Filosofia
ciro capano - antonio capuano - e' stata la mano di dio
1. “Solo gli stronzi vanno a Roma” Ciro Capano/Antonio Capuano in “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.
2. “Certe conquiste dell’anima sarebbero impossibili senza la malattia”. Da “Supereroi” di Paolo Genovese.
Vince Ciro Capano/Antonio Capuano.
Miglior domande esistenziali
giulia bevilacqua chiara francini serena autieri tre sorelle
1.“Ma tu, tra una chiavata con zi’ Patrizia e Maradona al Napoli cosa sceglieresti?” da “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino.
2. “Posso provare a smettere di scopare, ma non potete togliermi la vodka” Giulia Bevilacqua in “Tre sorelle” di Enrico Vanzina. Ottima anche, nello stesso film, quella di Chiara Francini nel ruolo della costumista di Paolo (Sorrentino), di Gianni (Amelio): “Dio che caldo nell’Agro Pontino”.
3. “Oh! Oh!”, unica battuta del vecchio sardo in “Il buco” di Michelangelo Frammartino.
Vince “E’ stata la mano di Dio”.
Il ruolo più stracult di Ilenia Pastorelli, ormai padrona assoluta della nuova scena coatta del cinema italiano.
Scegliere tra:
1.“Io e Angela” di Herbert Simone Paragnani come angelo della morte coatto
2. “Occhiali neri” di Dario Argento come cieca protagonista coatta(“So cieca”).
3. “Non ci resta che il crimine” di Max Bruno dove fa il suo ingresso in scena in una finta spiaggia napoletana del 1943 piena di nazisti con un mitico “A coatti!!” mentre spara e esplode l’inno della Roma.
Vince “Io e Angela”. Imbattibile.
Il ruolo più stracult di Edoardo Pesce
Scegliere tra:
1. “Cristian” dove si presenta come “Sono sempre stato quello brutto, quello che mena”. “E mo che vai a tornà a menà?
2. ”Altrimenti ci arrabbiamo”, dove interpreta Carezza, nuovo Bud Spencer, nel disastroso film degli Younuts.
3. “Ai confini del male”, dove interpreta il poliziotto Fabio sempre pronto a menare. Il suo capo è Massimo Popolizio.
pierfrancesco favino kelly reilly promises
Vince “Christian”. Insuperabile.
Premio Speciale Rambo
A Max Bruno in mimetica che al grido di “Grazie Roma” arriva nel passato sopra un tank armato di mitra per sparare ai tedeschi in una marina napoletana che sarà al massimo Ladispoli nello stracultissimo “C’era una volta il crimine”.
Il film più stracult della stagione
Dura lotta tra
IL MUNACIELLO IN E STATA LA MANO DI DIO
1. “C’era una volta il crimine” di Massimiliano Bruno
2. “Altrimenti ci arrabbiamo” di Younuts
3. “Tre piani” di Nanni Moretti
4. “Senza fine” di Elisa Fuksas
Per me vince “C’era una volta il crimine”. C’è pure Giuseppe Cederna che fa Pertini…
e’ stata la mano di dio. E' STATA LA MANO DI DIOserena autieri tre sorelle