giuliana lojodice

TIERI OGGI E DOMANI – GIULIANA LOJODICE CONTINUA A DARE BOTTE IN TESTA AD AROLDO TIERI: "ERA GELOSISSIMO. NEGLI ULTIMI ANNI DELLA SUA VITA, ERA DIVENTATO IMPOSSIBILE…NON L’HO MAI PERDONATO: CAMBIO’ IL TESTAMENTO" - ''LUCHINO VISCONTI CATTIVISSIMO” - QUANDO A SANREMO SI RIBELLO' A MIKE BONGIORNO: “NON SONO VENUTA QUI PER FARE LA TUA VALLETTA. SONO UN'ATTRICE!” - VIDEO

lojodice tieri

 

Katia Ippaso per il Messaggero

 

Debutta con Visconti a 14 anni. A 24 bisticcia con Mike Bongiorno: «Non sono venuta a Sanremo per fare la tua valletta. Sono un'attrice!». La dirigenza Rai le porge le sue scuse. La spunta lei. Negli anni Sessanta diventa la protagonista assoluta della grande stagione degli sceneggiati televisivi. Dopo 40 anni di vita e arte condivisa, Aroldo Tieri cerca invano di impedirle di andare in tournée senza di lui:

 

«Era gelosissimo. Ma io che facevo di male?». Nomade per vocazione e femminista per indole, a 78 anni Giuliana Lojodice da mesi va in giro per l'Italia con lo spettacolo forse di maggior successo della stagione, Copenaghen di Michael Frayn, accanto a Umberto Orsini e Massimo Popolizio. Un'altra donna comincerebbe questa intervista dicendo: «Sono un po' stanchina, voglio tornare a casa». Un'altra donna, ma non lei.

tieri lojodice

 

Gli attori non fanno che lamentarsi delle lunghe tournée.

«Dopo 64 anni di vita di palcoscenico, a me la tournée non fa nessuna impressione. Poi mi piace più stare negli alberghi che a casa. Anche se la mia casa a Roma è molto carina: tutta bianca, con un terrazzo».

 

Quando ci tornerà?

Umberto Orsini

«A maggio, quando finiremo le repliche di Copenaghen: dobbiamo ancora fare le piazze di Bari (20 marzo, Petruzzelli), Milano (Teatro Grassi, 3-22 aprile) e Napoli (al Teatro Diana dal 25 aprile al 6 maggio). Non abbiamo un giorno di tregua. La gente viene a vederci anche perché quando ricapita di vedere in scena una formazione teatrale di questo tipo: Orsini, Lojodice, Popolizio?».

 

È vero che Tieri era geloso di Orsini?

umberto orsini

«La sua gelosia scoppiò proprio quando allestimmo per la prima volta Copenaghen, 19 anni fa. In una maniera assurda. Consideri che io e Umberto siamo amici fin dai tempi dell'Accademia Silvio D'Amico e non c'è mai stato niente tra noi Insomma, eravamo a Treviso, di giorno. Io e Umberto rientrammo insieme in albergo. Le nostre stanze erano attigue, come capita spesso nelle compagnie.

 

Massimo Popolizio

Io entrai un attimo nella sua a prendere un oggetto di scena. In quel preciso istante Aroldo telefonò in albergo. Quel cretino del centralinista, vai a capire perché, gli disse: La signora è appena rientrata, ma non è in camera sua. Magari è nella camera del signor Orsini. Scoppiò un finimondo. Negli ultimi anni della sua vita (Tieri è scomparso nel 2006, ndr.), era diventato impossibile. Voleva che stessi sempre in casa con lui».

 

Se da lassù vedesse che lei e Orsini siete ancora in tournée insieme, e per di più con lo stesso spettacolo di allora?

lojodice tieri

«Non la prenderebbe bene. Direbbe: hai visto che avevo ragione io?»

 

Che cosa le manca più della vita con Aroldo?

«Mi manca tutto della vita con Aroldo».

 

Per stare con lui, lei lasciò suo marito, Mario Chiocchio.

«Ho fatto cose pazzesche per lui. Ma non volevo sacrificarmi fino al punto da abbandonare il teatro. A parte i miei due meravigliosi figli avuti da Mario, Davide e Sabrina che nel frattempo stavano diventando grandi (oggi hanno 57 e 53 anni), il lavoro era l'unica gioia che mi era rimasta».

giuliana lojodice

Prima di morire, Tieri cambiò il testamento lasciando tutto a un nipote. Se lo aspettava?

«Assolutamente no. Lo fece quando io, stanca delle sue vessazioni, me ne andai tre giorni da mia sorella». 

 

L'ha perdonato?

«No. Non posso perdonarlo. Immagini che lui ormai era quasi cieco e ciò nonostante firmò di suo pugno il testamento, e sempre di suo pugno lo portò dal notaio».

Si ricorda il primo spettacolo con Visconti?

«Come posso dimenticarlo? Avevo 14 anni. Lui fu molto gentile. Mi chiamava la mia streghina del Botticelli, perché mi prese per fare il ruolo di una piccola strega nel Crogiuolo di Arthur Miller. Visconti era un uomo bellissimo, coltissimo e intelligentissimo. Anche cattivissimo».

 

MASTROIANNI DENEUVE

Cattivissimo?

«Una volta entrò nel camerino di Marcello Mastroianni, con il quale stavo facendo Ciao Rudy, una commedia di Garinei e Giovannini, e gli sussurrò all'orecchio: Ma chi te l'ha fatto fare?».

 

Era così orrendo quello spettacolo?

«Era divertentissimo. Eravamo 13 donne più Marcello, che si diede un gran da fare: ballava, cantava, recitava. Mastroianni era un vero signore, e un amico. Con lui ho conosciuto Gloria Swanson, Barbra Streisand, gente che non avrei mai incontrato senza di lui. Era amato da tutti».

barbra streisand

 

Come andò con Mike Bongiorno quando presentaste insieme il festival di Sanremo, nel 1964?

«Lui si aspettava che io gli facessi da valletta, ma si sbagliava di grosso. Io avevo già dieci anni di carriera alle spalle. Mi ribellai. La Rai chiese scusa e io feci come volevo. Avevo 24 anni ed ero incinta di Sabrina. Ma non si vedeva, e così non dissi niente a nessuno. Devo dire che ho imparato presto a difendermi da misogini, maschilisti e narcisisti».

 

lojodice

Come le è sembrata quest'ultima edizione di Sanremo?

«Troppi colori, troppe luci, troppo di tutto. Poca eleganza. Certo, devo dire che alcuni vestiti di Michelle Hunziker erano piuttosto belli. A proposito, lo sa che i vestiti da sera per presentare le tre serate di Sanremo me li dovetti comprare da sola?».

 

Non glieli regalò la Rai?

favino hunziker 2

«Proprio no. Spesi l'ira di dio».

Cosa pensa di questa nuova ondata di rivolta femminile contro le molestie sessuali?

«Penso che abbiano ragione a denunciare, ma non è con la ghigliottina e il sacrificio di alcuni protagonisti come Kevin Spacey che si risolve il problema. Il sistema è ipocrita. Tutti sanno tutto e quando scoppia lo scandalo si fa finta di non sapere e si abbandona nell'angolo il colpevole».

 

Le è mai successo di essere ricattata sessualmente?

«No, mai. Bastava che guardassi l'uomo in un certo modo, e lui capiva subito. Ero giovane e bella e gli uomini ci provavano, ma c'è sempre un modo per dire no».

 

Rivede mai i grandi sceneggiati di cui è stata protagonista?

giuliana lojodice

«Ce li ho tutti, da Tragedia americana al Conte di Montecristo, e ho anche tutte le commedie fatte con Aroldo, che sono più di trenta. Ma non li rivedo mai. Mi mettono malinconia».

Si dice che lei abbia un cattivo carattere e che metta un po' di soggezione.

«Sono contenta che giri questa voce. In realtà io sono molto affettuosa, ma come donna ho dovuto farmi rispettare». 

 

Si arrabbia spesso?

«Non direi, però se mi arrabbio divento una furia».

Nessun rimpianto?

lojodice tieri

«Forse ho il rimpianto di non essere stata abbastanza vicina ai miei ragazzi quando erano più piccoli, perché andavo appunto in tournée, ma poi sono cresciuti bene e ho fatto per loro tutto quello che ho potuto».

 

Si sente sola quando è a casa?

«Per fortuna non è tanto grande, diciamo che è a misura di donna. Mi sento sola esclusivamente quando non lavoro e allora mi chiedo: possibile che non ci sia altro nella mia vita?»

Non c'è altro?

«Rispetto alla vita che ho fatto quando era vivo Aroldo, c'è molto poco».

Sarebbe pensabile un nuovo amore della sua vita?

«Assolutamente no. L'amore è amore se è totalizzante, se non esclude i sensi. Quando si arriva a questo punto del tempo, si deve avere il coraggio di guardarsi allo specchio. Rimettersi in gioco alla mia età non è elegante, non è niente. E poi non potrei mai sopportare che un uomo che non sia Aroldo mi prenda per mano».

lojodicegiuliana lojodicetelegatto mikeluchino visconti alain delonluchino visconti alain delongiuliana lojodice 2

hunziker e favinobaglioni hunzikerbaglioni hunziker e favino hunziker baglioni favinobaglioni hunziker favinoGLORIA SWANSON

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…