LE AGENZIE DI RATING DOVREBBERO PIUTTOSTO PROMUOVERCI A TRIPLA A PER LA NOSTRA CONFIDENZA ORMAI CON LE NUMEROSE AAA, OFFRESI MASSAGGIATRICE - DALLE BARZELLETTE DI SACCONI AL TUNNEL DELLA GELMINI: SEMBRA CHE UN IMPULSO DI PROTAGONISMO EGOCENTRICO CONDANNI I MINISTRI A FARSI RIDERE DIETRO - IL DILEMMA: USCIRE DAL DEFICIT O USCIRE DALL’ITALIA? DIECI ANNI IN FRANCIA O IN ARGENTINA COSTANO COME IL MUTUO DI UN APPARTAMENTO A MILANO…
1 - I NEUTRINI DAL PARRUCCHIERE...
Filippo Ceccarelli per "la Repubblica"
Ma che bisogno c´era? Sembra che un impulso di protagonismo egocentrico condanni i ministri a farsi ridere dietro spingendo ad esempio la Gelmini, fresca scrittrice di favole per la propria figlia (e per Mondadori), a baloccarsi trionfalmente anche col suo tunnel. In realtà si ha l´impressione che un destino crudele e generalizzato abbia costretto Sacconi a raccontare infelici barzellette, Brunetta a ingaggiare di continuo ludi gladiatori, la Brambilla a strusciarsi con una tigre e La Russa ad accogliere il generale Petraeus intrattenendolo sull´ex allenatore dell´Inter.
à il terrore dell´indifferenza, che nella società degli spettacoli equivale all´estinzione e dunque istiga mediocri uomini e donne di governo a scartare il decoro, l´impegno modesto, il basso profilo, per buttarsi a corpo morto su quell´enfasi auto-glorificatoria che li trasfigura nelle maschere di questo interminabile carnevale che pure avrà la sua quaresima.
Ed ecco le note altisonanti e i doviziosi sponsali della Carfagna, i roghi e i bermuda di Calderoli, i proclami e le ricordanze autoerotiche di Giovanardi, l´orgogliosa simpatia della Meloni che fa l´imitazione di Tremonti, Maroni che canta in siciliano e la Santanché vestita in spiaggia come Calamity Jane.
Intanto il testo sul fantastico tunnel di Mariastella oscura e insieme ne illumina un altro emesso dalla stessa fonte il 14 luglio scorso: "L´ufficio stampa del ministro Gelmini precisa che la notizia secondo cui il ministro, in occasione delle nozze del ministro Brunetta, avrebbe fatto una scenata in un negozio di parrucchiere è falsa e totalmente inventata".
2 - SFONDO MONETARIO...
Notte dei Gufi per "la Repubblica"
L'isterismo tardivo (almeno assolvessero ad una più etica funzione di indirizzo e prevenzione) delle agenzie di rating colpisce tutti tranne il premier, immune da declassamenti di sorta, tecnici o morali. Dovrebbero piuttosto promuoverci a tripla A per la nostra confidenza ormai con le numerose AAA, offresi massaggiatrice.
Le banche invece si sciolgono al sole tossico ma seducente dei Paesi di debito e allegria contagiosi del Sud Europa e si accorgono solo ora, a quasi cinque anni dal chiaro avvistamento della crisi, di essersi imbottite e aver perseguitato nella bulimia di titoli greci. E non si tratta di sole banche francesi.
La vie en rose volge al rouge deciso dei conti anche per le italiane, senza dimenticare le furbotte tedesche: le seconde più esposte eppure le meno chiaccherate, misteri di bassa casalingheria. Merkel che sa glissare come nessuna sulle sconfitte elettorali domestiche. Povero Saccomanni, che arriva proprio adesso che tutti fuggono dal rischio-Italia, come prevede il FMI, Fare a Meno dell'Italia.
3 - IL DILEMMA Ã SE USCIRE DAL DEFICIT O USCIRE DALL'ITALIA, CHE Ã MOLTO MENO COSTOSO...
Massimo Bucchi per "Il Venerdì di Repubblica"
Il dilemma è se uscire dal deficit o uscire dall'Italia, che è molto meno costoso. Le offerte non mancano. Dieci anni in Francia o in Argentina costano come il mutuo di un appartamento a Milano. Molti se ne sono già andati e per non destare sospetti hanno lasciato qui l'avatar. Nostalgia niente, perché industrie, monumenti, opere d'arte e parenti seguiranno, comprati qua e là .
La Padania diverrà provincia della Patagonia, la Città del Vaticano dovrà sbrigarsi a convertire tutti gli immigrati prima di scomparire definitivamente. Berlusconi riunirà i capitribù per tentare l'ultima resistenza alla sinistra, ormai avanti nei sondaggi fatti nel deserto. E poi, caduto finalmente l'asteroide, qualche millennio di pazienza e si potrà ricominciare tutto da capo.







