IN BORSA CON LE CORNA – AD APRILE TUTTI ECCITATI PERCHE' ASHLEY MADISON STAVA PER QUOTARSI A LONDRA E "VALEVA UN MILIARDO" – ADESSO SI SCOPRE CHE I DATI SULLE DONNE ERANO GONFIATI. EVITATO UN GRANDE PACCO?
Francesco Bonazzi per Dagospia
ashley madison uomini che cercano le donne
Certo, ci sono già tre sucidi e chissà quante vite rovinate nella storia dell'hackeraggio ai danni di Ashley Madison, uno dei più grandi siti di dating online. Ma un effetto positivo forse c'è: non si parla più di quotazione in Borsa.
Nello scorso mese di aprile la società canadese aveva annunciato la quotazione a Londra diffondendo numeri che avevano fatto il giro del mondo. Ovvero: 34 milioni di iscritti in 46 paesi e una valutazione di se stessa pari a un miliardo di dollari. Ashley aveva affermato di essere cresciuta del 30% tra il 2013 e il 2014 e del 400% rispetto al 2009. Quanto alla quotazione, avrebbe dovuto portare nelle casse della società, controllata da un gruppo di investitori anonimi, 200 milioni di sterline "da reinvestire totalmente nell'azienda".
Adesso che sono stati resi pubblici i dati riservati dei suoi utenti si scopre che il 95% dei profili in realtà sono di maschi e che la società creava finti account femminili per "movimentare" l'attività. Non solo, da uno screening condotto dal sito internet "Gizmodo", risulterebbe che appena 10mila donne (vere) avrebbero scambiato messaggi sulla piattaforma riservata.
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Se non fosse scoppiato lo scandalo, Ashley Madison si sarebbe affacciata al mercato dei capitali con dati falsi sul suo business e una propensione alla disonestà che non lascia immaginare nulla di buono anche per i conti. I cornuti, in questo caso, forse sarebbero stati i risparmiatori.