IN POLE POSITION - LA POLE DANCE, RICONOSCIUTA COME ATTIVITA' SPORTIVA, ORA PUNTA ALLE OLIMPIADI: VIA I TACCHI E LO STIGMA SESSUALE, LE ATLETE SI SOTTOPONGONO AI TEST ANTIDOPING - VIDEO
Alex Terrell per “The Sun”
VIDEO ‘CAMPIONATO DI POLE DANCE’
La pole dance è stata riconosciuta come attività sportiva e ora potrebbe passare dagli strip club alle Olimpiadi. A capo della federazione (IPSF), c’è la 41enne Katie Coates: «Negli anni 2000 abbiamo cominciato a ripulire la pole dallo stigma sessuale, perciò niente tacchi alti e libero accesso a tutti. Poi ci siamo occupate del sistema di punteggi e dell’antidoping.
Quest’anno è stato il primo in cui la ‘World Anti-Doping Agency’ (WADA) ha fatto i test sulle nostre atlete e nessuna di loro ha fallito. Per diventare sport ufficiale servono federazioni in 40 paesi, ma molti paesi non riconoscono le federazioni se non sono sportive. Un circolo vizioso, perciò per ora abbiamo un documento che ci certifica come sport per i prossimi due anni.
Abbiamo già 15 federazioni, e non dovremmo avere problema ad arrivare a 40 in due anni. Gli sport tradizionali stanno perdendo popolarità, i nuovi sport sono molto più popolari fra i giovani. Forse non ce la faremo ad entrare alle prossime Olimpiadi, ma succederà, come è successo allo skateboarding, che concorrerà a Tokyo 2020».
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