pingitore

DIECI, CENTO, MILLE PINGITORE: “I POLITICI DI OGGI SONO RIDICOLI. ANDREOTTI ERA UN FINE BATTUTISTA MA I PIÙ SPIRITOSI SONO STATI DI PIETRO E SCHIFANI: ENTRAMBI STREGATI DALLE GRAZIE DI AIDA YESPICA. COSSIGA AVEVA VISTO IN TV L'IMITAZIONE: FU FOLGORATO. NON POTENDO VENIRE A TEATRO, INVITÒ DOVÌ E IL TRUCCATORE AL COLLE COSÌ DA GODERSELA DI PERSONA” - LE FOTO DEL NUOVO SPETTACOLO "MAGNAMOSE TUTTO"

pierfrancesco pingitorepierfrancesco pingitore

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Brunella Bolloli per “Libero quotidiano”

 

Un Matteo Renzi (Demo Mura) tutto incerottato e col braccio al collo, reduce dalla tranvata referendaria, viene abbrancato da una scatenata Angela Merkel (Mario Zamma), decisa a farlo suo al grido di: «Sfòrami, sfòrami tutta». Si parla di buchi (nei conti), di debito, di Italia, Germania ed Europa, ma la Cancelliera è più interessata al nostro premier dimissionario che, esile come un'acciuga, di fronte allo strapotere della tedesca, soccombe.

 

massimo boldi  pierfrancesco pingitoremassimo boldi pierfrancesco pingitore

C'è Donald Trump che corteggia le ballerine, e di Papi ce ne sono due: Bergoglio e The Young Pope. Poi c'è il mago Katsàr (Martufello), grande veggente, il quale ha previsto che un enorme asteroide cadrà sull'Italia. All' inizio è il panico, dopo scatta una furia epicurea, nascono i Comitati di Godimento Pubblico, e da tutta la Penisola si alza un grido: «Magnàmose tutto! Finché c' è ancora qualcosa che non si sia mangiato il governo…».

 

Parte da qui il nuovo spettacolo teatrale scritto e diretto da Pier Francesco Pingitore, maestro di satira politica, da 51 anni al timone del Bagaglino, scopritore di bellezze nostrane e fustigatore di leader di partito.

 

demo mura e martufello (2)demo mura e martufello (2)

Un signore che ha cominciato la sua avventura in una cantina di Roma a due passi da un casino (allora si diceva casa di tolleranza). Pochi amici per mettere su la compagnia, via via si sono aggiunti personaggi come Oreste Lionello, Gabriella Ferri, Leo Gullotta, Pippo Franco. E lui, che non nasconde una formazione di destra, sempre a sfidare governi di qualunque colore, cercando di fare ridere anche quando la situazione è tragica.

 

L'asteroide significa che dobbiamo essere pronti a tutto?

«L'asteroide è la metafora di qualcosa che ci sovrasta e sulla quale abbiamo poche possibilità di intervento. Il consiglio che ci sentiamo di dare, quindi, è Magnamose tutto, tiriamo fuori i soldi dal materasso, godiamoceli e forse si rimetterà in moto anche una certa iniziativa che oggi è carente e che ci porta a vivacchiare, a tirare a campare».

demo mura e martufellodemo mura e martufello

 

Renzi ha provato a smuovere le cose, ma al referendum è stato bocciato.

«Aveva promesso di tutto, anche gli asini che volano. Annunci su annunci, un furore crescente di distribuire 50 euro, 80 euro, 5 euro, mezzo euro, di descrivere un'Italia meravigliosa e rinata con lui, mentre in realtà nel Paese non è cambiato nulla. Così è facile fare satira su di lui».

 

Allora hanno ragione Grillo e Salvini?

«Nello show ci sono entrambi. Zamma fa un Grillo identico, sembra la reincarnazione, e deve tenere a bada Di Maio e Di Battista che si menano. Carlo Frisi, che fa anche il presidente Mattarella, imita benissimo Salvini con la felpa verde con scritto "Il capo sono io". Però se la deve vedere con Giorgia Meloni ed entrambi sperano nell'aiuto di Berlusconi».

demo mura e pamela pratidemo mura e pamela prati

 

Il Cavaliere compare solo al telefono per cazziare Salvini e la Meloni…

«Berlusconi è stato molto imitato nei nostri precedenti spettacoli. Con questo volevamo dare più spazio agli altri, anche se non hanno il suo stesso carisma».

 

È vero che Silvio è sempre venuto agli spettacoli?

«Sì, e penso si sia sempre divertito».

 

È stato mai censurato?

«No. Non avrei mai accettato censure. Per i politici è una pubblicità enorme, specialmente quando eravamo in tv. Noi abbiamo fatto una caricatura di tutta la società politica senza escludere nessuno, ma senza mai insultare e soltanto dopo Tangentopoli, quando alla Rai furono nominati i cosiddetti "professori" ci dissero basta, liquidati. Fortuna che poi Angelo Guglielmi, che capiva di tv, ci riportò su Raiuno».

il cast di magnamose tuttoil cast di magnamose tutto

 

È vero che Berlusconi è geloso di lei?

«Ma no, diciamo che lui è uno showman nato, ama la musica, le canzoni napoletane. E quando ha saputo che decido tutto io, dialoghi, musiche e, soprattutto, scelgo le ragazze da portare in scena, mi ha detto: proprio quello che avrei voluto fare io».

 

Ecco, le ragazze: da Valeria Marini a Pamela Prati, da Aida Yespica alla Caldonazzo, alla Mosetti…

«Donne che avete intelletto d' amore… Ma quante litigate tra loro, quanta rivalità. Per fortuna che sono riuscito a far fare la pace a Valeria e Pamela e adesso le ho entrambe nella seconda parte di Magnamose tutto».

 

martufellomartufello

Avevano litigato?

«Litigato? Anni fa si erano accapigliate. Non si sopportavano. Adesso sono in scena insieme. Speriamo bene».

 

Torniamo ai politici. Scrive nel suo libro Memorie dal Bagaglino, ricordando il debutto: «Venivano tutti, i socialisti, i democristiani, i missini, e più ridevano, più dentro s'incazzavano».

«Già il solo fatto di essere la prima compagnia non di sinistra attirava un pubblico enorme. Eravamo un po' carbonari, una mosca bianca in un momento in cui la cultura era monopolio della sinistra. Ma almeno noi avevamo la libertà di dire quello che volevamo, di fare ridere».

 

Si ride più oggi con Renzi, Salvini, i grillini, oppure si rideva di più con Craxi, Andreotti, De Mita?

martufello e la marinimartufello e la marini

«La differenza fondamentale è che di quelli si poteva ridere facendo satira, questi fanno quasi un'autosatira. Sono ridicoli. Il loro modo di porsi è sempre molto esagerato, s'insultano, si prendono a male parole, coniano delle definizioni sopra le righe. Esiste ormai un diffuso auto-cabaret praticato dai politici che, spesso, rende difficile perfino il nostro lavoro: ci rubano il mestiere con le loro intemerate. Basta aprire il giornale e ogni mattina si trova una gag».

 

Chi vi si ispira di più?

«Direi tutti, a rotazione. Di Renzi ho già detto, ma anche i Cinquestelle si prestano bene quando dicono: adesso andiamo noi al potere. La loro parola d'ordine è "onestà" poi uno è sotto indagine, l'altro è accusato di falsificare le firme... Ma non sarebbe ancora niente perché poi vanno al governo a Roma e la città non è mai stata così sporca, fetente e piena di problemi».

morgana giovannetti imita virginia raggimorgana giovannetti imita virginia raggi

 

Una delle protagoniste di Magnamose tutto è la sindaca Raggi, impersonata da Morgana Giovannetti, con un sacco di immondizia sulle spalle.

«Si aggira come un cagnolino sperduto per le strade di Roma, fa quasi tenerezza. Non sa da che parte andare, ma perché non sa da dove cominciare per fronteggiare la situazione. Servono le metropolitane, ma lei preferisce lasciare stare, dire no. Io non so neanche chi potrebbe fare il sindaco a Roma in queste condizioni. Un sindaco solo non ce la fa. Forse non basta neanche l' esercito».

pamela prati e demo murapamela prati e demo mura

 

L'avete invitata al Salone Margherita?

«No, ma se verrà penso che si divertirà».

 

Del Pd viene qualcuno?

«Di questi nuovi non ho mai visto nessuno. Prima invece facevano a gara per sedersi nelle prime file ed essere inquadrati».

 

pamela pratipamela prati

Uno dei suoi programmi di maggiore successo è stato Torte in Faccia. Quasi un antesignano del vaffa di Grillo ai partiti?

«Ma da noi erano i parlamentari che si tiravano le torte in faccia da soli e si divertivano pure».

 

Il più simpatico?

«Giulio Andreotti era un fine battutista. Ma i più spiritosi in assoluto sono stati Antonio Di Pietro e Renato Schifani: entrambi stregati dalle grazie di Aida Yespica, prima hanno provato a ballare con lei il tango, poi si sono battuti davvero fino all' ultima torta in faccia».

pamela prati (2)pamela prati (2)

 

Con Ciriaco De Mita eravate impietosi…

«Giocavamo sul suo accento irpino, anche perché lo imitava Zamma che è di Nusco come lui. Cioè, anziché "tanto piacere", in scena De Mita diceva "dando piacere" e la cosa si prestava a una serie di doppi sensi. Mentre sapevamo che Craxi si divertiva molto e ci seguiva, da Ciriaco non abbiamo mai avuto una vera reazione. Però mandava sua moglie, donna assai spiritosa, a vederci al Bagaglino».

 

È vero che Cossiga vi ha invitato al Quirinale?

«Verissimo. Aveva visto in tv l'imitazione che di lui faceva Manlio Dovì ed era rimasto folgorato. Non potendo venire lui a teatro, invitò Dovì e il truccatore al Colle così da godersela di persona».

pubblico in fila per le penne all arrabiatapubblico in fila per le penne all arrabiata

 

Se l'è mai presa quando qualcuno ha definito trash le sue creazioni?

«No. Ma poi trash che significa? Se mi attaccano i finti moralisti sul corpo delle donne perché al Bagaglino si sono sempre esibite bellissime ragazze, rispondo che è un' ipocrisia. Quali donne-oggetto? Uno scrittore, un giornalista, un creativo: siamo tutti oggetto perché tutti mettiamo a disposizione i nostri talenti e di questo non c' è da vergognarsi minimamente».

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