ferragni

INSTAGRAM REVOLUTION: ADDIO MARKETTE OCCULTE - GLI INFLUENCER DOVRANNO PUBBLICARE LE FOTO CON 'PUBBLICATO A PAGAMENTO' SU QUEI POST CHE CONTENGONO PRODOTTI DA SPONSORIZZARE (OVVERO, IL 98%) – DA QUALCHE GIORNO GLI UTENTI HANNO COMINCIATO A VISUALIZZARE IL TAG "PUBBLICATO A PAGAMENTO" - IL CASO DI CHIARA FERRAGNI 

Giuliano Balestreri per it.businessinsider.com

 

chiara ferragnichiara ferragni

Instagram mette fuorigioco la pubblicità occulta. “E’ una questione di trasparenza” dice senza giri di parole Charles Porch, responsabile del Global Creative Programs di Instagram. Nessuno lo dice apertamente, ma anche il social network rilevato da Facebook è stanco degli influencer che fanno pubblicità a destra e manca fingendo di essere ingenui utilizzatori della propria immagine.

 

Proprio per questo da qualche giorno gli utenti hanno iniziato a visualizzare sulla pagine Instagram il tag “Paid Partnership with nei post e nelle storie che gli influencer hanno creato in collaborazione con un’azienda.

 

instagraminstagram

E’ fondamentale – spiega Porch – permettere alla comunità di Instagram di riconoscere facilmente quando qualcuno dei profili seguiti è pagato per postare un certo contenuto. Questo tool permetterà ai creatori di contenuti di taggare con facilità le aziende con le quali stanno collaborando. Inoltre quando verrà utilizzato il tag, le aziende avranno accesso a una serie di insight riguardanti l’engagement creato da quel determinato post. Saranno quindi in grado di valutare l’effettivo ritorno della loro campagna”.

 

 

Il problema della pubblicità occulta è esploso lo scorso anno, negli Stati Uniti, quando le authority erano intervenute dopo la comparsa di un’immagine di Selena Gomez con una bottiglia di Coca Cola. Allora la Federal Trade Commission sancì a tutela degli utenti un principio sacrosanto, ma spesso dimenticato: “Qualora sia presente una connessione finanziaria tra l’influencer e l’azienda, il pubblico ha il diritto di essere a conoscenza di questa relazione”. 

 

chiara ferragni casualmente indossa e promuove todschiara ferragni casualmente indossa e promuove tods

L’autority americana ha quindi specificato che “la relazione esiste sia che si venga pagati per un particolare contenuto social o meno” ma se si sta promuovendo un brand o un prodotto questa deve essere resa nota “anche se si tratta di uno sconto da un dollaro perché questo ha un incentivo nella pubblicazione dell’immagine”.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda si è mossa la potentissima Asa, l’agenzia inglese ottenendo che i contenuti sponsorizzati fossero chiaramente identificati con la dicitura #ad o #advertising. Un rimedio rapido ma non sempre efficace un po’ perché native advertising e pubblicità sui social sono spesso talmente ben mascherati nel contenuto in cui vengono inseriti che il consumatore medio non se ne accorge; un po’ perché gli influencer hanno spessp gioco facile a non osservare le regole. D’altra parte in assenza di normative vincolanti per tutti trovare una scappatoia è più facile.

instagraminstagram

 

 

In Italia, per esempio, non esiste nessun codice di condotta. L’Agcom ha riconosciuto di “avere le mani legate” in assenza di un intervento legislativo, mentre lo Iap – l’Istituto dell’autodisciplina pubblicitaria – si sta muovendo per creare maggior sensibilizzazione sull’argomento, ma la strada è tutta in salita. Tra i pochi a fare qualche passo verso la trasparenza c’è Chiara Ferragni che ad alcuni dei suoi post ha aggiunto la dicitura #ad. Una piccola rivoluzione nell’italico silenzio.

 

chiara ferragnichiara ferragni

Adesso però il tool di Instagram dovrebbe spingere tutti verso la trasparenza anche perché solo così gli investitori potranno capire quale sia il reale ritorno delle loro campagne: “Le relazioni che le persone stringono su Instagram sono il motore della nostra community – continua Porch -. Anche le collaborazioni tra creatori di contenuti e aziende sono ormai una parte integrante dell’esperienza del nostro social e per questo vogliamo impegnarci per garantire una sempre maggiore trasparenza sulla piattaforma. Al termine dell’esperimento faremmo un sondaggio tra gli utenti e gli influencer per capire come migliorare. Ma le prime reazioni sono positive”.

 

Selena GomezSelena Gomez

Il ragionamento fatto nel quartier generale di Instagram è chiaro: per mantenere l’unicità di una community che conta oltre 700 milioni di utenti è fondamentale non perdere la propria chiarezza. “In questo modo manteniamo l’autenticità del social network anche di fronte a partnership pubblicitarie – prosegue il manager del gruppo americano -. Nel frattempo continueremo a studiare come i nostri utenti si relazionano con i brand e saremo in grado di ottenere importanti informazioni. Anche perché nei prossimi mesi sono in arrivo altre novità per gli influencer basate sulle pratiche di Facebook”.

chiara ferragni 2chiara ferragni 2BelenBelen

 

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