INTOLLERANZA DEL VENTRE - IL NUOVO VOLTO DELL’EGITTO SAREBBE PERFETTO PER “RIEDUCARE” IL PATONZA INFOJATO - I CONTROLLORI DELLA TV DI STATO TAGLIANO TUTTE LE SCENE CONSIDERATE OFFENSIVE PER L’ISLAM (BACI, DANZA DEL VENTRE, ECC.) IN TUTTA L’IMMENSA PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA EGIZIANA - L’ATTORE COMICO ADEL IMAM È FINITO SOTTO PROCESSO PER FILM DI 20 ANNI FA - “LA RELIGIONE NON C’ENTRA, TUTTO QUESTO SERVE A DISTRARRE E A DIVIDERE L´OPINIONE PUBBLICA”…

Vincenzo Nigro per "la Repubblica"

Cambia il potere, deve cambiare il linguaggio. Se necessario anche a colpi di forbici. Nell´Egitto che ha deposto Mubarak ma non sa ancora quale corrente dei Fratelli musulmani controllerà il nuovo potere, i censori sono tornati in azione. E per ingraziarsi quelli che saranno i nuovi padroni, l"epurazione" blocca il futuro ma taglia e cuce anche il passato. Un gruppo di controllori della tv di Stato ha già iniziato un´opera ciclopica: rivedere tutti i film della sterminata produzione egiziana, per anni la prima nel mondo arabo, e cancellare tutto quanto sia (o appaia) immorale per l´Islam.

Via baci, abbracci, danze del ventre, situazioni scabrose, relazioni irregolari, amori controversi. Film andati in onda decine di volte, pellicole che hanno fatto storia e illuminato il mondo arabo al di là dei confini dell´Egitto: saranno tagliati e ricuciti, seguendo un nuovo ordine islamico che neppure i Fratelli musulmani hanno ancora capito quale debba essere.

Ma le vittime non sono solo le pellicole: c´è anche un capro espiatorio in carne ed ossa, il più famoso attore comico dell´Egitto, e quindi del mondo arabo. Adel Imam è finito sotto processo per i suoi film di 20 anni fa. È l´uomo che dagli Anni Ottanta si è affermato con una figura che ci richiama Totò, Alberto Sordi e magari Lino Banfi, protagonista di commedie tutte comiche e leggere, ma capaci di ridicolizzare la corruzione, i fondamentalisti, i burocrati, l´oppressione familiare.

Nato nel 1940, famoso per i capelli sempre tinteggiati di fresco e per il foulard al collo, da poche settimane Adel Imam è sottoposto a pubblico giudizio. Un avvocato integralista lo accusa di avere offeso l´Islam in tre film degli Anni Novanta: Il terrorista e il kekab, Il terrorista e Gli uccelli dell´oscurità. Già quando comparirono nelle sale, le opere suscitarono polemiche e discussioni.

Ma nessuno immaginò di portare Adel Imam in tribunale: adesso tutti hanno capito che l´attore è preso a bersaglio come esempio per educare i sudditi di un nuovo potere. Come Totò, come Sordi, la star egiziana non ha mai fatto vero cinema impegnato, non ha mai avuto una vera agenda politica se non quella di far ridere e sopravvivere, servendo alla dittatura militare di Mubarak.

Nei giorni della rivoluzione del 2011, l´attore non era stato abbastanza veloce nell´abbandonare il vecchio faraone che stava cadendo in disgrazia, ma la sua popolarità non è crollata. È stato il protagonista della campagna pubblicitaria di Vodafone Egitto («Il nostro potere», recitava con un telefonino in mano). Assieme ad altre stelle del cinema, aveva fatto una comparsata nel film tratto dal bestseller Palazzo Yacoubian di Ala al-Aswani, la produzione più costosa del cinema d´Egitto.

Parlando col giornale Al Masry Al Youm, l´ex membro dei Fratelli musulmani Abdel Ghalil Sharnouby spiega quello che molti intuiscono: «Questi casi di censura, di denunce giudiziarie non hanno nulla a che fare con la religione, con il vero Islam, con la libertà d´espressione: sono tutti casi che servono a distrarre, a dividere l´opinione pubblica, a far dimenticare i veri problemi che l´Egitto affronta oggi. È la stessa tecnica usata ai tempi di Mubarak».

È una tecnica che intimidisce: altri due registi, Sherif Arafa e Wahid Hamed, sono nel mirino dei censori integralisti. Per oltre 50 anni il cinema del Cairo era stato un faro per il mondo islamico. Dopo un lieve calo, negli ultimi anni - nonostante l´oppressione finale del regime Mubarak - aveva iniziato a risalire, a raccontare l´impronunciabile. La corruzione, l´omosessualità, la violenza sulla donne e in famiglia. Mubarak non amava la verità della vita, gli integralisti potrebbero tagliarla del tutto.

 

BACIO IN UN FILM EGIZIANO BACIO IN UN FILM EGIZIANO DANZA DEL VENTRE IN UN FILM EGIZIANO DANZA DEL VENTRE IN UN FILM EGIZIANO ADEL IMAM IN UN FILM ADEL IMAM

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…