
“IO LA DONNA PIÙ BELLA D’ITALIA? NON MI OFFENDO, MA NON MI INTERESSA. HO SEMPRE VOLUTO CHE MI DICESSERO: 'BRAVA'...” – LUISA RANIERI FA LA FALSA MODESTA, FRIGNA SULL’ITALIA MASCHILISTA (“PRENDETE FEDEZ E FERRAGNI: LEI TRATTATA COME FOSSE UN’ASSASSINA. A LUI È STATO PERDONATO MOLTO DI PIÙ”) E TORNA A FRACASSARCI I MARONI SULLE SCENE DI NUDO PER ANTONIONI (“NON L’AVREI DOVUTO FARE, ERO ACERBA) E SORRENTINO ("MI HA RASSICURATO MIO MARITO, LUCA ZINGARETTI: TI HA SCELTO SORRENTINO, VULESS’ ESSERE I’ AL POSTO TUO”) - MELANIA TRUMP (“L’IMMAGINE DELLA TRISTEZZA”), LA BACCHETTATA A MARINELLI E SABRINA FERILLI: “ME FA SPACCA’…”
Stefano Cappellini per repubblica.it - Estratti
Luisa Ranieri, a 51 anni lei è una delle attrici italiane più amate e conosciute. Antonioni, Sorrentino, Ozpetek. Premi, copertine, festival del cinema. Però la popolarità più grande le è arrivata da una fiction tv, Le indagini di Lolita Lobosco.
«Una volta lavorare in tv era considerato di serie B. Oggi c’è tanta qualità. Il mondo è cambiato e anche i finanziamenti vanno in quella direzione. La gente, purtroppo, sta più a casa che al cinema».
Altro riconoscimento: lei è considerata da molti la donna più bella d’Italia.
«Non mi offendo certo, ma non mi interessa. Non perché voglia fare la finta modesta, so di essere bella, ma non ne ho alcun merito. Nella vita ho sempre voluto che mi dicessero: “brava”».
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Però al cinema la bellezza conta, non è un concetto relativo.
«Sì, ma di attrici belle ce ne sono mille. E poi sa quante volte mi hanno detto sei troppo bella per fare questo film? Sarà che quando era ragazzina mia madre non mi ha mai detto quant’ si’ bell’. Mi ha sempre detto: costruisci la tua indipendenza economica perché lì sta la libertà. Ed è così. Tu puoi essere sposata a un uomo ricchissimo, avere gli agi più grandi, ma se non sei autonoma resti sotto schiaffo. Guardi Melania Trump».
Che vede?
«L’immagine della tristezza. Mi fa tenerezza, la libertà non si può comprare».
Le donne sono discriminate nel cinema?
«C’è tanto da fare ma non mi piace la narrazione del vittimismo. Penso che ognuna di noi possa fare qualcosa nel suo piccolo. E tutte insieme molto di più. Si può fare un percorso fatto di no anche senza proclami. Il problema del vittimismo è che dopo un po’ diventa un rumore di fondo. Non ti sentono più, sei meno efficace. Bisogna fare più che dire».
La presidente del Consiglio è una donna. Ma si fa chiamare il presidente. Anche questa è libertà, o no?
«Sono sicura che Meloni non sia contro le donne, ma forse non vuole essere chiamata “la presidente” perché pensa me vulit sminui’. È vittima di un retaggio culturale anche se magari è convinta di no».
L’Italia è ancora un Paese maschilista?
«Avoja. Prenda Fedez e Ferragni. Lei ha sbagliato, senza dubbio, ma con tutto quello che succede in giro non si può trattarla come fosse un’assassina. A lui è stato perdonato molto di più».
È di sinistra.
«Non c’è bisogno di sbandierarlo. Un attore, proprio per la natura del suo lavoro, è neutro per definizione. Può trovarsi a interpretare anche un assassino o un pedofilo».
Marinelli ha detto che gli è costata una enorme sofferenza vestire i panni di Mussolini.
«Posso capire, ma non l’avrei detto. Se un’interpretazione si scontra con le mie barriere culturali, piuttosto non la faccio. Se la faccio, mi metto al servizio della storia e tengo per me le mie difficoltà».
Lei ha recitato come guest star nella serie di culto Boris. In un episodio che non è il suo arriva sul set un’attrice con poche pose, non fa capricci né richieste strane. Il regista si allontana ed esclama: “Una attrice normale!”. Esistono attrici normali?
«Il nostro è un mestiere dove il narcisismo può fare grandi danni, però sì, penso di essere normale».
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Mai un capriccio sul set?
«Quando sei la star ci sono sotto 80 persone che stanno lì a lavorare per te. Serve rispetto».
Mai litigato sul set?
«Seriamente solo una volta, successe durante la prima stagione di Lolita Lobosco. C’era un’attrice trattata con sufficienza dal regista, mi sono arrabbiata, lui mi ha risposto male e me ne sono andata. La maleducazione non la sopporto».
Davvero si è pentita di avere recitato nuda per Antonioni in Eros?
«Non l’avrei dovuto fare, ero acerba. Ma chi si sarebbe persa un film con Antonioni?».
Si è sentita a disagio?
«Nessuna molestia, sia chiaro. Non avevo letto il copione, avevo la facoltà di rifiutarmi di fare certe cose, solo che non lo sapevo. Alcune scene oggi non le avrei girate».
È vero che prima di È stata la mano di Dio fu suo marito a rassicurarla sulle scene di nudo?
«Io prima di iniziare le riprese di un film non dormo le due o tre notti precedenti. E anche quella volta, ovviamente, ero molto agitata. Mi ricordo che in piena notte Luca mi ha detto: ma davvero fai? Ti ha scelto Sorrentino, vuless’ essere i’ al posto tuo…».
Le ho chiesto poco di suo marito Luca Zingaretti.
«Meno male. Anche perché io dico sempre: se volete sapere di Luca, intervistate lui».
Ha detto a Vanity Fair che non lo ha mai tradito ma che, se accadesse, glielo direbbe.
«Confermo, ma non è mai successo. Chi tradisce ha bisogno di qualcosa che non ha e io evidentemente non ne ho bisogno».
Con Zingaretti state insieme da vent’anni. Non sono più molte le coppie che reggono così a lungo. Nello showbiz ancora meno.
«Con Luca ci siamo trovati, stiamo bene, forse perché entrambi siamo un po’ orsi».
Orsi?
«Quelle poche volte che usciamo vediamo con un po’ di sgomento che tutti si conoscono, tutti si salutano, noi siamo outsider».
Due telefoni e un divano è la tomba dell’amore, dice la canzone sanremese. Per due attori è più facile evitare il rischio?
«Ma quando mai? Io e Luca adoriamo annoiarci sul divano».
Suo marito non è geloso?
«Non gliene do motivo. Se un uomo flirta con me nemmeno me ne accorgo. Non è che sono svampita, non mi interessa».
Fa poca vita sociale, ma avrà degli amici?
«Pochi, e fuori dal mondo del cinema».
E nel cinema?
«Ferilli me fa spacca’, è una donna divertente, intelligente. Amo il suo sarcasmo. Mi manda messaggini esilaranti. Ho un bel rapporto anche con Lunetta Savino e Vanessa Scalera».
Imma Tataranni. Di recente ha litigato in conferenza stampa con l’autrice dei libri da cui è tratta la serie tv.
«Poverina, le hanno fatto un agguato. È una pura, la conosco, non ha capito il tranello che le avevano teso».
Registi?
«Paolo Genovese, Luca Miniero. Ogni tanto ci vediamo con Sorrentino e la moglie».
Da quale regista vorrebbe ricevere una chiamata come quella di Sorrentino per È stata la mano di Dio?
«Da Matteo Garrone. O da Marco Bellocchio».
Nanni Moretti?
«Il suo è un cinema che conosco meno, non ho visto tutti i film. Mio marito invece sa le battute a memoria. Ma se chiama vado eh».
LUISA RANIERI NUDA IN E' STATA LA MANO DI DIO
L’attrice italiana di oggi che le piace di più?
«Benedetta Porcaroli».
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Kidman?
«Sottovalutata, ha una grande tecnica».
Ha mai invidiato un’altra attrice per un ruolo o un successo?
«Non sento la competizione con le altre donne, davvero. La competizione è brutta, svalutativa. Una volta mi sono inferocita perché mi avevano cambiato camerino senza dirmelo e sa perché?».
Un capriccio?
«No, ho pensato: se lo fanno a me, pensa che combinano con un’attrice che non ha potere».
luisa ranieri
luca zingaretti e luisa ranieri
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LUISA RANIERI A CANNES
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luisa ranieri nuda è stata la mano di dio
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luisa ranieri nuda è stata la mano di dio
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LUISA RANIERI A CANNES
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LUISA RANIERI A SANREMO 2023
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