IRVINE WELSH: ‘’INSIEME A “FIGHT CLUB” DI PALAHNIUK, “AMERICAN PSYCHO” DI EASTON ELLIS È L’OPERA CHE MEGLIO FOTOGRAFA LO SPIRITO DEL NOSTRO TEMPO – CREAZIONE RIVOLUZIONARIA, SATIRA DELLA NOSTRA CULTURA DELL’ECCESSO’’

Articolo di Irvine Welsh pubblicato “la Repubblica” - Traduzione di Fabio Galimberti

 

BRET EASTON ELLIS PARTY VANITY FAIR BRET EASTON ELLIS PARTY VANITY FAIR

American Psycho è uno dei romanzi più importanti della nostra epoca. Da quando è stato pubblicato, la sua sfida stizzosa, implacabile e senza compromessi alla nostra società fa apparire opere letterarie più serie oscurate da un velo di sofisticatezza poco edificante. È una delle due opere di narrativa che hanno segnato lo spirito del tempo, che hanno definito l’America a cavallo dei due secoli.

 

L’altra è Fight Club di Chuck Palahniuk, che guarda alla disaffezione dalla prospettiva di una nuova sottoclasse di giovani emarginata, oberata di debiti e priva di opportunità; American Psycho, invece, focalizza la sua attenzione sul tedio degli ultraprivilegiati in bancarotta morale. Entrambi i libri produssero un autentico effetto sismico, ma nel caso di American Psycho si scatenò anche uno sdegno che di autentico aveva ben poco.

 

Queste reazioni erano rivolte soprattutto verso la violenza estrema del libro, l’uso della pornografia e la presunta “manipolazione” del lettore. Ma spesso erano attacchi motivati da malafede e basati su tesi inconsistenti. American Psycho ci mette davanti uno specchio iperreale, satirico, e lo shock sgradevole che produce sta in quel riflesso distorto di noi stessi e del mondo in cui viviamo.

 

Non è il romanzo «che esalta la vita», tanto amato dalla critica borghese. Non offre soluzioni facili per l’America dei sobborghi residenziali, non propina la confortante consapevolezza di un super qualcuno imperfetto ma sostanzialmente per bene, lì pronto per salvarli dai cattivi. In nessun punto si lascia intendere che l’amore o la fede possano offrire la salvezza.

scena sesso fight clubscena sesso fight club

 

Tutto quello che resta è l’impressione che abbiamo creato un mondo sprovvisto di compassione ed empatia, un fertile terreno di coltura per mostri che prosperano nascosti alla vista. Ma anche se non offre nessun nascondiglio del genere, il romanzo di Easton Ellis fornisce al lettore il più impenetrabile degli scudi: l’humour nero e l’ironia. American Psycho è prima di tutto una commedia nera, una satira della nostra disarticolante cultura dell’eccesso.

 

Bret Easton EllisBret Easton Ellis

L’autore dà il tono quando il protagonista, Patrick Bateman, e il suo collega Timothy Price prendono un taxi per andare a casa della fidanzata di Bateman. Price narcisisticamente si mette a concionare su quelli che considera i suoi pregi: «Sono intraprendente […] sono creativo, sono giovane, senza scrupoli, fortemente motivato, altamente qualificato. In sostanza sto dicendo che la società non può permettersi di perdermi. Sono un asset».

 

Questa dichiarazione ridefinisce il sogno americano nell’ottica distorta del capitalismo consumistico individualista. Ma Price non sa che in macchina con lui c’è un mostro. L’ossessione ancora più forte di Bateman, la sua volontà spasmodica di vivere lo stesso sogno alimentano una rabbia paranoica, gelosa, incandescente, e un desiderio folle di potere e dominazione che lo spinge a stuprare, torturare e assassinare una moltitudine di vittime.

 

IRVINE WELSH
IRVINE WELSH

È quasi impossibile separare American Psycho dalle reazioni ad American Psycho, ed esaminare quelle obiezioni aiuta a discernere la natura sovversiva del romanzo. La manipolazione del lettore è uno degli aspetti più singolari del libro.

 

Presentandoci un protagonista affascinante e omicida (ricco dalla nascita, scuole di élite, fisico scolpito, abiti costosi, dimestichezza con il mondo della finanza), Bret Easton Ellis rigetta la norma. È un profilo lontano anni luce dalla realtà consueta del serial killer ritratto come uno sfigato astioso e inadeguato. Bateman sarebbe probabilmente esibito come modello archetipico del successo americano, se non fosse anche un assassino psicopatico. Il libro paragona esplicitamente la brama di potere e la fame di denaro dell’élite waspeggiante alla disfunzione mentale.

fight club di david ficherfight club di david ficher

 

Mischiando le prosaiche attività quotidiane di Bateman con i suoi brutali omicidi, American Psycho colma in modo inquietante il divario tra gli aspetti culturali psicotici degli Stati Uniti (l’ossessione per la ricchezza, la fissazione per le armi, il militarismo oltreconfine, il crescente feticismo militare in patria) e gli interessi morbosi e deprimenti del serial killer. La metafora corrente è una cultura soggiogata da un materialismo consumista che distrugge la società sradicando i suoi valori umani per rimpiazzarli con l’ossessione per l’immagine.

 

Il disagio intorno ad American Psycho nasce soprattutto dal fatto che, nonostante Bateman sia ritratto come un individuo superficiale, pomposo, bugiardo, misogino, razzista e narcisista, lo stile narrativo del romanzo costringe il lettore ad adottare il suo punto di vista. Come succede normalmente con la narrazione in prima persona e al tempo presente, il lettore fa proprie le preoccupazioni del protagonista: è la sindrome del «come sbarazzarsi del corpo».

 

FIGHT CLUB DELIO ROSSIFIGHT CLUB DELIO ROSSI

Ma questa partecipazione chiede anche al lettore, ed è un aspetto cruciale, di pronunciare una sorta di giudizio morale sulla natura di questi atti. Il giudizio in questione può collocarsi in uno spettro che va dal disgusto totale all’indifferenza distaccata, forse addirittura al fascino perverso. Il punto è che il lettore è costretto a confrontare le sue emozioni nel contesto dei valori di una società di cui tutti facciamo parte.

PROUD TO BE AN AMERICAN PSYCHO FOTO BY TERRY RICHARDSON PROUD TO BE AN AMERICAN PSYCHO FOTO BY TERRY RICHARDSON

 

«Guadagnarsi da uccidere» a Wall Street potrebbe essere un’espressione innocua, ma lascia il segno solo a causa della cultura in cui avviene. Quando Bateman, a chi gli chiede che cosa fa di lavoro, risponde «omicidi ed esecuzioni », la sua risposta suona come «fusioni e acquisizioni». Riducendo le sue vittime a materia, Bateman è il serial killer della classe dirigente, alienato, di buone maniere e in completo elegante. Easton Ellis ha fatto bene a essere più esplicito che poteva nelle scene di smembramento: senza di esse, il romanzo sarebbe stato un compromesso e un fallimento.

 

Fight Club Due in versione fumettoFight Club Due in versione fumetto

Bateman, come Tyler Durden in Fight Club, ha preannunciato l’epoca dell’antieroe delle serie tivù americane. Eroi popolari imperfetti come Dexter, dove l’agente di distruzione psicopatico viene riformulato in modo cinico e reazionario (nelle vesti del buono che vuole servire e proteggere i bravi borghesi) non sarebbero venuti fuori senza Bateman. Bateman è la versione più pura dei Gordon Gekko, i lupi di Wall Street e la pletora di maschere da commedia dell’arte del cattivo capitalista d’assalto proposte da Hollywood.

 

welsh irwin  welsh irwin

Le recensioni negative ricevute dal romanzo oggi suonano un po’ come il fuggi fuggi di bambini spaventati. Il fatto che venissero da persone intelligenti che non riuscivano ad andare oltre il loro shock e disagio e rendersi conto della vera natura dell’opera è assolutamente delizioso. Questa clamorosa svista è una prova della forza del libro. Ma in un senso più profondo, il panico morale che accompagnò la sua pubblicazione rappresentava una cortina fumogena, sostanzialmente un rifiuto di misurarsi con il fatto che American Psycho, come Fight Club , è di fatto un’opera sul “declino dell’impero”.

 

L’America, con le sue tradizioni di libertà, in generale prova disagio, sia a destra che a sinistra, a vedersi come un impero. Esiste uno scollegamento enorme fra l’immagine che ha di sé la nazione e il modo in cui spesso viene percepita all’estero. Le contraddizioni violente della nostra epoca elitistica e postdemocratica sono state spostate in un “teatro di guerra” oltreconfine, ma associandole risolutamente al privilegio e al potere di Wall Street,

Brad Pitt in Fight ClubBrad Pitt in Fight Club

 

Riducendo le sue vittime a materia, Bateman è il serial killer della classe dirigente, alienato, di buone maniere e in completo elegante Se si considera che l’insipidezza del capitalismo moderno (raffigurata brillantemente in American Psycho ) implica una rappresentazione dell’arte sotto forma di intrattenimento di massa e grossolana evasione, con il romanzo ormai dominato da una stereotipata narrativa di genere che va a occupare gli spazi vuoti del marketing e spaccia in giro soluzioni facili, si può dire che Easton Ellis ha prodotto un’opera rivoluzionaria, con una rilevanza sempre maggiore per il mondo in cui viviamo.

fight clubfight club

 

Ha costretto noi (e se stesso) ad affrontare una materia intollerabile, e la rabbia e la paura che ha generato erano motivate solo dall’impatto della terribile verità di tutto questo. A XXI secolo ormai inoltrato, American Psycho rimane l’esegesi letteraria più indispensabile e feroce della società che abbiamo creato.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)