jake lloyd

STELLINE CADENTI – JAKE LLOYD, L’ATTORE DIVENTATO FAMOSO A 8 ANNI PER AVER INTERPRETATO ANAKIN SKYWALKER IN “STAR WARS: EPISODIO I - LA MINACCIA FANTASMA” È RICOVERATO DA 18 MESI IN UNA CENTRO DI RIABILITAZIONE PER LA SALUTE MENTALE IN CALIFORNIA – IL 35ENNE SOFFRE DI ANOSOGNOSIA, UN DISTURBO NEUROPSICOLOGICO COMUNE PER CHI SOFFRE DI SCHIZOFRENIA CHE CONSISTE NELL’INCAPACITÀ DEL PAZIENTE DI RICONOSCERE DI AVERE UN DEFICIT NEUROLOGICO E NEL 2015 È STATO ARRESTATO PER…

Estratto da www.ilfattoquotidiano.it

 

JAKE LLOYD

Jake Lloyd è diventato famosissimo per aver interpretato, a soli 8 anni, il piccolo Anakin Skywalker nel film cult “Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma”. Oggi l’ex attore ha 35 anni ed è ricoverato da 18 mesi in una centro di riabilitazione per la salute mentale in California.[…]

 

Come riporta People, la madre di Lloyd, Lisa Lloyd, ha detto che suo figlio ha lottato con l’anosognosia (un disturbo neuropsicologico che consiste nell’incapacità del paziente di riconoscere e riferire di avere un deficit neurologico o neuropsicologico, ndr) che è comune per chi soffre di schizofrenia.

Ewan McGregor Jake Lloyd e Liam Neeson - Star Wars la minaccia fantasma

 

E il diretto interessato? “Sto abbastanza bene, considerando che sono trascorsi 15 anni dalla diagnosi – ha fatto sapere Jake Lloyd in una rarissima dichiarazione – Ora posso accettare di continuare il trattamento, la terapia e le mie medicine. Tutti mi hanno supportato molto”.

 

[…] Nel 2015 è stato arrestato durante un viaggio in macchina dalla Florida al Canada e per lui il giudice sentenziò 10 mesi in prigione, il che portò Lisa a dire a TMZ che a suo figlio era stata diagnosticata la schizofrenia. Nel maggio 2023, Lloyd ha avuto un “crollo psicotico” ed è stato arrestato dopo aver spento la macchina in mezzo a una strada a tre corsie.

jake lloyd prima e dopo

 

Jake Lloyd ha, infine, commentato: “Toccare il fondo era necessario per prendere onestamente parte al trattamento, prendere onestamente le medicine e onestamente convivere con la diagnosi. Non ringrazierò mai abbastanza chi mi è stato vicino in questo periodo. Sono molto riconoscente”.

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