gino santercole adriano celentano

L'ALTRO RAGAZZO DELLA VIA GLUCK - SE NE VA A 77 ANNI GINO SANTERCOLE, NIPOTE E POI COGNATO DI CELENTANO - UN'ESISTENZA ALL'OMBRA DELLA MONTAGNA ADRIANO. STESSO DESTINO, NEL '68, PER QUELLA CHE SAREBBE DIVENTATA LA SUA CANZONE PIÙ POPOLARE E AMATA, "UNA CAREZZA IN UN PUGNO", FINITA SUL LATO B DI UN 45 GIRI MONUMENTALE QUALE "AZZURRO" - ''NON SONO STATI 45 ANNI MA 250, PER INTENSITÀ, E ANCORA NE AVREMMO VOLUTI TRASCORRERE INSIEME'', HA DETTO LA MOGLIE

 

Andrea Spinelli per ''la Nazione - il Resto del Carlino - il Giorno''

 

 

gino santercole e melu

Ad essere chiamato "l' altro" ragazzo della Via Gluck Gino Santercole ci aveva fatto ormai il callo. Così come a sentirsi definire "il nipote di Celentano". Effettivamente sua madre Rosa era la sorella del "Molleggiato", e quella parentela ha sempre rappresentato per lui un dono del cielo e un dazio da pagare. Senza aspettare gli ottant' anni agguantati per la coda lo scorso gennaio dal leggendario zio, Santercole se n' è andato l' altra notte per un infarto a 77 nella sua casa romana, proprio difronte a quella Chiesa Santa Rosa da Viterbo dove domani (alle 14) si svolgeranno i funerali.

 

Come per gli altri ragazzi del Clan, la sua è stata un' esistenza all' ombra della montagna Adriano. Stesso destino, nel '68, per quella che sarebbe diventata la sua canzone più popolare e amata, "Una carezza in un pugno", finita sul lato b di un 45 giri monumentale quale "Azzurro".

 

gino santercole

E sì che, grazie all' alchimia con parolieri di grana fine come Miki Del Prete e Luciano Beretta, Santercole nella sua esistenza in bilico tra rock e Clan di grandi successi per Celentano ne ha scritti parecchi, a cominciare da "Un bimbo sul leone", "Straordinariamente" o "Svalutation".

 

Musicista, autore, interprete, attore, con Gianni Dall' Aglio era stato la prima bandiera di quei Ribelli a cui era approdato nel '59 dopo l' esperienza nei Rock Boys e ne I Califfi di Clem Sacco. Nato pure lui (per caso) in Via Cristoforo Gluck, pure lui orologiaio, pure lui folgorato da rock' n'roll, Santercole aveva avviato la sua carriera solistica nel '64 con quella "Attaccata al soffitto" archiviata senza troppi rimpianti nel giro di qualche mese per lasciar spazio a "Stella d' argento", suo primo vero successo.

 

Nel '66 era arrivato Sanremo, affrontato con Ico Cerutti e Pilade in abbinamento con lo zio e quella "Il ragazzo della Via Gluck" eliminata senza troppi convenevoli la prima sera di Festival. Nel '67 era stata, invece, la volta del Cantagiro.

gino santercole

 

«Non sono stati 45 anni ma 250, per intensità, e ancora ne avremmo voluti trascorrere insieme» ha dichiarato ieri in un' intervista la seconda moglie Melù Valente, già attrice per Billy Wilder e Luigi Zampa con cui Gino aveva aperto pure un ristorante, "L' Osteria del 13 Giugno" (il giorno in cui si erano sposati, quello del compleanno di lei), ceduto solo tredici anni fa. «Abbiamo sempre pensato che fosse meglio amarsi da vivi. Mio marito era un artista e forse è stato trattato come morto già troppo tempo fa».

 

gino santercole

Il primo matrimonio di Santercole era stato con Anna Moroni, sorella di Claudia Mori, naufragato nonostante la nascita di due figli (con il fardello del sentirsi "nipote" e "cognato") e superato dall' autore di "Due tipi come noi" grazie all' incontro nel '73, sul set, dell' amore della vita dopo aver camminato sui carboni ardenti del tradimento, del divorzio, della depressione, della rottura col Clan.

 

gino santercole adriano celentano

L' inizio di una rigenerazione affrontata con la nascita di un altro erede e qualche strascico lasciato affiorare nell' 81 tra i versi di "Adriano ti incendierò", scritta assieme a Don Backy per incidere sulla carne viva di ciò che era stato (Tutto era felice nel giardino del re / con gli orologi matti giocavamo noi tre / ma come nelle favole una strega arrivò / ed una mela rossa marcia dentro a lui donò / Gli amici veri, insieme, gli gridarono 'no' / ma a grandi morsi quel tapino la divorò / un rospo allora lui diventò / e il mago Backy mi suggerì / 'soltanto il fuoco lo salverà... il fuoco / il rospo brucerà e il re di nuovo tornerà). Per Gino una confessione a cuore aperto che Celentano, con un colpo di testa dei suoi, l' avrebbe poi invitato a duettare con lui davanti alle telecamere di "Fantastico 8".

gino santercole adriano celentano

 

Come lo zio (e spesso assieme a lui), numerose le avventure cinematografiche di Santercole con grandi registi quali Pietro Germi, Dino Risi, Giuliano Montaldo, Luigi Comencini, Florestano Vancini, Luciano Salce, Mario Monicelli, Ettore Scola, Sergio Corbucci, passando da "Serafino" a "Yuppi du", da "Il delitto Matteotti" a "L' Agnese va a morire" a "Sono fotogenico".

Quattro anni fa l' ultimo album, dato alle stampe reclamando ancora una volta il proprio spazio: "Voglio essere me".

adriano celentano gino stantercolegino santercole e belu valenteMel e Gino Santercole

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…