LE COLONNE D'ERCOLE DEL TELECOMANDO - L'ARRIVO DI CROZZA E MOLTI ALTRI SUL CANALE 9 SEGNA IL RITORNO DELLA TV GENERALISTA E IN CHIARO. MA ANCHE SKY È CONTENTA: PER ARRIVARE SUI PROGRAMMI DISCOVERY, BISOGNA PASSARE PER IL SUO TV8. E CAIRO RISCHIA DI FINIRE SCHIACCIATO TRA I VECCHI PACHIDERMI E I NUOVI PIÙ AGILI
1. IL NUOVO TELECOMANDO - NON SOLO RAI E MEDIASET: ORA SI ARRIVA FINO AL NOVE
Silvia Fumarola per “la Repubblica”
Lo dice con ironia e la giusta soddisfazione Antonella D’Errico, direttore di Tv8 e di Cielo: «Dal mese di aprile siamo l’ottavo canale generalista, che significa avere scavallato le “Colonne d’Ercole”, i tasti del telecomando dopo il 7, simbolicamente la fine del mondo. Invece il pubblico si è spinto oltre: da agosto siamo cresciuti del 127%». Chi dava per morta la tv generalista ha dovuto ricredersi, Sky (con Tv8) e Discovery (canale Nove) combattono tra loro e conquistano fette di pubblico.
Tutti contro tutti, per traghettare spettatori verso una “tv generalista giovane” riveduta e corretta, con inchieste, serie contemporanee, sport, chef, reality e talent, pronta a raccontare il mondo che cambia. Se l’8 conta su Fiorello e la sua Edicola Fiore (riprenderà in autunno) la mossa di Discovery, arruolare Maurizio Crozza per caratterizzare Canale 9 (forte di protagonisti come Roberto Saviano, Fabio Volo e volti più pop come Max Giusti, chef Rubio e Antonino Cannavacciuolo), la dice lunga. Se Rai e Mediaset non si daranno una mossa, a volare saranno gli ascolti dei canali “oltre le colonne d’Ercole”.
Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, a Bruxelles per una giornata di incontri all’Europarlamento, spiega che «il servizio pubblico deve viversi come servizio ai cittadini, ma non in concorrenza agli altri. Io voglio levare l’idea che la Rai sia antagonista». Curioso punto di vista perché la Rai è sì al servizio dei cittadini ma è anche sul mercato e, da sempre, la concorrenza spinge a fare meglio.
La sfida Tv8-canale Nove contro tutti è capitanata da due donne: Tv8 è guidata da D’Errico (che lavorava a Real Time), mentre il direttore dei contenuti dei 12 canali Discovery Italia è Laura Carafoli. «L’arrivo di Crozza è un segnale forte», dice D’Errico, «le sfide ci piacciono. Il successo di Italia’s got talent, con il 6,5% di share per la finale, fa capire come il pubblico abbia voglia di qualità.
Lavoriamo con Lodovica Comello per altri progetti e stiamo stringendo accordi con Pif. Oltre ai volti, importantissimi, puntiamo sugli eventi sportivi. Con la moto Gp il 22 maggio siamo diventati la prima rete nazionale ottenendo il 20% di share: nessuna dopo il tasto 6, salvo La7 con il confronto Berlusconi-Santoro, aveva fatto un risultato del genere. Il palinsesto offre inchieste, cinema, film per bambini e le prime due serie dei Delitti del Barlume.
Lavoriamo per differenziarci dalla pay: vogliamo creare una televisione adatta alle famiglie giovani. L’Italia è a una svolta dopo che per anni il sistema era fermo, bloccato: a beneficiarne sarà il pubblico». Concorda Carafoli: «Oggi c’è davvero una grande libertà di scelta. Il Nove è un canale che ha la vocazione a innovare », spiega il direttore dei contenuti di Discovery, «ma per parlare a un pubblico ampio il primo obiettivo è rivitalizzare l’intratte-nimento. Lo faremo affidandoci a solidissimi format, da Top chef a Ninja warriors al quiz Boom e a un volto che diventa marchio: Maurizio Crozza, una star che ha scelto di sperimentare.
Farà un programma in diretta, ma non solo. Il 2017 per noi segnerà la svolta: non possiamo non essere competitivi in almeno tre serate. Contestualmente stiamo facendo un grosso investimento su Dplay che raccoglie il mondo di Discovery perché rivitalizzare la tv generalista non basta, bisogna stimolare la condivisione. Per parlare a un pubblico sempre più largo, che ha ripreso il telecomando in mano ma è attivo sui social. Con Saviano abbiamo fatto l’esperimento di Imagine, che ripeteremo alla fine dell’anno. Lavoriamo per le seconde serate, l’access prime time. L’arrivo di Amici nel pomeriggio di Real Time ha acceso il motore: è il programma più visto del daytime del digitale terrestre».
2. SE I COLOSSI PAY HANNO VOGLIA DI CANALI FREE
Antonio Dipollina per “la Repubblica”
Bentornato telecomando. Quello tradizionale, della tv e non del decoder, quello dei canali in chiaro. Guardatelo bene, i tasti vanno oltre il 7, arrivano al 9 e con agili mosse vanno anche oltre. Siamo tornati lì, perché ora con la prossima stagione in arrivo i due canali più battaglieri ti chiamano e ti solleticano. Hanno gli show, Italia’s Got Talent, magari il Motomondiale, magari qualcosa di X Factor e quello è l’8. Poi hanno Maurizio Crozza, da gennaio, Roberto Saviano, Fabio Volo che fa la serie tv, Max Giusti e gente così.
marinella soldi palinsesti discovery
Ed è il 9. I due canali, uno di Sky e l’altro di Discovery,hanno anche la buffa caratteristica di non avere un nome ma un numero, che non è comodissimo ma richiama il linguaggio dei nostri anziani in casa (“Io guardo sempre quello che fa parlare la gente in piazza sul 4”). Prima o poi bisognerà decidere se la nuova frontiera è questa o il suo esatto contrario – tutte serie e roba internet stampati sul divano - come sembrava fino a dieci minuti fa, ma la voglia di free dei colossi pay era palese da tempo: in un mercato saturo alla voce nuovi abbonamenti paganti, Sky e Discovery si buttano assai sulla tv gratis, pur mantenendo i prodotti sontuosi a pagamento. Quelli di Discovery – che hanno i diritti delle future Olimpiadi – in realtà un anno fa avevano tentato la stessa manovra.
Ma era poco, ci vogliono i nomi. E quindi Crozza e quindi gli altri. Mentre La7 tenta di far passare un messaggio para-togliattiano (“Crozza se n’è andato e soli ci ha lasciato”) Rai e Mediaset tendono invece a: se non vengono da noi è un problema loro. Chissà, ma il nuovo scenario bellicoso della tv generalista è il tema della prossima stagione. Che sia un bene, è da dimostrare.