pierfrancesco favino vignetta macondo proietti

L’AUTARCHICO FAVINO CREA UN CORTOCIRCUITO TRA DESTRA E SINISTRA – LA SPARATA DELL'ATTORE CONTRO L'AMERICANO ADAM DRIVER CHE INTERPRETA ENZO FERRARI FA ESULTARE I SOVRANISTI NOSTRANI, CHE ORA URLANO ALL'“APPROPRIAZIONE CULTURALE” – “IL FOGLIO: “DIMOSTRA CHE LO STRAPAESE DELLA DESTRA È UN PRODOTTO DELLA SINISTRA. UN PO’ COME LOLLOBRIGIDA CHE RICHIAMA LE BANALITÀ DELLO SLOW FOOD DI PETRINI” – MARIAROSA MANCUSO: “RECITARE SIGNIFICA ‘FINGERE DI ESSERE QUALCUN ALTRO’. AI TEMPI DI SHAKESPEARE, GIULIETTA E OFELIA ERANO RUOLI PER GIOVANOTTI...

1 – LOCALISMO E BANALITÀ

Estratto dell'articolo di Salvatore Merlo per “Il Foglio”

 

 

pierfrancesco favino comandante

Pierfrancesco Favino dice che i personaggi italiani vanno rappresentati, nei film, da attori italiani. Dunque Adam Driver, l'attore di Hollywood, non può recitare il ruolo di Enzo Ferrari perché, appunto, non è italiano […]

 

L'autarchico Favino ha così sturato (il verbo è dei più adeguati) un bel dibattito di quelli che si possono ascoltare nelle osterie […]

 

Il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, che è uomo di destra, ha subito elogiato Favino e la sua battaglia “per combattere l’appropriazione culturale”. E forse pensa di essere patriota, Mollicone. Mentre in realtà […] egli sembra rivelarci quel che da tempo considera: lo strapaese della destra è un prodotto della sinistra.

 

Un po' come capita al ministro Lollobrigida quando parla di cibo, localismo e dieta mediterranea che sono le banalità dello slow food di Carlin Petrini, dell'altermondismo di Vandana Shiva e di tutto il lungo carrozzone della sinistra no global. “Appropriazione culturale”, dice adesso Mollicone.

 

E sembra di sentire l'eco di quel fanatismo wake, cioè d'una forma particolarmente acuta di stupidità, che in Olanda e in Spagna due anni fa travolse da sinistra i traduttori dei componenti della poetessa afroamericana Amanda Gorman: erano bianchi, non potevano mica tradurre una nera. Appropriazione culturale.

 

adam driver in ferrari di michael mann 6

Víctor Obiols, traduttore catalano di Oscar Wilde e William Shakespeare, dopo essere stato licenziato commentò così: “Se io non posso tradurre una poetessa solo perché è una donna, giovane, nera, non posso nemmeno tradurre Omero perché non sono greco o Shakespeare perché non sono inglese o del XVI secolo”.

 

[…]  quando Carmelo Bene recitò Majakovskij a Mosca, in italiano, venne giù il teatro. Altro che appropriazione culturale.

 

2 – POLANSKI E ALLEN PER DIVERTIRSI, L'ENERGIA DI COOPER PER FARSI TRASCINARE

Estratto dell‘articolo di Mariarosa Mancuso per “Il Foglio”

MEME SU PIERFRANCESCO FAVINO CHE CRITICA GLI ATTORI STRANIERI CHE INTERPRETANO ITALIANO

Recitare significa “finger di essere qualcun altro”. Ai tempi di Shakespeare, Giulietta, Ofelia e altre signorine erano ruoli per giovanotti, alle donne era vietano il palcoscenico.

 

Non si capisce quindi la vibrata protesta di Pierfrancesco Favino sui ruoli da italiani veri affidati ad attori americani. “Ferrari” di Michael Mann è un film made in Usa, budget 90 milioni di dollari – basterebbero per finanziare tutti e sei i film italiani in concorso a Venezia.

 

Un attore conosciuto significa più venduto e lì lo stato non finanzia biglietti un bel niente. Adam Driver è tutto men che una macchietta, e resta la Grande Domanda: ci sono attori italiani capaci di recitare in inglese, oppure Ferrari che era di Modena deve parlare broccolino? […]

federico mollicone foto di bacco (2)adam driver in ferrari di michael mann 5pierfrancesco favino comandante adam driver in ferrari di michael mann 3favino

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…