L'AUTOGOL DI CANALE5: METTERE AL BANO SUBITO DOPO ''ADRIAN'', E TUTTI HANNO VISTO COME SI FA DAVVERO UNO SPETTACOLO POPOLARE - GRASSO: ''AL DIAVOLO TUMORE, INFARTO, ISCHEMIA, AL BANO CI SCHERZA SOPRA E NON SI RISPARMIA. IL SEGRETO DEL SUO SUCCESSO'' - DIPOLLINA: ''ASCOLTI NETTAMENTE SUPERIORI ALLO SNOBBISSIMO MOLLEGGIATO, QUANTO È PREZIOSO LUI, PERCHÉ SI PUÒ STRAVINCERE ANCHE SOLO DANDOCI DENTRO CON CANZONI NELLA MEMORIA DI TUTTI E DUETTI IMPROVVISATI CON OSPITI''
55 PASSI NEL SOLE AL BANO E ROMINA
1. AL BANO BATTE ADRIANO CON LA MUSICA DELLA MEMORIA
Antonio Dipollina per ''la Repubblica''
al bano cristel carrisi 55 passi nel sole
Celentano? Semmai Al Bano, che fa rima, e Romina, e magari anche Pippo Baudo e Toto Cutugno. A prezzi sicuramente inferiori, se non modici. E con il 18 per cento di share, non proprio un trionfo oceanico ma il risultato perfetto per vincere la serata, capire che davanti al video c’erano tutti gli interessati e per prendere atto che nessuno di loro, a occhio, è andato a dormire scontento. La tv, quando decide che perpetuare sé stessa alla fine è sempre l’affare migliore, è imbattibile. E quindi 55 passi nel sole, occhio alla citazione, prima di due serate su Canale 5 — la seconda il 30 — per celebrare i 55 anni di carriera di Al Bano.
Che non è che sia un obbligo morale celebrare i 55 anni, ma a quel punto perché negarselo? Finisce che gli ascolti sono nettamente superiori a quelli dello snobbissimo Molleggiato, quanto è prezioso lui, e che si può stravincere in televisione anche solo dandoci dentro con canzoni nella memoria di tutti e duetti improvvisati con ospiti (ma con Britti Al Bano poteva e doveva impegnarsi di più: quella canzone, Oggi sono io, l’ha cantata, in maniera stratosferica, Mina, e lui aveva il dovere di provarci): mentre in sottofondo quelli con un po’ di orecchio coglievano il divertimento di orchestra e musicanti nel rifare arrangiamenti e cazzeggiare, quello sì, con un repertorio infinito, passato e ripassato ovunque, e via Pupo (un genio, davvero) e i Ricchi e Poveri etc.
E senza negarsi la celebrazione quasi pletorica di una storia, quella della famiglia: ovvero Romina sì, eccome, chiunque altra no. E la figlia Cristel improbabile conduttrice di serata, ma quando si commuove nel presentare il filmato in cui si rievoca Ylenia (quanto era bella Ylenia) non c’è un singolo davanti al televisore che non entri nella dimensione giusta.
Per dire che da domani celebreremo nuovi trionfi di reality morbosissimi — l’Isola partita mercoledì sera — ma a Canale 5 è in corso una sorta di situazionismo complessivo che Freccero se lo sogna (martedì prossimo in seconda serata manderanno addirittura, dopo il Giorno della memoria, un doc che si chiama Hitler contro Picasso e gli altri, con Toni Servillo fine dicitore): per dire che in ogni caso se hai un Al Bano da celebrare è meglio che avere un Celentano separato in casa che fa quello che vuole lui, e pazienza: ah, per festeggiare Al Bano arriva un altro pugliese piuttosto rappresentativo. È Lino Banfi, tutto è registrato prima dell’irruzione dell’Unesco in queste nostre vicende, e finisce a gag da strapaese. Come ci meritiamo. E come forse è giusto che sia.
2. AL BANO, LA SUA FESTA COME ESEMPIO DI VERO SPETTACOLO POPOLARE
Aldo Grasso per il ''Corriere della Sera''
«Io sono le mie canzoni» detto da Al Bano vale, sia detto senza ironie, un «Madame Bovary c’est moi». Albano Carrisi ha festeggiato in pubblico i suoi primi 55 anni di carriera. Attorno a sé ha voluto gli amici, a cominciare da Pippo Baudo che lo ha lanciato in tv tanti anni fa, ma soprattutto la prima «family»: Cristel, che ha anche presentato, Yari, Romina Jr. e, ovviamente, Romina: «55 passi nel sole» (Canale 5, giovedì, ore 21.43, due puntate).
L’occasione si trasforma subito in un vero spettacolo nazional-popolare con lo zampino di Endemol; una reunion speciale per chi come noi vede in Al Bano e Romina una favola senza fine. Al diavolo le malattie (tumore, infarto, ischemia…), Al Bano ci scherza sopra e non si risparmia. Questo è il segreto del suo successo. Ha avuto in dono una voce fuori dal comune, ma non se l’è tenuta per sé.
All’inizio tutti sono un po’ impacciati, forse vinti dall’emozione, ma poi appena Al Bano intona i suoi successi, da «Felicità» a «Nostalgia canaglia», il pubblico presente in studio non riesce più a contenersi. E poi con Pippo s’inventano un piccolo Festival di Sanremo con la compagnia di giro che miete successi nell’Est Europa (Pupo, Ricchi e Poveri, Toto Cutugno).
Altro che nostalgia canaglia: »Sarà perché ti amo», «Solo noi», «Su di noi». Prima aveva cantato anche J-Ax, come invito transgenerazionale. E poi canterà Alex Britti per il «momento blues». Gli spettacoli popolari si fanno così, senza remore, con Lino Banfi che riceve una standing ovation solo per distorcerla in station wagon, con Al Bano, Romina e Lino che leggono la poesia «I vostri figli» di Khalil Gibran, con Cristel che si commuove e non riesce a parlare nel ricordare la sorella Ylenia. Si fanno così, alla buona, con Toto Cutugno che ruba il panama ad Al Bano per indossarlo e lo lascia come nudo, smarrito. Ci sono momenti in cui il fine santifica i mezzi artistici, persino la loro mancanza.
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