il nome della rosa

L’ECO DELL’HARD – “IL SEMIOLOGO MI CHIESE UNA EDIZIONE PORNO DE ''IL NOME DELLA ROSA'', CHE SI INTITOLAVA ''I SEGRETI DEL CONVENTO'', PROBABILMENTE USCITA IN LINGUA ARABA" (ECCO COME E' ANDATA A FINIRE) – PARLA IL CACCIATORE DI LIBRI SIMONE BERNI - "MUGHINI 10 ANNI FA MI HA CHIESTO UN VOLUME, CHE NON HO ANCORA TROVATO" - "LICIO GELLI MI COMMISSIONÒ UN LIBRO “CHE FORSE NON È MAI ESISTITO, MA DI CUI LUI ERA SICURO”

Miriam Romano per “Libero quotidiano”

il nome della rosa

 

La sua voce è calma, le parole si incatenano chiare e precise l' una all' altra. Pacato, ma indecifrabile. Un certo fremito, leggero, in quest' uomo tutto d' un pezzo, però, lo si avverte lo stesso. Quando enuncia le date, snocciola i titoli dei libri, ricorda edizioni dimenticate da chiunque, tranne che da lui. Simone Berni, 54 anni, ha un piccolo sito internet, una piccola libreria nascosta, una fama di nicchia di cui poco gli importa. Ha, però, anche una gran mole di lavoro che ogni giorno gli piomba addosso. «Sono da sempre un cacciatore di libri», si racconta così. Semplicemente e di getto. «A scuola procuravo libri di testo e vecchie edizioni a compagni e insegnanti». Scova i libri, setaccia siti internet, blog, mercatini dell' antiquariato per riportare alla luce i volumi sepolti.

 

il nome della rosa

Quelli che un tempo si leggevano, o sono stati pubblicati a piccole dosi, talmente residuali, che sono spariti. Lui li rintraccia come si fa coi criminali che si sono nascosti talmente bene da aver lasciato ben poche tracce in giro.

 

Prima era una passione, ora è un mestiere. «Mi sono ispirato ai cercatori di libri professionisti americani». È dal 2001 che è scoccata la freccia fatale nella sua testa. «Appena dopo l' attentato dell' 11 settembre 2001, i mei colleghi americani erano già ritornati alle loro cacce senza sosta e rispondevano ai miei fax di allora come se niente fosse successo». E proprio qui, forse, sta la chiave.

 

il nome della rosa

«Si diventa un cacciatore di libri quando l' ebbrezza per la caccia diventa un momento irrinunciabile della nostra esistenza». Simone, con le mani in tasca e lo sguardo leggero, attraversa le strade di Siena, dove abita. I saliscendi, le chiese, i palazzi, prende «l' antica via Cassia che da Siena procede verso la Capitale» e arriva nella sua libreria, il suo ritaglio di mondo nascosto, dove tutto sparisce dietro gli scaffali, memorie dei suoi ritrovamenti.

 

SGAMBETTI E FURTI Un locale «anonimo e insospettabile», lo definisce. È un detective che per cercare non dev' essere trovato.

 

«La mia libreria personale non è immensa; mi sono contenuto in circa tremila volumi che per gli standard bibliofili è una assoluta miseria».

 

 

il nome della rosa1

Ma tutti i volumi sono pezzi pregiati. È inutile provare a strappargli di bocca un esempio, è usanza custodirli gelosamente, perché il mondo dei bibliofili è anche quello degli sgambetti improvvisi, dei furti inaspettati e leggendari. Si siede alla sua scrivania e comincia la ricerca. Attiva la sua squadra di cercatori seriali, maghi dei mercatini di libri, nelle principali città italiane, e poi Londra e Parigi. Mattinieri, scarpinano. Ed eccoli che silenziosi sfogliano libricini, pagine gialle e consumate. Le bocche che si incurvano in un sorriso quando afferrano il pezzo raro. Le gambe che ciondolano quando se ne tornano a casa mani vuote.

mughini

 

Dei ritrovamenti avvisano Simone. «Per una ricerca importante si attivano loro; come terzo atto c' è il ricorso ai "vecchi saggi", 4/5 librai di provata esperienza che danno il loro parere di fattibilità sulla ricerca. Dopo circa 48 ore si hanno in genere i primi risultati o le prime impressioni di ricerca. Se un libro sfugge a questa organizzata pesca d' alto mare, significa che è molto ben nascosto o che non esiste».

mughini cover

 

i desideri L' abilità e il fiuto di Simone sono molto richiesti. E le tariffe sono top secret. Si sono rivolti a lui anche personaggi famosi, affannati perché incapaci di ritrovare un certo volume. Giampiero Mughini, per esempio. «Dieci anni fa mi ha chiesto un libro, che non ho ancora trovato», ammette. «Ci sono molti bibliofili che nessuno sa essere tali. Un comico milanese che va per la maggiore, presenza fissa alla Libreria Pontremoli, un ex calciatore romano...». E poi ci sono gli studiosi famosi.

 

il nome della rosa 8

 

«Ad Umberto Eco trovai (e regalai) un' edizione di semiotica che lui stesso non conosceva. Il suo grande sogno era mettere le mani su una edizione clandestina de Il nome della rosa (sicuramente esistente) in versione pornografica, che si intitolava I segreti del convento, probabilmente uscita in lingua araba. Mai rintracciata, ma ci sto ancora lavorando». O Licio Gelli che gli commissionò un libro «che forse non è mai esistito, ma di cui lui era assolutamente sicuro».

Simone Berni

 

 

E poi c' è la parte più segreta del suo mestiere. Quella legata ai libri proibiti. «Sono volumi che non dovrebbero circolare, per questioni legate ai diritti, o a rastrellamenti sistematici per difendere l' onorabilità di persone eventualmente citate negativamente nel libro stesso. Mi vengono in mente pagine contro Berlusconi, Susanna Tamaro, Vittorio Sgarbi, Maurizio Costanzo, Romano Prodi e l' elenco potrebbe essere lunghissimo. Poi ci sono testi dal contenuto pornografico ed osceno. O manuali di guerra urbana, veri e propri "come si fa a costruire bombe, esplosivi, ecc.", "Come si organizza un atto terroristico". Tutto seppellito fino a quando Simone non ci mette lo zampino...

il nome della rosa 7licio gelli a villa wanda 3licio gelli a villa wandalicio gelli a villa wanda 1il nome della rosa 4il nome della rosa 3il nome della rosa 5il nome della rosa 9

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)