ECONOMIST “UNFIT” - DA BERLUSCONI A TRUMP, IL SETTIMANALE ECONOMICO PIU’ FAMOSO DEL MONDO NON NE HA AZZECCATA UNA - ORA SU RENZI E’ ONDIVAGO: PRIMA HA DETTO DI VOTARE "NO", IERI HA SPIEGATO CHE E’ MEGLIO IL "SI’": VISTO CHE APPARTIENE ALLA FAMIGLIA AGNELLI SAREBBE INTERESSANTE SAPERE QUAL E’ LA LINEA (L’AVVOCATO DICEVA CHE CIO’ CHE VA BENE PER LA FIAT, VA BENE PER L’ITALIA...)
Da La Verità
Cosa accomuna nel tempo Silvio Berlusconi, la Brexit e Donald Trump? Facile, l' Economist. Il settimanale economico più famoso del mondo su di loro non ne ha azzeccata una. Memorabile una copertina sul Cavaliere: «Berlusconi is unfit to lead Italy» (Berlusconi ó inadatto a guidare l' Italia) al quale Giuliano Ferrara rispose con un corsivo sul Foglio dal titolo: «Economist is unfit to read Italy» (L' Economist è inadatto a leggere l' Italia).
Per non rischiare l' ennesima figuraccia questa volta la bibbia della city londinese ha deciso di adottare una strategia vincente: giovedì ha scritto che al referendum bisogna votare No e ieri nel numero annuale dal titolo «The World 2017» ha replicato con la stessa autorevolezza che ó meglio votare Sì. Poiché il settimanale appartiene di fatto alla famiglia Agnelli (Exor è il principale azionista con il 43,4%) sarebbe interessante sapere qual è la linea editoriale, così per curiosità.
Sergio Marchionne si era speso per il fronte renziano («La riforma non sarà perfetta ma va nella direzione giusta»), ora l' unico giornale della real casa è ondivago. La cosa avrebbe irritato l' Avvocato, che liquidava la faccenda così: «Ciò che va bene per la Fiat va bene per l' Italia». E si faceva i fatti suoi senza troppi distinguo.
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