1. L’EPOPEA DELLA SVALVOLATA SARA FINISCE UN’ALTRA VOLTA IN UNA STANZA DI OSPEDALE 2. IERI SERA, ALL’INDOMANI DELL’ARRESTO DEI PRODUTTORI DEI SUOI FILM PORNO, SARA, CON UNA SCUSA, È STATA ACCOMPAGNATA DA UN GRUPPO DI AMICI FIDATI AL PRONTO SOCCORSO IN UN OSPEDALE DELLE CAPITALE DOVE AD ATTENDERLA C’ERA LA MADRE E DUE MEDICI PSICHIATRI CHE PER QUALCHE ORA HANNO CERCATO DI CONVINCERLA A RICOVERARSI PER IL SUO BENE, VISTO CHE NEGLI ULTIMI GIORNI ERA DIVENTATA INCONTROLLABILE. ALLA FINE SARA HA DECISO DI RIMANERE IN OSPEDALE E FARSI CURARE 3. NON SI SA QUANTO TEMPO RIMARRÀ IN OSPEDALE, LA SPERANZA È PERÒ CHE DOPO LE CURE NECESSARIE SARA SIA PORTATA IN UNA COMUNITÀ TERAPEUTICA PER LIBERARSI UNA VOLTA PER TUTTE DALL’INCUBO DELLA COCAINA, DI CUI FA ABUSO DA ANNI

1. DAGOREPORT
L'epopea di Sara Tommasi finisce un'altra volta in una stanza di ospedale. Ieri sera, all'indomani dell'arresto dei produttori dei suoi film porno, Giuseppe Matera e Federico De Vincenzo, la showgirl è rientrata da Milano con il fidanzatino Stefano Ierardi verso le 21.

Non stava bene già da qualche tempo, con sbalzi d'umore e visibili up e down, un giorno su, pimpante e vivace, un giorno giù, talmente depressa da riuscire ad emettere solo poche parole. Il ricovero per rimetterla in sesto era ormai inevitabile. Stavolta, però, non è servito il Tso. Sara, con una scusa, è stata accompagnata da un gruppo di amici fidati al pronto soccorso in un ospedale delle capitale dove ad attenderla c'era la madre Cinzia Cascianelli e due medici psichiatri pronti ad accoglierla.

Che per qualche ora hanno cercato di convincerla a ricoverarsi per il suo bene, visto che negli ultimi giorni era diventata incontrollabile. C'è voluto molto tempo e molta pazienza ma alla fine Sara ha deciso di rimanere in ospedale e farsi curare. Per la gioia dei familiari e di tutti quelli che le vogliono bene che non ce la facevano più a vederla così.

Non si sa quanto tempo rimarrà in ospedale, la speranza è però che dopo le cure necessarie Sara sia portata in una comunità terapeutica per liberarsi una volta per tutte dall'incubo delle droghe, di cui fa uso da anni, come lei stessa ha confessato nel suo libro "Ora basta, parlo io!".

Per i curiosi e gli impiccioni del web che vivevano sulla pagina Facebook della Tommasi per deriderla o insultarla minuto dopo minuto, sveliamo che il profilo di Sara è stato momentaneamente chiuso da lei stessa due giorni fa, prima ancora dell'arresto dei produttori hard, e non è stato oscurato dal sociale network come molti hanno pensato. Forse Sara era solo stanca di essere diventata lo zimbello di tutti. Speriamo che questo nuovo ricovero, che è ormai il terzo, sia l'inizio di una sua nuova vita. Lontana da set hard, spettacoli di lap dance, sostanze stupefacenti e sfruttatori vari.

2. STORIA DI UNA RAGAZZA PERDUTA FRA COCAINA E SESSO TRISTE
di Malcom Pagani per Il Fatto


Prima di perdere e perdersi, una volta c'era Sara. Saretta e basta. La bella figlia del pasticciere di Narni, ancora distante dalle feste declinate a funerale, dalla cocaina, dal sesso triste e dal confine della solitudine. L'hanno attraversato i carabinieri ieri mattina, arrestando tra Roma e Velletri i due presunti responsabili di una violenza sessuale di gruppo ai danni di Sara Tommasi, 31 anni, precipitata in un simbolico scambio di vocali, dalla laurea in Bocconi a un agriturismo di Buccino.

ERA LÌ che Federico De Vincenzo e Giuseppe Matera, produttore e direttore artistico (sic) di "Confessioni private", secondo i militari di Eboli avrebbero costretto un povero cristo di nome Sara "in stato di evidente inferiorità psichica" ad assumere droga "a più riprese" per interpretare se stessa sul set del suo secondo film porno.

Una piccola storia ignobile, perfetto corollario di un'autodissoluzione rapida e apparentemente irreversibile che tra una contraddizione e l'altra (Tommasi ha prima difeso, poi denunciato, poi ancora scagionato fermati e indagati) trascinerà in giudizio per reati gravissimi cinque persone, attori di Confessioni private compresi.

A recitare con vista sul baratro, svendendo bellezza, talento e senso complessivo in un'eversione senza gioia né lietezza, Sara si era rapidamente abituata. Dimenticando i corsi all'Actors Studio e gli approdi sull'Isola dei famosi, per naufragare e inabissarsi nelle serate di plastica, circondata da mostri, approfittatori e papponi.

PRIMA bordeggiando l'universo di Arcore e la banda di Lele Mora, che a suo dire, le scioglieva strane sostanze nei bicchieri. Poi incontrandosi e scontrandosi con Fabrizio Corona (di cui lei si è sempre detta innamorata e che sulla Tommasi pronunciò frasi crude, francamente orrende) infine cadendo senza rete, dalla comparsata in discoteca con gli occhi vitrei e smarriti al mondo del porno, per cui, ricordava a giugno nel disperato tentativo di evitare l'arresto De Vincenzo: "Aveva firmato le liberatorie e un regolare contratto".

Probabile lo avesse fatto davvero, camminando sul filo dell'incapacità di intendere, equivocando anche i suoi stessi desideri. Una fanciulla bisognosa di aiuto e alla mercé di chiunque che a forza di gridare "al lupo al lupo" è stata azzannata davvero. Nessuna indulgenza verso Sara dimostrano i predatori del web, scatenati in argomentazioni che ieri oscillavano tra il "se l'è cercata" e l'insulto gratuito e ferocissimo.

Nessuna clemenza da parte degli amici di un tempo, da Mario Balotelli ai fratelli Berlusconi, blandìti e quasi contemporaneamente investiti da "auguri" di varia natura. A Paolo inviava richieste di aiuto intervallate al perdono da destinare al frequentatore di festini Ronaldinho: "Reintegratelo immediatamente. Tu e tuo fratello che fate? Le stesse cose. Soltanto che siete vecchi e brutti".

A Silvio, esplicitamente adolescenziale, riservava invece amore: "Mi sei mancato tanto. Spero che tu mi possa richiamare presto... Ti amo ancora, sai? Lady X" e odio: "Spero k krepi kon le tue Troie". Perché Sara, l'ex bambina intelligente che iniziò a delirare e a sentirsi perseguitata da "Ss", "Servizi segreti" e "microchip" sottocutanei, la pelle non l'ha salvata. Non capisce più chi le vuol bene ed esattamente come chi la ascolta, non distingue più il falso dal vero. L'altro giorno, tramontate le scorribande a base di atti osceni e malinconiche piazzate nei bar della costa ligure, Sara Tommasi era a Linate. Non si reggeva in piedi, cadeva e si rialzava come troppe volte è accaduto in questi anni.

LA POLIZIA ha avvisato la madre a Tarquinia. Ci sarebbe stato bisogno di un'ambulanza. Sara la rifiutava, preferiva l'albergo e al posto dei sanitari del 118 è arrivato un taxi. Perché la debolezza di Sara (a proposito, nessun movimento protofemminista sente il bisogno di spendere una parola sul tema?) si proietta su altre debolezze. Quelle interessate e quelle endemiche, figlie dei rapporti non chiariti, dei rischi non calcolati, di una tigre che ti illudi di cavalcare per esserne poi disarcionata.

A Sara Tommasi è accaduto e adesso, mentre il rumore dei proci si confonde con quello di fondo e pietà l'è morta, non c'è sparata che tenga in piedi il bluff. L'azzardo non ha pagato, Tommasi è un'appestata. Incoronata come astro nascente in campo economico da una delle migliori Università italiane e poi costretta ad abdicare elemosinando contratti che la sviliscono. Così in luogo della comprensione rimane il lazzo, la battuta greve, il resto di niente che nulla e spazzatura sono soliti produrre senza requie. Le domandavano cosa fosse disposta a fare per denaro e lei rispondeva "tutto".

L'hanno pagata con moneta scaduta. Soldi sporchi che alla lunga, hanno sporcato anche lei. In fuga dagli affetti di un'epoca lontana come Simona Ventura e dall'avvocato Alfonso Luigi Marra, che dopo averle fatto interpretare un lungo spot contro il signoraggio e averla ospitata in casa per qualche mese, la fece ricoverare per poi vederla precipitare nuovamente nel vizio.

Via da tutto, sola, Sara Tommasi. Lontana anche da Gabriella Sassone, la giornalista che le aveva aperto le porte del proprio appartamento e che negli ultimi mesi, secondo Gabriele Paolini (sotto contratto con De Vincenzo, il produttore messo in ceppi dai Carabinieri, "Una bravissima persona" a suo dire) sacrificando notte, giorno e professione a una causa disperata, le aveva fatto da "madre" e da "sorella" invitandola a curarsi e a recuperare serenità. Un ossimoro. Un'illusione. Sara non c'è. E sulla porta manca la data di ritorno.

 

Sara Tommasi al Fontanone del Gianicolo SEXY SARA TOMMASI FOTO ANDREA ARRIGA SARA TOMMASI SEXY PER GABRIELE PAOLINI FOTO ANDREA ARRIGA IL SEXY SPOGLIARELLO DI SARA TOMMASI FOTO ANDREA ARRIGA Sara Tommasi si esibisce al Blue Night Sara Tommasi si esibisce al Blue Night Sara Tommasi si esibisce al Blue Night Film di Sara Tommasi SARA TOMMASI FOTO BARILLARI PER IL MESSAGGERO SARA TOMMASI FOTO BARILLARI PER IL MESSAGGERO SARA TOMMASI CALENDARIO MAGGIO SARA TOMMASI CALENDARIO DUEMILATREDICI

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)