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L’IMPERO DEL SESSO - IL NUOVO DOCUMENTARIO “LOVE HOTEL” FICCA PER LA PRIMA VOLTA IL NASO NEI LABIRINTI DEGLI ALBERGHI A ORE GIAPPONESI, TRA STANZE TEMATICHE, ASSURDI CLIENTI E LIBERA ESPLORAZIONE DI SE’
“Love Hotel” è il nuovo documentario girato all’ ”Angelo Love Hotel” di Osaka, che punta i riflettori sullo staff e sui clienti che spendono tempo e denaro negli alberghi a ore. Questo, in particolare, fa affari d’oro, è in stile retrò, con velluto sulle pareti, luci al neon, atmosfere misteriose.
La storia di questi luoghi risale a centinaia di anni fa, ma il boom si è registrato negli anni Settanta. Si tratta di posti dedicati all’espressione sessuale, con stanze specifiche che vanno dai labirinti alle navi spaziali, dalle camere egiziane a quelle in stile safari o horror. I clienti sono di ogni tipologia: ricchi, poveri, giovani, anziani, coppie sposate, pensionati.
In Giappone esistono 37.000 alberghi dell’amore, frequentati da due milioni e mezzo di persone al giorno, per una rendita annua di 25 miliardi di sterline. Si assicura riservatezza e anonimato, finora nessuno aveva mai filmato cosa succede lì dentro. Non si tratta esattamente di bordelli ma di zone in cui si realizzano inconfessabili fantasie. Non si fa solo sesso. Alcuni affittano le stanze per organizzare feste, karaoke, per travestirsi o per stare soli. Ogni camera è equipaggiata con giochi Nintendo e tanti “sex toys”.
E’ una finestra sull’intera società giapponese. In Giappone vige una rigida etica del lavoro, una cultura conformista, i limiti imposti sono molti e gli alberghi a ore rappresentano la necessità umana di esplorare, di sentirsi liberi. Le attività “moralmente sospette” per il governo, qui vengono praticate da normali cittadini. I registi Philip Cox e Hikaru Toda hanno avuto accesso alle loro vite, per raccogliere storie strane, cupe, divertenti, torbide. Dal 71enne vedovo che affitta la stanza per guardare film porno agli avvocati gay che vogliono tenere la relazione segreta, dalla coppia annoiata che tenta di dare nuova linfa sessuale al rapporto alla coppia di divorziati che però da anni, ogni settimana, paga una stanza per ballare ancora insieme, fino alle dominatrici arruolate da chi non ha mogli complici di giochi erotici.
“Love Hotel” è stato presentato mercoledì al London’s Institute Of Contemporary Arts (sold out),replica domani e domenica 28 settembre.