peppino di capri

“AVRÒ AVUTO 4 O 5 ANNI E PORTAVO AVANTI LA FAMIGLIA” - L’INFANZIA FORMATO DICKENS DI PEPPINO DI CAPRI: “NEI WEEKEND ANDAVO A SUONARE PER GLI AMERICANI E IL GENERALE CLARK: MI LASCIAVANO I SOLDI SU UN VASSOIO D'ARGENTO. A CASA SVUOTAVO LE TASCHE E CROLLAVO NEL LETTO. NON AVEVO GIOCATTOLI, L'UNICO, IL PIANOFORTE, NONNO L'AVEVA BRUCIATO PER TINGERE I VESTITI. SI USAVA COSÌ. PAPÀ NE COMPRÒ UN ALTRO, CAPÌ CHE C'ERA DA CAVARNE QUALCOSA E COMINCIAI A STUDIARE…”

Silvia Fumarola per “la Repubblica”

gigi proietti peppino di capri stefano palatresi

 

Ironico con un fondo di malinconia, ha fatto innamorare e ballare milioni di italiani.

«La pandemia? Mi sono adeguato, sono sei mesi che non esco di casa. Sono a Napoli, passa mio figlio Dario e mi porta a correre. Ma a Pasqua mi trasferisco sulla mia isola».

 

L'isola è Capri, dove Giuseppe Faiella, per tutti Peppino di Capri, è nato 81 anni fa. Da Nun è peccato a Roberta, da Champagne a Saint Tropez twist a Luna caprese, la colonna sonora di una vita. Sorride, «mi dicono "lo sa che ci ha fatto innamorare?", qualcuno si è anche lasciato però».

 

Quindici Sanremo alle spalle - ha vinto nel 1973 con Un grande amore e niente più e nel 1976 con Non lo faccio più - fa capire con eleganza che gli sarebbe piaciuto un premio alla carriera. «Due anni fa l' ho sfiorato, fu dato a Pino Daniele, alla memoria, un artista immenso».

peppino di capri foto di bacco

 

Dice sempre: "Non chiedo". Le piacerebbe ricevere l'invito?

«Certo, qualche anno fa i fan si erano mobilitati sui social. Ho 60 anni di carriera»

 

Quindici festival di Sanremo: il più bello?

«Forse rimane quello del 1987, quando ho portato Il sognatore. Si complimentò anche Lucio Dalla. Mi fece piacere».

 

È ancora importante andarci?

«Lo era quando si faceva buona musica. Adesso è diventato un grande show del sabato sera, forse non dovrei dirlo. La verità è che ha ancora importanza, forse fin troppa, e però prevale la lotta per l' ospite».

gigi proietti peppino di capri

 

Ha vinto due volte, cosa cambia?

«Niente, è un fatto di prestigio. Lo racconti ai nipotini: "Quell' anno c' era anch' io". Però il festival esercita un certo fascino. Ti dici: "Non lo vedo", poi sei davanti alla tv. L'anno scorso appena Diodato ha aperto bocca ho detto: "Vince"».

 

Quest' anno niente foto, niente pubblico in teatro e fuori.

«Chissà come sarà. È terribile perché il pubblico dà la prima indicazione, senti l' intensità dell' applauso. Capisci tante cose».

peppino di capri al pianoforte foto di bacco

 

I primi ricordi?

«Papà era stato richiamato sotto le armi. Avrò avuto 4 o 5 anni, portavo avanti la famiglia. Nei weekend andavo a suonare per gli americani e il generale Clark: mi lasciavano i soldi su un vassoio d' argento. A casa svuotavo le tasche e crollavo nel letto. Non avevo giocattoli, l' unico, il pianoforte, nonno l' aveva bruciato per tingere i vestiti. Si usava così.

Papà ne comprò un altro, capì che c' era da cavarne qualcosa, essendo musicista anche lui. Cominciai a studiare».

 

peppino di capri e giuliana gagliardi 7

Quando si rivede bambino cosa prova?

«Molta tenerezza. Mi chiedo come sono stato capace di fare tutto questo»

 

Ha suonato prima dei concerti dei Beatles.

«Facevo parte della stessa etichetta discografica, ero stato primo in classifica. Mi sono esibito per 25 minuti, il pubblico fu molto carino. Quando hanno cantato ero in prima fila. Dopo ci fu un periodo di crisi. Capelli lunghi, chitarre. Mi chiedevo: devo fare le stesse cose? Mi dedicai ai tour all' estero. Ci sono momenti, oserei chiamarli "di depressione artistica", in cui non c' è più l' ispirazione. Allora meglio aspettare».

peppino di capri e giuliana gagliardi 6

 

Ha amici cantanti?

«No. Ma c' è rispetto reciproco. Il mio difetto, scambiato per superbia, è la timidezza. Sono timido o forse ho pudore dei sentimenti, mi prendono per "un isolano isolato". Ho ricevuto un' educazione severa. Quando venivo premiato e felice chiamavo casa: "Visto? Ho vinto!", papà diceva solo: "Eh". Recupero con i miei figli, esterno l' affetto».

 

peppino di capri e giuliana gagliardi 4

Cosa pensa dei talent show?

«Alla fine sono più una macchina per le delusioni. È vero, offrono opportunità però emergono in due o tre, e i 50mila esclusi? Odio la competizione, mi dispiace vedere che spesso c' è uno più bravo di quello che - misteriosamente - vince».

 

Si è esibito in tutto il mondo. Quanto gioca il fattore nostalgia nel pubblico?

«In America del nord ti ascoltano sognando il ritorno a casa. I ricordi più belli sono legati al Brasile e all' Argentina. Prima del Covid ho suonato in un teatro da 5000 posti a Rio de Janeiro: "Quanti italiani ci sono in sala?". Si alza solo uno spettatore: "Io song 'e Napule", erano tutti brasiliani. Mi vogliono bene».

 

peppino di capri e giuliana gagliardi 2

Tra i cantanti chi le piace?

«Tiziano Ferro, Marco Mengoni. Dalle donne vorrei maggiore personalità. Finiscono tutte per imitare il proprio idolo. Mi piace Emma. Ha grinta anche fuori dal palcoscenico. Giorgia è bravissima, Arisa ha una bella timbrica. Alle mamme che mi bussano per chiedere consigli dico sempre: risalga in macchina e riporti sua figlia a casa. Oggi non si cerca la perfezione ma l' originalità, un' artista deve essere la sola a avere quella voce. Vedo troppi cloni».

peppino di capri e albano cantano al compleanno di antonella martinelliPEPPINO DI CAPRIPEPPINO DI CAPRI CALIFANOpeppino di capriPEPPINO DI CAPRIpeppino di capri intrvistato da marina comopeppino di capri risponde alle domande del pubblico (2)PEPPINO DI CAPRI 1PEPPINO DI CAPRI 2peppino di capri 3peppino di capripeppino di capri 4peppino di capri 5eleonora rioda con peppino di capri

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...