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LAGERFELD PORTA "CHANEL" NEL BOSCO - AL GRAND PALAIS DI PARIGI LO STILISTA HA PRESENTATO LA NUOVA COLLEZIONE TRA QUERCE E FOGLIE GIALLE, CON KAIA GERBER, FIGLIA DI CINDY CRAWFORD, IN PASSERELLA E CARLA BRUNI IN PRIMA FILA - IL TOTO DOPO LAGERFELD RESTA IL GIOCO PREFERITO DEL FASHION SYSTEM MA PUNTUALMENTE RESTA SENZA NOMI, L' ULTIMO DATO SICURO ERA HEDI SLIMANE FINITO INVECE… - VIDEO

 

 

Paola Pollo per il Corriere della Sera

 

KARL LAGERFELD

Volti, corpi, persone. Ci si interroga nella moda sul vestire chi o cosa. Nell' aria ancora il senso di appartenenza a una classe sociale, a un sistema economico e poi, ultimamente, alle tribù metropolitane. Ma la parola che rimbalza sempre più ossessivamente è personalità: ognuno sia libero di essere (e vestire) ciò che vuole, dicono i designer. Possibile? Sì, le regole e le etichette sono saltate da tempo. Nessuno più suggerisce che questo va con quello o che alla sera ci si veste eleganti o che con le gonne non si portano le sneaker.

 

Ora Miuccia Prada la butta lì, apre un nuovo capitolo destinato a far discutere sul confronto e sul dialogo che i designer dovrebbero avere con la gente. «La stessa strada che dovrebbe prendere la politica, scendendo dal piedistallo. Se non cerchi di capire, accusi e continui ad arroccarti non andrai mai da nessuna parte».

 

Ritornando poi, con un grande controllo, nel suo. La stilista parla di «ragazze» e tappezza la sala di manifesti-volti disegnati dallo studio M/M. Racconta che osservando le loro smorfie ha cominciato a rivedere sino all' ultimo ogni look di Miu Miu. Fa capire, senza entrare nel dettaglio, che ha raccolto, seguendo sguardi e commenti, il confronto con alcune di loro. Riflessione e risultato sono tutt' uno.

CHANEL GRAND PALAIS 20

 

E la collezione coglie quell' atteggiamento consapevolmente sconclusionato che hanno le giovani oggi nel vestire, mescolando con naturalezza femminilità e protezione, sfacciataggine e timidezza. La minigonna con il bomber di tweed. Il tacco a spillo con il calzino. Lo spacco con l' abito accollato. Il trench di vernice con il maglione a coste. Il jeans slavato e il blouson di lana. Trucco&parrucco esagerato, come piace, è vero alla ragazze. Molto Amy Winehouse. La più divertita, l' attrice Elle Fanning, felice di sfilare per la prima volta.

 

CHANEL GRAND PALAIS 13

Il Grand Palais si trasforma in un bosco di querce (una ventina che la maison assicura erano destinate ad essere abbattute) d' autunno con un tappeto di foglie morte e sterpi per il nuovo interminabile (più di 80 uscite) racconto firmato Chanel di Karl Lagerfeld, ormai al suo 35 esimo anno in maison. Il toto dopo Kaiser resta il gioco preferito del fashion system che puntualmente resta senza nomi, l' ultimo dato sicuro era Heidi Slimane finito invece da Celine.

 

Ora tutto tace, o quasi. Non ci sono acuti creativi nella nuova collezione ma tanto prodotto.

Persino più chiaro e meno chiassoso del solito. Silhouette molto allungate, tweed più seriosi e la nuova forma della giacca Chanel che finisce con un taglio a fazzoletto come le gonne corte o midi e gli abiti. La nuova stampa foliage è cupa ma elegante. Così i broccati. Stivaloni delle sette leghe e borsette e giri di perle.

 

CHANEL GRAN PALAIS 5

Louis Vuitton ricostruisce una piccola arena attorno alla napoleonica court Lefuelle dove passavano i cavalli di corte, luogo non aperto al pubblico, ma lo sarà dopo la ristrutturazione, e manda in scena la collezione più parisienne mai presentata, sino al punto da intravedere una moderna Coco (sì Chanel, la concorrenza) con i suoi completi (giacchetta e gonnella al ginocchio) ma alla Nicolas Ghesquière quindi al posto delle perle ecco le catene e dei tweed crepe di lana e tagli e inserti che rimandano a certe divise sportive. Poi bomber e trench e montoni. La rocker est mort, vive la (sport) bourgeoise. Lacrime e applausi per la poesia e la bellezza e la forza e i cenni al genio da Alexander McQueen dove l' amica Sarah Burton sta portando avanti nome e stile con un rispetto sincero, non senza esprimere la sua visione, più contemporanea e legata a un onirico funzionale alle donne.

kaia gerber

 

CHANEL GRAND PALAIS 1

Così le prime uscite con una serie di smoking e poi i lunghi pantaloni divisa sono una meraviglia per gli occhi. E poi le giacche scolpite sino al racconto legato a un immaginario popolato di farfalle e altri insetti e ibridi stampati e ricamati o rappresentati in abiti e cappotti di una fattura e lavorazione unici .

kaia gerber scheletricaCHANEL GRAND PALAISCARLA BRUNIVANESSA PARADISkaia gerber figlia di cindy crawfordcindy crawford

 

anna wintourLARA STONELILY ALLEN

CHANEL GARND PALAIS 3

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