ALBERTO ANGELA, MA CHE STAI A DI’? – “LE DOLOMITI LE ABBIAMO ANCHE NOI”, BELLUNO SI INFURIA PER LA PUNTATA DI "MERAVIGLIE" INCENTRATA SU TRENTO E BOLZANO, MA GRAN PARTE DELLE MONTAGNE UNESCO SONO IN VENETO – IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA: "ANDREMO A VERIFICARE PERCHE’ HA PARLATO SOLO DEL TRENTINO. NON VOGLIO CREDERE CHE CI SIA STATA UNA CONVENIENZA ECONOMICA…" - VIDEO
Da repubblica.it
Se fino ad oggi il plauso era stato unanime, stavolta Alberto Angela è riuscito a far arrabbiare qualcuno con le sue 'Meraviglie', la trasmissione sul patrimonio Unesco in Italia che sta facendo registrare ascolti molto alti. La voce contro è quella di Roberto Padrin, presidente della provincia di Belluno, che al Corriere delle Alpi ha espresso la sua delusione perché, la parte di puntata sulle Dolomiti, è stata girata tutta in provincia di Trento e in parte Bolzano, dimenticando che il 46% delle Dolomiti Unesco si trova in Veneto, e più precisamente nel Bellunese.
"Molti mi hanno scritto e telefonato lamentandosi per il programma - spiega Padrin - e in molti sostengono che Angela abbia citato solo il Trentino Alto Adige perché le due Province hanno pagato. Io non voglio credere che sia così, perché se la televisione di Stato indirizza l'informazione per convenienza economica è molto più che grave. Se invece si tratta di disinformazione, sarebbe meglio che qualcuno rimediasse. Ma verificheremo, i modi ci sono". Padrin ricorda che quasi metà delle Dolomiti si trovano appunto a Belluno, mentre solo il 24,6% a Bolzano, a Pordenone il 13,3%, a Trento il 12,2% e a Udine il 3,9%.
Insomma: parlare delle Dolomiti restando a Trento è come visitare New York fermandosi a Brooklyn. Di più, Padrin si spinge a criticare anche i contenuti della comunicazione di Alberto Angela: "Dovrebbe fare comunicazione in maniera completa e corretta", che poi denuncia numerosi errori scientifici e l'ampio spazio dedicato alle pene d'amore della principessa Sissi e al violinista Uto Ughi.
Alle accuse di Padrin si aggiungono quelle di Vivaio Dolomiti: "Ancora una volta la Fondazione Dolomiti Unesco si rivela dannosa per la nostra terra in quanto non promuove adeguatamente le meraviglie bellunesi".
E ancora: "Quando si fa un servizio pubblico servirebbe una maggiore accuratezza", rileva con il Corriere delle Alpi Irma Visalli, che da assessore provinciale si occupò dell'iter per il riconoscimento delle Dolomiti a Patrimonio dell'umanità. "Io a un certo punto ho smesso di sentire la voce di Angela perché ero rapita dalle immagini che erano davvero fantastiche. Il servizio aveva degli aspetti positivi, ma anche alcuni errori clamorosi e pochi contenuti e su questo il rammarico è inevitabile, perché c'è molto da dire sulle Dolomiti".