lele mora prima e dopo

COMPRERÒ ‘L’UNITÀ’ E FARÒ RIVOLTARE GRAMSCI NELLA TOMBA. CI SONO TRATTATIVE IN CORSO PER L’ACQUISTO CON DUE FONDI STRANIERI” - LELE MORA RILANCIA: “IL MIO EDITORE MARCELLO SILVESTRI È IN FASE DI TRATTATIVA. QUANDO AVRÀ RITIRATO LE QUOTE E PAGATO TUTTI I DEBITI ALLORA LA PROPRIETÀ SARÀ SUA” - MA IL GRUPPO PESSINA, CHE CONTROLLA IL QUOTIDIANO, ANNUNCIA CHE QUERELERÀ LELE MORA…

1 - LELE MORA A RADIO1: UNITA'? TRATTATIVE IN CORSO, CI SONO DUE FONDI STRANIERI, IO MUSSOLINIANO CONVINTO FARO' UNA NUOVA UNITA'. IN DUE MESI IN EDICOLA (VIDEO)

Da “Un giorno da pecora”

 

lele mora

“Io nuovo direttore de l'Unità? Il mio editore Marcello Silvestri è in fase di trattativa, che è in corso e si sta risolvendo. Quando l'editore avrà ritirato le quote e pagato tutti i debiti allora la proprietà sarà sua. Mi ha chiesto se volessi fare il direttore e gli ho detto volentieri”. Lo dice 'A Un Giorno da Pecora' Rai Radio1 Lele Mora, ex agente delle star, ospite della trasmissione condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari. “D'altra parte Gramsci, che ha creato l'Unità, all'epoca l'aveva ideata per i giovani”. Ma Gramsci era marxista e comunista, lei si è definito fascista.

 

“No, io non sono fascista, io sono mussoliniano, che è diverso”. In un'intervista al quotidiano Libero, diversi anni fa, lei però disse: 'i miei sono fascisti e lo sono anche io, mussoliniano nell'anima, del fascismo mi piace proprio tutto'. Davvero le piace tutto? “Tutto e di più”.

 

corona lele mora

Anche le leggi razziali? “Adesso ci penserò su questa cosa – ha detto Mora a Rai Radio1 -, non faccio marcia indietro io. Sono mussoliniano convinto, vuol dire che ho stimato e stimerò sempre Mussolini, poi tutti sbagliamo nella vita, tutti commettiamo degli errori, ne ho commessi anche io e ne ho pagato le conseguenze”. Oltre al suo editore, si è parlato anche di investitori europei.

 

“Ci sono due investitori europei che stanno mettendo i soldi, si tratta di fondi”. Se diventasse direttore dell'Unità manterrebbe la stessa linea editorale? “No, cambierò un po' di cose, sarà una nuova Unità”. Per fare il direttore è necessario essere giornalista. “Io sono pubblicista ma in caso porterò un giornalista col tesserino, ho già in mente chi. Mi ha già detto di sì, ma non posso dire il nome”. Sarà un mussoliniano come lei? “Speriamo – ha spiegato a Un Giorno da Pecora - se scelgono quello che ho detto io, certo”. La sua Unità uscirebbe solo online? “Prima online e dopo su carta”. Che tempi prevede? “Un paio di mesi”.

simona ventura lele mora

 

2 - PESSINA QUERELERÀ LELE MORA: «NON HA COMPRATO "L'UNITÀ"»

Da “la Verità”

 

La Piesse srl, azienda controllata dalla famiglia Pessina e proprietaria del 100% dell'Unità, ha annunciato che querelerà Lele Mora, che nei giorni scorsi ha detto di aver comprato la storica testata. La società ha scritto in una nota di dover «smentire decisamente e nuovamente che vi siano stati contatti di qualsiasi tipo tra la nostra società, editrice dell'Unità, con il signor Lele Mora o con altri soggetti con lui collegati». Inoltre, ha spiegato che è falsa la notizia che Mora sarà «il nuovo direttore del giornale».

 

Il comitato di redazione dell'Unità, che ha sospeso le pubblicazioni nel 2017, ha detto di aver accolto «con sollievo» la precisazione, ma ha aggiunto: «Adesso ci si aspetta una smentita anche nel corso della stessa trasmissione televisiva che salutava con favore la presunta novità nel panorama editoriale.

lele mora

 

Attualmente ci sono 26 giornalisti e sei poligrafici in cassaintegrazione, una redazione che è ancora alle dipendenze della società editrice di cui dovrà tener conto chiunque sia interessato alla storica testata fondata da Antonio Gramsci». Secondo le indiscrezioni riportate dalla Verità, in realtà Matteo Renzi starebbe trattando con i Pessina per ricomprare il giornale, che proprio lui aveva venduto nel 2015. Nell' operazione avrebbe cercato di coinvolgere anche Michele Santoro.

lele mora funerali di paolo limiti 12

 

3 - L'UNITÀ, LELE MORA: “COMPRERÒ IL GIORNALE E FARÒ RIVOLTARE GRAMSCI NELLA TOMBA”

Estratto dell’articolo di Goffredo De Marchis per “la Repubblica"

 

Progetto editoriale della nuova Unità diretta da Lele Mora: "Far rivoltare Gramsci nella tomba". […][…] La società editrice Piesse, attuale proprietaria, ha smentito. RetewebItalia ha frenato  confermando l'interesse: "Vediamo prima i conti". I giornalisti che sono rimasti a casa si sono indignati e preoccupati. Si capisce.

 

Mora, cosa c'entra lei con il giornale fondato da Gramsci?

"Gramsci aveva ideato il giornale per i giovani. E io di giovani ne ho lanciati a migliaia. Questo è il collegamento".

 

Ma Gramsci è morto nelle carceri del Duce per le sue idee e lei ha la casa piena di busti di Mussolini, la suoneria del cellulare è Faccetta nera, lo sfondo del telefono rappresenta una svastica. Insomma, lei è un fascista.

LELE MORA IN TRIBUNALE

"Io non sono fascista. Io sono mussoliniano. Per educazione. La mia famiglia è legata da sempre a Mussolini perché era socialista. Come Craxi e come altri grandi uomini".

 

[…] Lascerà la scritta sotto la testata: giornale fondato da Antonio Gramsci nel 1924?

"Lasceremo quella scritta. Gramsci si rivolterà nella tomba, ma pazienza. Partiamo col web perché sulla carta è durissima. Anzi, la carta stampata è morta, ma per ragioni storiche e simboliche usciremo anche in edicola".

lele mora e gessica notaro EMILIO FEDE LELE MORABERLUSCONI PROCESSO LELE MORA

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…