sibilla aleramo dino campana 11

"PERDONAMI, SIBILLINA ADORATA, IO NON POSSO VIVERE SENZA DI TE. NON VOGLIO CHE VEDERTI" - LE LETTERE D'AMORE INEDITE DI DINO CAMPANA A SIBILLA ALERAMO: "SONO LIBERO DA OGNI IMPEGNO E DISPOSTO A TUTTO…." - DINO CAMPANA È UN PUNTO DI FEBBRE NELLA POESIA ITALIANA. SECONDO MARIO LUZI "C' ERA QUALCOSA DI URGENTE, DI PRIMARIO" IN QUELLO CHE CHIAMAVANO “IL MATTO”, "QUALCOSA DI "FEDELE ALLA VITA" - VIDEO

 

Per gentile concessione dell' editore Tallone pubblichiamo stralci della prefazione di Davide Rondoni al volume "Canti Orfici" di Dino Campana. (Edizione composta a mano in 170 esemplari numerati in vendita su www. talloneeditoreshop.com).

Il testo contiene tre lettere inedite del poeta indirizzate a Sibilla Aleramo e a Eleonora Tallone.

 

DEVO PARTIRE

«Sono disposto a tutto.

Sono sciolto

sibilla aleramo dino campana 11

da ogni impegno.

Un bacio a Sibilla.

Devo partire

per un lungo viaggio»

 

NON VIVO SENZA TE

«Perdonami, perdona Sibillina

adorata, io non posso vivere

senza di te. Non voglio che

vederti… Sibilla. La mia

verità è questa: io sono libero

da ogni impegno, con onore»

 

 

Davide Rondoni per “Libero quotidiano”

 

Dino Campana è un punto di febbre nella poesia italiana. Quarant' anni fa, un volume splendido come questo, veniva introdotto da Mario Luzi.

 

Ancora folgora quella sua riflessione sul poeta che lo aveva avvinto, al pari di Rebora e di Betocchi, e che vedeva come suo riferimento più che i canonici e pur grandi Montale, Ungaretti, Saba.

 

sibilla aleramo dino campana 11

«E perché mai, Mario, gli chiesi un giorno a via Bellariva a Firenze, guardavi a questo strano poeta?» C' era qualcosa di urgente, mi raccontò, di primario. Qualcosa, ora lo so, di "fedele alla vita". Cosa aveva addosso questo ragazzo nato sui greppi tra Romagna e Toscana, zona bella e impervia, su vie secolari di comunicazioni?

 

Troppo s' è scritto intorno al profilo psichico del poeta, ai suoi guai con la giustizia e la salute. La morte nel 1932 dopo lungo internamento in un manicomio a Castel De' Pulci ha dato pace alla sua anima ma non al suo fantasma, braccato da segugi di varia risma ed eleganza. Ma come vale per ogni vita segnata da sofferenze di questo genere, anche per quella di Dino Campana occorre rispettare cose che rimangono misteriose. E pensare di comprendere un poeta soffermandoci sulla sua biografia è errore tanto banale quanto ripetuto nelle scuole. Nessun poeta autentico scrive per esibizione della propria vicissitudine.

dino campana accorsi sibilla aleramo morante un viaggio chiamato amore

 

Semmai perché quella materia biografica, che al poeta stesso pare misteriosa e "ingestibile" (non occorre avere disturbi psichici evidenti per essere ognuno, a proprio modo, indecifrabile) venga illuminata, elevata ma non in senso moralistico o esemplare, bensì posta al livello in cui la parola possa captarne il segnale e condividerlo, essendo lei, la parola, il nostro radar per conoscere un poco il mondo, gli altri e noi stessi, il mistero che ci agita. Cercò dunque questa captazione anche lui, inseguendo così, forse come tutti noi, una specie di riconoscimento. O quasi a strappare, anche fosse solo così, un brano del silenzio che avvolge e minaccia di insensatezza la nostra sperduta esistenza.

 

DINO CAMPANA E SIBILLA ALERAMO 5

Campana ragazzo romagnolo febbrile vive di questa tensione, ravvisabile in certi petti sudati anche ora in discoteca o lungo viali male illuminati sul mare, o in certe ombre sulla fronte nei bar in paesini arrampicati su quei greppi. Come se ci inseguisse qualcosa di primario, sì, ma non da intendersi riduttivamente come selvatico. È urgenza assoluta.(...)

IN FUGA Un ragazzo sempre in fuga: da Marradi, dallo studio regolare, dalla università, dai gendarmi, dall' Italia bellica rinnegatrice dell' asse culturale con la Germania, e in fuga dalla norma, dalla solitudine, dalla oscurità...

 

In un secolo, il Novecento, che come mai nella storia ha visto artisti e poeti preoccupati di motivare la esistenza della loro arte (secolo di manifesti, di poetiche) la voce di Campana arriva così attaccata al farsi e disfarsi della esistenza da parere quasi miracolosa.

DINO CAMPANA 1

E pericolosa. Tra la realtà e la poesia non c' è di mezzo il tavolo dello scrittore. Questa sorta di "presa diretta" tra voce poetica e disfarsi e gloria dell' esistente fu potente e libera, al pari di poche altre. (...) Di quale sperdimento abitò Campana possiamo avere regesti medici e racconti, ma il nucleo ci è precluso, al pari di quello di Rebora. Di entrambi abbiamo il lampo, il diario poetico.

 

Campana cercò in mezzo a disavventure note agli esperti di cose letterarie (un manoscritto disperso, epistolari, incontri, persino presunte frequentazioni con ambienti segreti) il riconoscimento di un' opera che non è certo quella di un poeta istintivo. Vi sono molte delle sonorità e delle movenze della grande poesia ottocentesca italiana e straniera nello stile di questo giovane inquieto. Ma Campana è la dimostrazione che anche attraverso l' assunzione di uno stile già presente nella letteratura, la forza di una vocazione sa farsi largo e mantenere inalterata la propria verve prodigiosa. Il fuoco brucia i reperti stanchi e riaccende materiali stilistici che il tempo impoverisce. Come se appunto la materia assunta dalla tradizione dovesse in lui avere i limiti mangiati dal fuoco, oltre che raggiungere una temperatura interna quasi insopportabile. (...)

sibilla aleramo

 

LUCI E OMBRE Campana appartiene a quella schiera piccola di uomini, anticipatori di una grande massa che siamo noi e i nostri figli, che eredita dall' Ottocento ubriaco della sua modernità la necessità di una lucidità quasi mostruosa, volta a sfregiarne il presunto volto perfetto, a vederne il lato oscuro, negato in nome di convenzioni e borghesia.

 

La piccola schiera a cui appartengono molti grandi scrittori, da Rebora a Pirandello, passando per Rimbaud e Conrad, solo per fare alcuni nomi, a cui aggiungere i nomi dei premonitori Baudelaire Leopardi e Dostoevskij, fissa nel cuore trionfante della cosiddetta modernità il fiore oscuro della letteratura che indaga l' umano - irredimibile dalla società, dal progresso, dal buoncostume. Uomini e opere spesso votati a un sacro fallimento.

sibilla aleramocanti orfici campana

 

Orfeo è il cantore che fallisce nella sua impresa, viaggiando nella Notte. Ma con la sua voce lascia un chiarore che interroga, inquieta. . (...) L' ampio spettro della migliore cultura italiana, facendo i conti con i fantasmi di una modernità e di suoi postumi che lasciano l' uomo più solo, segnato da una impostura di libertà, ha amato e reso onore al ragazzo geniale e agitato. Un' altra ragione della lettura continua di Campana sta nella compresenza tra barbarico e alto (...) La cultura italiana autentica è sempre segnata da tale compresenza e contrasto.

 

Campana ne è il ragazzo vivace, lo sfortunato campione. Poeta anch' egli nomade, come lo era stato Rimbaud, come sarà il coevo Ungaretti (anticipatori del nomadismo odierno ma opposti alla sua vacuità) ha versi che nascono dall' andare. Tale poesia -cammino si oppone a qualsiasi tentazione della letteratura d' essere decorazione del mondo. Il poeta inquieto dell' alta Romagna offre la sua strana fiaccola perché chi ne incontra le parole possa vedere il proprio cammino come festa di rivelazioni, divisioni. E riconoscere la vita, anche nei suoi dirupi di ombre, come contemplazione.

SIBILLA ALERAMO FILM 3

 

 

SIBILLA ALERAMO

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...