UN LETTORE SCRIVE A DAGOSPIA E RISPONDE AL PEZZO DI GIAMPIERO MUGHINI SUI CALL CENTER: "LEI DEFINISCE I 120MILA UOMINI E DONNE CHE CI LAVORANO 'UNA BANDA ARMATA DEL NOSTRO NUMERO DI CELLULARE CHE CI RENDE LA VITA IMPOSSIBILE'. MA HA UNA VAGA IDEA DEI SACRIFICI CHE FANNO OGNI GIORNO? PARLIAMO DI GENTE CHE STA AL TELEFONO PER 6/7 EURO LORDE ALL'ORA... QUINDI 25/30 EURO AL GIORNO SE RIESCI SEMPRE A "TENERE" IL POSTO MANTENENDO UNA BUONA "RESA"….
Riceviamo e pubblichiamo
Gent.mo Dott Mughini,
leggere il suo editoriale di oggi "la versione di Mughini" su Dagospia contro i call center e i 120 mila uomini e donne che ci lavorano mi ha molto deluso, tenuto conto del fatto che nutro una grande stima nei suoi confronti, non fosse altro per le identiche radici sicule che ci caratterizzano. Ma Lei ha una vaga idea di chi siano queste persone, che Lei definisce "banda armata del nostro numero di cellulare" e dei sacrifici che fanno ogni giorno?
La mia compagna lavora nell'ambiente da quasi 15 anni e Le posso assicurare che è una delle professioni più disgraziate dei nostri giorni in quando in essa vige impunemente lo schiavismo e lo sfruttamento della persona. Si tratta di persone che lavorano (quando sono fortunate) con "contratti" ai limiti della legalità, con rinnovo mese per mese in funzione della "resa", cioè in base al numero di attivazioni che si riesce a finalizzare, ma proporzionato al numero delle chiamate effettuate e sempre in dipendenza del numero di ore passato al telefono. Quindi in buona sostanza ogni mese hai sempre l'incubo di non essere rinnovata a causa di questi calcoli fantascientifici.
Parliamo di gente che sta al telefono per 6/7 euro lorde all'ora... quindi 25/30 euro al giorno se riesci sempre a "tenere" il posto mantenendo una buona "resa". Ma tenere il posto non vuol dire solo essere bravi a telefonare, ma al contrario significa avere la fortuna di riuscire a lavorare le "liste" giuste, quelle che magari sono meno battute. Altro discorso a parte meritano queste fantomatiche liste che i call center acquistano non si sa da chi e come e che contengono i nostri nomi, indirizzi, riferimenti telefonici. Tutti lo sanno e tutti fanno finta di nulla.
Queste liste non vengono date ai call center dalle aziende telefoniche o dalle aziende energetiche in quanto la maggior parte dei call center opera come "procacciatori" di clienti acquistando quindi queste liste per conto proprio. E quindi il più delle volte vari call center acquistano le medesime liste e per questo veniamo chiamati da soggetti diversi per lo stesso servizio. Queste cose le sanno tutti ma tutti fanno finta di non sapere.
Infine Dott. Mughini La informo (se non lo sa) che la maggior parte dei call center si trova al sud, e specialmente in provincia di Catania. Non faccio nomi ma è semplice da verificare e Lei in quanto mio contarraneo queste cose dovrebbe saperle (e dirle).
Perchè qua? Semplice... tantissima manovalanza a basso costo, tanti giovani anche laureati che per mancanza di lavoro e di prospettive si ritrovano a lavorare al call center come ultima spiaggia per fare un mestiere dignitoso.
Si perchè comunque riuscire anche in questa terra sterile a guadagnare 400/500 euro al mese è già qualcosa! Si tratta ovviamente di soldi su cui non si può contare perchè essendo il rinnovo del "contratto" a scadenza mensile tutto può cambiare da un momento all'altro. E se non vieni rinnovato che fai? Ti tocca ricominciare in un altro call center, inviare il curriculum, fare qualche giorno di formazione (non retribuito), poi magari un mese di prova (sempre non retribuito) e poi quando sei già "formato" magari fai un solo mese perchè non riesci a mantenere una resa decente. E si ricomincia.
Le sembra normale tutto ciò in una repubblica (sulla carta) fondata sul lavoro dove la sinistra che da anni è al governo continua a chiudere gli occhi permettendo questo tipo di contratti e questo tipo di sfruttamenti? Tutto ciò sottostando al ricatto che altrimenti le aziende "delocalizzano" inviando le commesse in Albania, Romania, ecc... dove altri disperati (ma fortunati perché conoscono qualche parola d'italiano) si ritrovano a "rubare" il lavoro ai nostri precari.
Rifletta su quello che mi sono permesso di scriverLe, perchè è semplice infastidirsi di essere chiamati a casa durante il pranzo... ah già vero dimenticavo! questo accade perchè i nostri ragazzi sono costretti a turni di lavoro assurdi proprio per riuscire a beccare gli italiani a casa e magari propensi all'ascolto. Le sembra un lavoro questo?
Lascio a Lei le conseguenti valutazioni.
Filippo Casella