LA LEZIONE DI LEONARDO SCIASCIA - “PRENDIAMO UN SINDACO CHE PER SENTIMENTO O PER CALCOLO COMINCI AD ESIBIRSI COME ANTIMAFIOSO: ANCHE SE DEDICHERÀ TUTTO IL SUO TEMPO A QUESTE ESIBIZIONI E NON NE TROVERÀ MAI PER OCCUPARSI DEI PROBLEMI DELLA CITTÀ CHE AMMINISTRA, CHI MAI OSERÀ PROMUOVERE UN VOTO DI SFIDUCIA? PUÒ DARSI CHE, ALLA FINE, QUALCUNO CI SIA: MA CORRENDO IL RISCHIO DI ESSERE MARCHIATO COME MAFIOSO, E CON LUI TUTTI QUELLI CHE LO SEGUIRANNO” - ORA PROVATE A SOSTITUIRE LA PAROLA SINDACO CON QUELLA DI “SCRITTORE”…
Leonardo Sciascia, “Professionisti dell’Antimafia”, Corriere della Sera, 10 gennaio 1987
“Prendiamo, per esempio, un sindaco che per sentimento o per calcolo cominci ad esibirsi - in interviste televisive e scolastiche, in convegni, conferenze e cortei - come antimafioso: anche se dedicherà tutto il suo tempo a queste esibizioni e non ne troverà mai per occuparsi dei problemi del paese o della città che amministra (che sono tanti, in ogni paese, in ogni città: dall'acqua che manca all'immondizia che abbonda), si può considerare come in una botte di ferro.
Magari qualcuno molto timidamente, oserà rimproverargli lo scarso impegno amministrativo; e dal di fuori. Ma dal di dentro, nel consiglio comunale e nel suo partito, chi mai oserà promuovere un voto di sfiducia, un'azione che lo metta in minoranza e ne provochi la sostituzione? Può darsi che, alla fine, qualcuno ci sia: ma correndo il rischio di essere marchiato come mafioso, e con lui tutti quelli che lo seguiranno”.