world news media congress copenaghen

LEZIONI PER GLI EDITORI ITALIANI – AL WORLD NEWS MEDIA CONGRESS DI COPENAGHEN SI PARLA CON REALISMO DEI MOLTI GUAI DEL SETTORE, MA SOPRATTUTTO SI STUDIA COME AFFRONTARE IL FUTURO E SOPRAVVIVERE. IL TEMA DOMINANTE È L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, NON DEMONIZZATA A PRESCINDERE MA STUDIATA PER ESSERE INTEGRATA E DELIMITATA. E, NEL FRATTEMPO, VIENE UTILIZZATA PER TRADURRE SIMULTANEAMENTE TUTTE LE PRESENTAZIONI: MOTIVO IN PIÙ PER I GIORNALONI DE’ NOANTRI A NON DISERTARE ALLA PROSSIMA EDIZIONE DELL’EVENTO…

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Fabio Ciucci per Dagospia

 

FABIO CIUCCI

Altre cronache dal World news media congress di Copenaghen. Questa mattina ho assistito ad una presentazione molto interessante di un editore tedesco di quotidiani e periodici, Funke.

 

Prima cosa notevole: per il 2030 si aspettano una riduzione di due terzi della versione cartacea, uno scenario che da Funke definiscono realistico e non “il peggiore tra quelli possibile”! Per arrivare preparati, nel gruppo stanno preparando un piano quinquennale di investimenti per rimanere profittevoli. Ma finché sarà sostenibile, continueranno a stampare.

 

Ovviamente lo sviluppo digitale è necessario e fondamentale, ma a Funke sono anche ben consapevoli dei rischi e delle fragilità connessi ad un’attività ad alto tasso tecnologico, dopo essere finiti vittima di un grave attacco informatico nel 2020: questo ha profondamente influenzato i piani di investimento che stanno mettendo in atto.

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Quello che colpisce nei contesti internazionali in cui si parla di editoria è il livello di chiarezza e di realismo delle testimonianze, la volontà di condivisione sia dei problemi che delle soluzioni, l'orgoglio della comune appartenenza ad un settore che si vuole contribuire a mantenere sano e solido, sapendo di lavorare per mantenere vivo un elemento essenziale nella vita delle società moderne, l'informazione. Non c'è traccia di campanilismo, di provincialismo, al contrario una grande volontà di collaborare e di sostenersi a vicenda in un processo di continua innovazione.

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In questo senso anche la discussione sull'introduzione dell'intelligenza artificiale nelle redazioni e nelle organizzazioni editoriali è stata, in altre presentazioni, altrettanto franca e disincantata: sono state ben messe in luce incertezze, rischi, necessità di trasparenza, utilità riscontrate (ad esempio nella riclassificazione di grandi archivi), senza indulgere in formule generiche e salvifiche, ma guardando con oggettività e umiltà i fatti.

 

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Una cosa sicuramente positiva portata dall'IA al World Media Congress è stata la traduzione simultanea in moltissime lingue di tutte le presentazioni (in inglese) per i molti presenti che non lo parlano, un motivo in pià per gli editori nostrani per partecipare alla prossima edizione, fortunatamente di nuovo in Europa (in Polonia) e non dall'altra parte del mondo. Da Copenhagen è tutto, alla prossima edizione!

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