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“SIAMO A LIVELLI STELLARI DI IDIOZIA. RAGAZZI, DATEVI UNA CALMATA O CI VUOLE L’ESERCITO” – IN UNA INTERVISTA A "OGGI" LINUS, CONDUTTORE E DIRETTORE DI RADIO DEEJAY, INVOCA LE DIVISE DAVANTI ALL’ESPLOSIONE DI VIOLENZE, RISSE E AGGRESSIONI - "I VENTENNI MI SEMBRANO IMPAZZITI, IN BALIA DEI SOCIAL E TIK TOK. I BOLLORI DELL’ADOLESCENZA SONO STATI COMPRESSI IN QUASI DUE ANNI DI COVID. ADESSO ESPLODONO COSÌ, PER UN NIENTE, IN MANIERA AGGRESSIVA"- LE FAMIGLIE? NON TIRIAMOLE IN MEZZO, MI SPAVENTA LA…”

Anticipazione da Oggi

linus

«Ci sono ragazzi che quando non sanno cosa fare decidono di picchiarsi un po’: siamo a livelli stellari di idiozia. I ventenni mi sembrano impazziti, in balia dei social e di Tik Tok. Se continua così, serviranno militari davanti ai luoghi di ritrovo. Comincio a pensare che ci sia bisogno di qualche divisa in più», dice Linus, conduttore e direttore di Radio Deejay, in un’intervista pubblicata sul numero di OGGI in edicola da domani.

 

Da conoscitore del mondo giovanile, si spiega così l’esplosione di violenze, risse e aggressioni degli ultimi tempi: «Nella pandemia questi ragazzi sono diventati grandi senza relazionarsi con gli altri, chiusi in casa a lanciarsi messaggini via WhatsApp. I bollori dell’adolescenza sono stati compressi in quasi due anni di Covid. Adesso esplodono così, per un niente, in maniera aggressiva».

RISSA A REGGIO CALABRIA

 

Colpa delle famiglie? «Non tiriamo in ballo la famiglia», sostiene Linus. «L’educazione familiare buona o cattiva c’è sempre stata, stavolta facciamo la tara e passiamo oltre. La clausura forzata e la mancanza di gruppo hanno deresponsabilizzato questi sedicenni o diciottenni. C’è un egoismo autoriferito, privo di ogni valore. Ci sono ragazzi che fanno una bravata e la postano su Tik Tok per sentirsi fenomeni. Altri esibiscono la loro arroganza come distintivo per i social. Non si calcolano i danni di certe sopraffazioni. Mi spaventa la gratuità di tanta violenza».

 

RISSA A REGGIO CALABRIA

Come se ne esce? Secondo Linus: «Creando delle barriere all’ingresso delle discoteche, facendo capire ai ragazzi che quando si sbaglia, non ci sono scuse. E mettendo più vigilanza nei locali e nelle strade».

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