byung-chul han

“LO SMARTPHONE SOPPRIME OGNI RIVOLUZIONE” – IL FILOSOFO-STAR BYUNG-CHUL HAN SI SCAGLIA CONTRO IL DIGITALE E L'INVADENZA DELLA TECNOLOGIA, IL NARCISISMO COLLETTIVO E IL CONSUMISMO SERIALE: “LO SMARTPHONE NON È SOLO UN EFFICACE STRUMENTO DI SORVEGLIANZA, MA ANCHE UN CONFESSIONALE MOBILE. LA CONFESSIONE ERA UNA TECNICA DI DOMINIO MOLTO EFFICACE. NOI CONTINUIAMO A CONFESSARCI, MA DIGITALMENTE” – “VIVIAMO IN UNA SOCIETÀ DELLA SOPRAVVIVENZA. BRANCOLIAMO DA UNA CRISI ALL'ALTRA. LA VITA SI RIDUCE A MERA RISOLUZIONE DI PROBLEMI”

Marco Filoni per “il venerdì di Repubblica”

 

Byung-Chul Han

Nell'abito dell'apocalittico ci sta comodo. Il filosofo Byung-Chul Han ha indossato i panni della Cassandra e, con piglio nichilistico e rigore tutto teutonico (è di origine coreana ma tedesco d'adozione), ha avviato una radicale critica della nostra epoca. Il digitale e l'invadenza della tecnologia; il narcisismo collettivo; l'erosione della comunità e la perdita dei riti; lo sfrenato capitalismo neoliberista che ci ha trasformati in un drappello di consumatori seriali e indiscriminati; e così via - questi alcuni degli aspetti sui quali il filosofo ha poggiato il suo sguardo, ineludibile.

 

Per scrivere queste sue severe analisi l'autore non invoca mai nessuna musa: glaciali, le sue pagine hanno una grana sempre troppo fine - aspetto che gli ha portato qualche critica e molto, molto successo. I suoi libri sono letti, discussi, commentati. Ora arriva in libreria una raccolta dal titolo Perché oggi non è possibile una rivoluzione. Saggi brevi e interviste - come sempre ottimamente tradotta da Simone Aglan-Buttazzi per le edizioni nottetempo. Ed è l'occasione per fargli qualche domanda.

 

Byung-Chul Han Perché oggi non è possibile una rivoluzione

Secondo lei uno dei motivi dell'impossibilità, oggi, di una rivoluzione, è la trasformazione del potere: prima era disciplinare, ora fa sì che tutti noi ci sottomettiamo volontariamente.

"Kafka scrive in un aforisma: 'L'animale strappa di mano la frusta al padrone e si frusta da sé per diventare padrone'. Frustandosi, l'animale crede di essere libero. Noi ci sfruttiamo volontariamente - e appassionatamente - nell'illusione di realizzarci. Quindi la coazione distruttiva non viene esercitata tramite l'Altro, bensì tramite me stesso. Scaturisce dalla mia interiorità. Io non vengo sfruttato dal mio padrone, mi sfrutto da solo. Sono al contempo servo e padrone".

 

E questo avviene perché, come scrive, il sistema di dominio neoliberista si è trasformato da repressivo a seduttivo?

"Il neoliberismo è un capitalismo del mi piace. Esso si distingue in maniera sostanziale dal capitalismo dell'Ottocento che lavorava per mezzo di costrizioni disciplinari e divieti. Il potere del regime neoliberista si muove in chiave smart. Questo potere smart si stringe a noi, cerca di strapparci dei mi piace invece di subordinarci a costrizioni e divieti. Non ci impone nemmeno il silenzio.

 

Byung-Chul Han

Al contrario, ci stimola continuamente affinché raccontiamo la nostra vita, affinché comunichiamo opinioni, bisogni, desideri e preferenze. Questa assoluta verbalizzazione della vita conduce a un'influenza totale sul nostro comportamento. Nel regime neoliberista il dominio non si espleta mediante l'oppressione, bensì attraverso la comunicazione. Veniamo storditi dall'ebbrezza comunicativa".

 

Siamo sottomessi dall'uso che facciamo dei nostri telefonini?

"Ciascun dominio crea dei devozionali impiegati per opprimere. Essi consolidano il dominio mediante l'habitus. Chi è devoto è sottomesso. Lo smartphone è un devozionale digitale, il devozionale per eccellenza dell'ambito digitale. Soggetto significa in origine "essere sottomesso". Lo smartphone funge da dispositivo soggettivizzante. Il like è un amen digitale. Mentre noi clicchiamo sui like, ci sottomettiamo al contesto di dominio. Lo smartphone non è solo un efficace strumento di sorveglianza, ma anche un confessionale mobile. La confessione era una tecnica di dominio molto efficace. Noi continuiamo a confessarci, ma digitalmente. Ci denudiamo di nostra sponte. Nel farlo non chiediamo perdono, bensì attenzione. Lo smartphone sopprime qualsiasi rivoluzione".

 

SMARTPHONE E STRESS

Quindi come ne veniamo fuori?

"Nel suo libro Il capitalismo della sorveglianza (in italiano per Luiss University Press, ndr), Shoshana Zuboff evoca la resistenza collettiva rimandando alla caduta del muro di Berlino: "Il muro di Berlino è caduto per molti motivi, ma soprattutto perché i cittadini di Berlino Est avevano detto 'Adesso basta!'. [...] Basta! Questa dev'essere la nostra dichiarazione". Il sistema comunista che opprime la libertà si differenzia in maniera sostanziale dal capitalismo neoliberista della sorveglianza che sfrutta la libertà. Siamo troppo presi dalla droga digitale e dall'ebbrezza comunicativa affinché possa levarsi un 'Basta!', una voce resistente".

 

Il problema è che una voce non basta, ci vorrebbe una comunità che si solleva...

"Il regime neoliberista è un regime della paura. Esso isola le persone rendendole imprenditrici di se stesse. La concorrenza totale e l'assolutizzazione della performance erodono la comunità. L'isolamento crescente, la mancanza di solidarietà e la narcisizzazione dell'essere umano rafforzano la paura. Anche il rapporto con noi stessi viene sempre più caratterizzato dalle paure: paura di fallire, paura di non essere all'altezza delle proprie ambizioni, paura di non tenere il passo, paura di venire lasciati indietro o paura di prendere una decisione sbagliata".

 

Byung-Chul Han

Insomma, va proprio tutto male...

"Oggi viviamo in una società della sopravvivenza. Brancoliamo da una crisi all'altra, da un problema all'altro. La vita si riduce a una mera risoluzione di problemi. Dinanzi a eventi apocalittici come la pandemia, la guerra e le catastrofi climatiche guardiamo impauriti il futuro buio che ci attende. L'ascesa delle forze populiste di destra in Europa ha proprio a che vedere con la paura crescente".

 

Non resta che il fallimento come specie umana?

"L'antidoto alla paura è la speranza. È la speranza a unirci, a far emergere comunità e solidarietà. È il nucleo primario della rivoluzione. È lo slancio, il balzo in avanti. Ci apre gli occhi dinanzi a una vita diversa e migliore. La paura vive delle cose passate, del risentimento. La speranza apre al futuro. Solo lo spirito della speranza può salvarci".

 

SMARTPHONE E STRESS

Ma cosa intende per speranza? Intende collettiva, politica? A questi ultimi interrogativi però Byung-Chul Han non risponde, sorvola, come se al nostro filosofo interessino soltanto rovine e macerie... che si sia comodamente seduto al Grand Hotel Abisso - così Lukács criticava Adorno e i suoi sodali della Scuola di Francoforte - dal quale assiste, sprezzante, alla fine del nostro mondo? Detta en passant, bisogna ricordare che sarebbe anche la nostra fine, il fallimento di tutti. Filosofi compresi.

cellulare 1cellulare 2

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…