serino piccolo ciabatti

“LO STREGA? FACCIAMO VINCERE TUTTI, ANCHE CHI NON E’ CANDIDATO” – LA PROVOCAZIONE DI SERINO DOPO LA ROSA DEI 12 SELEZIONATI PER IL PREMIO LETTERARIO – "DAREI LO STREGA A SILVIA BALLESTRA, CHE SONO 30 ANNI CHE CE LA MENA PER COLPA DI QUEL TALENT DISCOUNT DI TONDELLI. A TERESA CIABATTI PER NON AVER SCRITTO UN LIBRO. A FRANCESCO PICCOLO CHE È UN GENIO: PORTA NEL COGNOME LA SUA BRAVURA. A VELTRONI CON L’ENNESIMO GIALLO PERCHÉ ALMENO STA LONTANO DAI SUOI FILM. E INFINE A ENNIO FLAIANO “UN MARZIANO A ROMA” TANTO NESSUNO.."

Estratto dell’articolo di Gian Paolo Serino per mowmag.com

 

GIAN PAOLO SERINO

Il critico Gian Paolo Serino ha assistito, come tutti, alla pubblicazione della rosa dei 12 candidati al Premio Strega per la narrativa, ma qualcosa non torna. E non solo a partire da questa edizione, ma da (quasi) sempre. Così Serino lancia la provocazione attraverso MOW, e lancia l’idea: facciamo vincere tutti, anche chi non è candidato…

 

Il Premio Strega ha i suoi “12 campioni”. 

 

(...)

Quest’anno a contendersi la vittoria saranno Gian Mario Griffi, rivelazione di quest’anno editoriale con Ferrovie del Messico (Laurana), Rosella Postorino con il suo Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi), Andrera Canobbio con La traversata notturna (La Nave di Teseo), Ada d’Adamo e il suo Come d’aria (Eliot), Vincenzo Latronico con Le perfezioni (Bompiani), Romana Petri per il suo Rubare la notte (Mondadori), Igialba Scego con Cassandra a Mogiadisco (Bompiani), Andrea Tarabbia e il suo Il Continente bianco (Bollati Boringhieri), Maddalena Vaglio Tanet con Tornare dal bosco (Marsilio) e Carmen Verde per il suo Una minima infelicità (Neri Pozza). Ma per Serino i nomi che dovrebbero “vincere a pari merito” sono molti altri, ognuno perfettamente integrato alle dinamiche delle vetrine letterarie.

silvia ballestra

 

Comunque se fosse stato per me avrei già dato il premio oggi a tutti, pari merito. A Silvia Ballestra, che sono 30 anni che ce la mena per colpa di quel talent discount di Tondelli. A Igiaba Scego per aver scritto il 150esimo libro sul colonialismo attuale senza aver mai cambiato una virgola della realtà. A Crocifisso Dentello oltre che per pietas per il suo lavoro critico dove elogia tutti perché almeno elogiano lui. A Francesco Musolino che avendo tanti da elogiare non fa articoli ma pagine intere dov’è ficca dentro tutti. A Teresa Ciabatti per non aver scritto un libro. A Niccolò Ammaniti per aver resistito stoicamente a 200 interviste. A Nicola Lagioia per aver rivalutato attraverso i suoi romanzi persino la Duna Fiat. A Francesco Piccolo che è un genio: porta nel cognome la sua bravura e riesce a trasformare anche “La bella confusione” in una metafora della sinistra anni ‘60. Ogni volta che lo leggo mi spiace: perché poteva essere il Baricco della nuova generazione.

GIAN PAOLO SERINO

 

 

A Marco Da Milano perché il suo romanzo è la sua carriera: meno di zero ma cambiando sempre opinione lo ritroviamo sempre. Non ha bisogno di difendere chi naufraga: è lui stesso un naufrago scampato. A Silvia Avallone perché dopo Acciaio, più che un romanzo una bara senza maniglie, scrive ancora libri ormai domopack. A Chiara Gamberale che ormai è più coerente di Emanuele Trevi quando scrive di libri. A Walter Veltroni con l’ennesimo giallo perché almeno sta lontano dai suoi film. E infine a Ennio Flaiano “un marziano a Roma” tanto nessuno dei giurati si accorgerebbe che è morto.

serinoFRANCESCO PICCOLO 9walter veltroniteresa ciabattiFRANCESCO PICCOLO

 

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…