
LOLLO, 90 DA PAURA! ‘LA RIVALITÀ CON LA LOREN? ERO IO LA NUMERO UNO. E SONO ANDATA AVANTI CON LE MIE FORZE, NON AVEVO UN PRODUTTORE CHE MI PROTEGGEVA - CON FIDEL CASTRO HO PASSATO 12 GIORNI. NON MI INTERESSAVA COME LEADER, MA COME UOMO’ - I RAPPORTI BURRASCOSI CON FIGLIO, NIPOTE E MARITO - DOMANI IL SUO TOY BOY HA ORGANIZZATO FESTEGGIAMENTI A VIA CONDOTTI E POI PALAZZO TORLONIA CON QUEL CHE RESTA DI CINECITTA'
GINA CHIUDE VIA CONDOTTI E FESTEGGIA I 90 A PALAZZO TORLONIA
DAGONOTA - Domani 4 luglio, Andrea il "Toy Boy" di Gina Lollobrigida ha organizzato una super festa per festeggiare suoi 90 anni. Ci sarà alle 20.30 un cocktail in Via Condotti chiusa appositamente per loro. Seguirà una cena con quel che resta di Cinecittà a Palazzo Torlonia. Figlio, nipote e ex nuora sono furibondi…
Emilia Costantini per il Corriere della Sera
Ha fatto l' attrice, ma voleva fare la scultrice. Gina Lollobrigida, una vita da star nata per caso. Domani compie 90 anni e li festeggia da diva, esponendo una sua scultura in pieno centro a Roma. L' evento si svolgerà tra via Condotti e Piazza di Spagna, con un red carpet lungo 200 metri per celebrare una lunga carriera iniziata alla metà degli anni Quaranta.
«E pensare che, quando venni a Roma la prima volta con la mia famiglia, vivevamo in sei in una stanza, padre, madre e quattro figlie. Eravamo sfollati, avevamo perso tutto e avevamo dovuto lasciare Subiaco, dove per nasconderci eravamo riusciti a dormire persino nelle botti di vino vuote. Io però, appena arrivata, mi sono iscritta all' Accademia di Belle Arti a via Ripetta e, per mantenermi agli studi, non solo mi aiutavano le mie sorelle facendo dei lavoretti, ma io stessa accettai qualche comparsata da generica perché mi pagavano bene. Non volevo fare l' attrice, non conoscevo il cinema, adoravo la scultura e avevo una bella voce».
Studiava anche canto?
«Sì, per esercitarmi con i vocalizzi non lo potevo fare nella stanza dove vivevamo, perché sentivano tutti nel palazzo e mi prendevano in giro. Così trovai un posto dove fare i miei gorgheggi in libertà e senza essere disturbata: nel centralissimo traforo che unisce via Nazionale a via del Tritone».
In mezzo alle macchine che transitavano?
«All' epoca ce n' erano poche e poi io andavo avanti e indietro sul marciapiede. Cantavo e nessuno riusciva a capire da dove provenisse il canto. Ero soprano, una voce possente, che mi è servita in seguito. Quando interpretai La donna più bella del mondo che ripercorreva la vita del soprano Lina Cavalieri, non ero doppiata, ero proprio io che cantavo e nessuno ci credeva. I giornali americani scrissero "bella voce, peccato che non è la sua". Pure Maria Callas mi chiese: ma è proprio la tua?».
sofia loren yvonne de carlo gina lollobrigida
Hollywood, però, non l' attirava molto...
«Ero già sposata. Mio marito mi mandò da sola in America, diceva non voglio che un giorno mi rinfacci di averti tarpato le ali. Quando tornai in Italia non mi fece ripartire, ma non mi dispiacque».
E venne allevata da grandi registi e attori italiani, da Carlo Lizzani ad Alessandro Blasetti, a Vittorio De Sica che ne «Il processo di Frine» la definì maggiorata fisica...
milko scofic e gina lollobrigida
«Quell' episodio del film Altri tempi , un capolavoro, ma quella battuta del copione mi è rimasta appiccicata addosso. Anche a sessant' anni hanno continuato a definirmi così. Il problema è che, se sei bella, hai il cervello vuoto».
Della bersagliera, in «Pane amore e fantasia», il già maturo De Sica si invaghisce perdutamente. Le faceva la corte anche dietro le quinte?
«Per carità! Mi trattava come una figlia. Era un uomo dotato di un humour speciale: recitava anche nella vita».
Poi comincia la rivalità con la Loren...
«Il solito giochetto Coppi-Bartali, Callas-Tebaldi... A me non serviva la rivalità con nessuno: ero io la numero uno. E sono andata avanti con le mie forze, non avevo un produttore che mi proteggeva. Ho fatto tutto da sola. Quando poi ho iniziato a vedere che nel cinema non c' era più la qualità, il ruolo di attrice cominciò ad andarmi stretto».
gina lollobrigida e vittorio de sica
Rimpianti?
«Non direi. E poi ho avuto tante soddisfazioni, anche con la fotografia...».
Famosa quella con Fidel Castro.
«Abbiamo trascorso insieme 12 giorni. Non mi interessava come leader politico, ma come uomo. Lui aveva capito che non ero andata lì per massacrarlo e accettò con gioia».
Come vive i suoi 90 anni?
«Preferisco dire 30 più 30 più 30... L' età che avanza per una donna è un handicap, ma le esperienze dure che ho vissuto mi hanno dato il coraggio di affrontare le difficoltà...».
Anche i dispiaceri familiari con suo figlio Milko Skofic e suo nipote Dimitri?
«Un figlio che si comporta così fa più male di un estraneo».
E il presunto marito Javier Rigau?
«Non lo nomino nemmeno. Riuscirò a superare questa vicenda nelle sedi opportune: eccome, se ci riuscirò!»
gina lollobrigida su vanity fair
Così come ha superato, nell' inverno scorso, il ricovero per una polmonite...
«Il padreterno mi ama! Abbiamo chiesto agli ospiti che festeggeranno il mio compleanno di non portare regali, ma di fare un' offerta alla onlus Aisea».
E la scultura?
«L' ho realizzata con Horacio Pagani, l' imprenditore automobilistico argentino, con materiali preziosi, mai usati per una scultura. Rappresenta la figura di una donna che spicca il volo dalla silhouette di un' auto da corsa...».
Forse quella donna è la Lollo?
Ride: «Forse...».
gina lollobrigida il tramonto di una dea
gina lollobrigida con il figlio milko skofic
frank sinatra e gina lollobrigida
andrea piazzolla con gina lollobrigida
milko skofic figlio di gina lollobrigida
aragozzini lollobrigida
GINA LOLLOBRIGIDA 8
gian luigi rondi gina lollobrigida a venezia
gina lollobrigida con il fidanzato e marito per procura javier rigau rafols
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PANE AMORE E FANTASIA GINA LOLLOBRIGIDA
PANE AMORE E FANTASIA GINA LOLLOBRIGIDA
PANE AMORE E FANTASIA GINA LOLLOBRIGIDA
andrea piazzolla con gina lollobrigida