''INDIGNATI DALLO STIPENDIO DI AUGIAS: 370MILA EURO, E LAVORA PURE PER 'REPUBBLICA''' - I GRILLINI PARTONO ALL'ATTACCO DEL GIORNALISTA CHE CONDUCE 'QUANTE STORIE', 25 MINUTI NELLA MATTINA DI RAI3. LUI SI DIFENDE: ''GLI ASCOLTI SONO BUONI E IN CRESCITA AL 7%. ENTRAI IN RAI PER CONCORSO''. SÌ MA POI ANDÒ IN PENSIONE E CI RIENTRÒ CON LA BIGNARDI. E IL FUOCO DEL MOVIMENTO NON SI PLACA: ''UN MORALIZZATORE COI VALORI DI SINISTRA E IL PORTAFOGLIO A DESTRA''
Concetto Vecchio per “la Repubblica”
«I cittadini non possono che essere indignati per stipendi stellari, come quello di Corrado Augias che prende 370mila euro all' anno e lavora anche per Repubblica, o di Fabio Fazio, che addirittura ne prende 2 milioni e 200mila all' anno. Sono somme fuori dal mondo».
I Cinquestelle aprono un altro fronte in Rai. Nel mirino di Mirella Liuzzi, deputata grillina nella Commissione Vigilanza Rai, finiscono i compensi di Augias, che ogni giorno, alle ore 12,45 su Rai 3, conduce Quante storie.
«È ora di dire basta a un' azienda pubblica totalmente occupata dal Pd e nella quale il merito è solo un dettaglio » , rincara la dose l' onorevole Liuzzi. A ruota sono subito seguiti altri esponenti Cinquestelle al grido di « strapagato » e «radical chic». «È un moralizzatore che rivendica valori di sinistra, ma ha il portafoglio a destra » , ha affermato la deputata Veronica Giannone. Per Manuel Tuzi «serve il tetto massimo degli stipendi e bisogna buttare fuori la politica da ogni singolo programma » . « Lasci ai giovani e alla meritocrazia», è l' invito rivolto da un' altra componente M5S in Vigilanza, Carmen Di Lauro.
Perché tanto astio verso uno storico autore della Rai? Il suo programma peraltro è in costante crescita, al punto da ottenere un significativo share del 7 per cento, con una media di 850mila spettatori a puntata, anche considerando che va in onda in contemporanea con La prova del cuoco di Elisa Isoardi su Rai Uno e del Tg2. L' offensiva giunge, forse non casualmente, a pochi giorni dalle polemiche sorte per il cachet da 30mila euro assegnato a Beppe Grillo per i diritti dei vecchi filmati Rai utilizzati per la confezione di C' è Grillo.
« Ho il massimo rispetto delle opinioni altrui comprese quelle della deputata 5Stelle Mirella Liuzzi » , replica Augias. « Contesto però le affermazioni prive di fondamento. Per esempio: " La Rai non può essere uno stipendificio che usa i soldi dei cittadini per chi riesce ad entrarci solo grazie a riferimenti politici". Ricordo che sono entrato in Rai più di mezzo secolo fa, per concorso; che il mio programma di libri Quante storie fa ascolti molto alti (dati pubblici consultabili da chiunque), che va in onda tutti i giorni tutto l' anno, comprese le repliche. Tutto il di più è polemica elettorale e riguarda solo l' onorevole Liuzzi».