rai capodanno azzalini

MAI DIRE RAI! CAPODANNO ANTICIPATO, PARLA ANTONIO AZZALINI, PRIMO LICENZIATO NELLA STORIA RAI PER UN FATTO CHE SECONDO MOLTI E’ “PRASSI AZIENDALE” - A MEDIASET, IL VEGLIONE CON COSTANZO VENIVA REGISTRATO IL 27 DICEMBRE! - QUEL PRECEDENTE RAI DEL 2008

AZZALINIAZZALINI

Michele Masneri per “il Foglio”

 

In Italia la storia si ripete due volte, la prima in Fantozzi, la seconda nella realtà. Ecco dunque il licenziamento in tronco di Antonio Azzalini, responsabile intrattenimento di Rai Uno, reo di aver propinato agli italiani l'ultimo capodanno dell'umanità, o almeno il più sgangherato.

 

E' successo, come si sa, di tutto: la bestemmia nel sottopancia, il “Vaffanculo” lirico di Marco Masini, il malore di Claudio Lippi finito al pronto soccorso. Ma soprattutto lo slittamento temporale, quei quaranta secondi di anticipo con cui il tragico veglione è stato irraggiato ai telespettatori.

 

Più o meno ciò che succedeva quarant'anni fa nel primo “Fantozzi” televisivo, lì non si era nella Matera capitale della cultura Unesco ma in un seminterrato romano, lì il maestro d'orchestra Canello aveva un altro impegno in un altro veglione e spostava avanti l'orologio.

 

antonio azzalini e max giustiantonio azzalini e max giusti

“Di un'ora e mezza. Voleva fare due capodanni, sì, mi ricordo”, dice al Foglio Azzalini; è appena uscito dallo studio del suo avvocato, è provato, affranto. Prima non vuole parlare, poi ci ripensa. “Che giorno è oggi?" chiede, sperso. “Il 28”. “Ecco, vede, sono ventisette giorni che sono sotto attacco”. Sta poco bene, e si capisce, da quel tragico countdown.

 

“Non parlo di dati, mi perdoni”, dice, e non commenta la misteriosa memoria che avrebbe depositato in Rai, secondo cui lo slittamento temporale sarebbe ormai prassi a viale Mazzini.

 

Aldo Fontanarosa su Repubblica ha scritto che a Rai Uno i palinsesti slittano indietro di secondi, di minuti, per guadagnare share; vi sarebbe anche un precedente: il capodanno 2008, quando Rai Uno fece stappare “lo schiumante”, come avrebbe detto un personaggio d'Ettore Scola, addirittura con 65 secondi di anticipo. “La prego, non mi faccia parlare”, dice ora Azzolini, che sembra Enrico, il dirigente Rai della “Terrazza”, a cui si restringe insieme l'ufficio e la vita.

gaetano castelli antonio azzalinigaetano castelli antonio azzalini

 

Lunga carriera alla televisione di Stato, “voluto fortemente da Piero Celli, bravissimo produttore, preso dal privato, dalla Grundy”, dice un addetto della materia al Foglio. “Testa calda, poco avvezzo alle buone maniere e alle pubbliche relazioni, ruvido, però uno dei pochi che di tv ne capisce in Rai”. “Ho fatto decine di programmi”, dice lui ora al Foglio.

 

“Ho un curriculum, si può dire?, eccezionale. Ma sì, diciamolo. Ho fatto il primo Chiambretti, ‘Beato tra le donne’, ‘Furore’, ho fatto tanti Sanremo, ho fatto Panariello, ho fatto ‘Tale e Quale’. Ho fatto ‘Affari tuoi’ per otto anni. Ho riportato Al Bano e Romina insieme, li ho riuniti io, sa".

 

Sopravvissuto a crocifissioni in sala mensa. Luca Telese racconta nel suo libro “Gioventù amore e rabbia” di un Azzalini che urlava “ma che mi volete far licenziare!”, quando in una vecchia edizione di “Chiambretti c’è” si era avuta una trovata: un grande crocifisso di legno su cui inchiodare il disturbatore tv Gabriele Paolini. Azzalini “era fuori di sé e gridava come un matto: ma siete impazziti?

antonio azzalini flavio insinnaantonio azzalini flavio insinna

 

Volete che domattina il Moige mi faccia cacciare?”. “Volete un fondo dell'Osservatore Romano?”. La croce fu prontamente segata e riadattata a scritta: “TV”, in un episodio assai fantozziano. “Ah, certo, ricordo, naturalmente. Questo genere di cose mi infastidisce molto” sospira al telefono Azzalini, famoso per supervisionare tutto molto attentamente.  

 

Mentre oggi per la cronaca sarebbe il primo licenziato della storia Rai: non per ruberie o tornaconti ma per aver sgraffignato qualche secondo alla concorrenza. “Consolidata prassi aziendale”, addirittura, scrisse Repubblica, orari tutti sballati, bestemmiando non solo il dio cristiano ma anche il dio Crono: “L'Arena”, la “Prova del cuoco”, “L'Eredità”, tutti spostati in avanti per arrivare primi e inchiodare il pubblico. Anche ieri, del resto, Dagospia segnalava che sulla “Vita in diretta” - per ragione sociale dovrebbe essere puntuale - vi era lo stesso ospite di “Pomeriggio 5”, Marco Liorni, in bilocazione, tipo padre Pio.

 

AZZALINI 5AZZALINI 5

Azzalini a spasso nel tempo in questa Rai? Più realista del re. O più aziendalista. Certamente più Filini (organizzatore del veglione) che maestro Canello. Però su questo veglione di capodanno gli italiani devono avere una sensibilità speciale. In fondo dalla mezzanotte ci si aspetta solo che sia a mezzanotte. Nient’altro. La Rai ha tradito il patto sociale? La Rai come isola del giorno prima? Anticipando sempre, non vi si invecchierà mai, come un buco nero?

 

“Non è vero, del resto basta controllare su AudiRai, il sistema interno che tiene in archivio tutti gli ascolti”, dice al Foglio un dirigente di viale Mazzini. “Credo che la ricostruzione di Azzalini sia inesatta, o ci sia stato un equivoco”. Il dirigente comunque avrebbe contato sull'appoggio del direttore di rete, Giancarlo Leone.

 

antonio azzalini e  antonio preziosi in dolce compagniaantonio azzalini e antonio preziosi in dolce compagnia

Appoggio che non c'è stato (“I due si odiano, non riesco a immaginare niente di diverso tra il ruvido Azzalini e il soffice, quirinalizio Leone”, dice un osservatore Rai). Un complotto? Ieri sempre Dagospia dava l'eterno Giovanni Minoli in visita al settimo piano. Azzalini vittima? “Non saprei, no, no”, sospira. E poi: “Certamente non sono un carnefice”.

 

 

Licenziato per quaranta secondi. Il primo in settant'anni. Certo, ultimamente c'era stato il dirigente cacciato dall'ex dg Luigi Gubitosi; ma fu reintegrato e risarcito dal tribunale del lavoro. “Io l'unico nella storia dell'azienda? Temo di sì”, ammette Azzalini. Intanto il tempo televisivo va avanti; o indietro. “A Mediaset, lì sì che si anticipano i capodanni”, dice un altro televisionario.

AZZALINI 1AZZALINI 1

 

Più o meno ufficialmente, “Il veglione di Buona Domenica con Maurizio Costanzo veniva registrato addirittura il 27 dicembre”, narra. E gli ospiti erano tenuti a festeggiare, e simulare entusiasmi e ansie per l’anno nuovo con quasi una settimana di anticipo.

 

AZZALINI 2AZZALINI 2

Sentendosi fuori sincrono come Fantozzi quando esce dal veglione anticipato scoprendo l'ora reale. E gli cade una cucina sulla macchina. Si sente un po’ Filini, Azzolini? “No, Filini no, la prego”.

AZZALINIAZZALINI

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...